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Taramasso: "Per Michelin la sicurezza viene prima delle performance"

Il responsabile dell'azienda francese, Piero Taramasso, ha risposto alle critiche arrivate per la scelta di portare a Mandalika la carcassa da alte temperature, spiegando che era l'unica soluzione sicura ed in grado di garantire la distanza di gara. Ma ha anche mandato un messaggio piuttosto chiaro a chi si è lamentato...

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La scelta della Michelin di modificare l'allocazione delle gomme per la gara di Mandalika della MotoGP rispetto a quelle utilizzate nei test ha attirato alcune critiche, in particolare quelle della Honda. Sia Alberto Puig che Pol Espargaro si sono lamentati della decisione di introdurre una carcassa per le alte temperature, che ha finito per rendere la RC213V difficile da gestire su una pista su cui neanche un mese prima era stata molto efficace, con lo spagnolo a dettare il ritmo nella giornata conclusiva del pre-campionato.

L'azienda francese ha voluto quindi chiarire la situazione con il suo punto di vista, spiegando che la decisione di adottare la carcassa da alte temperature è stata presa solo in virtù della sicurezza, perché con quella standard sarebbe stato impossibile finire la gara, ribadendo anche che le mescole però erano esattamente le stesse che erano state già utilizzate a febbraio.

"Dopo i test di febbraio, era evidente che le gomme standard non potessero fare la corsa, perché le temperature erano elevatissime e non sarebbero durate 27 giri. E' un circuito molto stressante sia per le anteriori che per le posteriori per un mix di alte velocità, asfalto nuovo e temperatura dell'asfalto elevatissima, che è vicina o supera i 60 gradi", ha detto il responabile Michelin in MotoGP, Piero Taramasso.

"L'unica scelta possibile quindi è stata quella di cambiare il modello della carcassa, perché cambiare le mescole non sarebbe bastato per abbassare di 15-20 gradi la temperatura. Dunque, abbiamo introdotto questo tipo di carcassa per le alte temperature, ed abbiamo confermato le stesse mescole che i piloti avevano a disposizione nei test. Anche la carcassa comunque era già stata utilizzata nel 2017 e nel 2018, quindi i team ne conoscevano già le caratteristiche", ha aggiunto.

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Senza essere troppo diretto, ha mandato poi un messaggio a chi si è lamentato, sottolineando che chi ha lavorato bene sul setting della moto per adattarlo a questa carcassa non ha avuto alcun problema. "E' logico che si tratta di una gomma differente da quella che avevamo portato nei test, perché offre un po' meno grip, ma anche un po' più di stabilità. Alla fine, la performance è stata identica a quella dei test, perché il tempo della pole di Quartararo è stato lo stesso del terzo giorno dei test".

"Logicamente, quando cambiano le caratteristiche, per raggiungere le stesse performance bisogna lavorare sulla moto, sulle sospensioni, sull'elettronica e adattare lo stile di guida. Non ci sono solo le gomme, sono tanti gli elementi che ti portano ad avere una buona performance. Oggi purtroppo non esistono gomme che le monti e ti ritrovi davanti senza toccare nulla a livello di setting. Tanti pensano che sia così, ma purtroppo non lo è. Bisogna lavorare bene per riuscirci. La prova è che chi lo ha fatto è stato davanti".

"Onestamente, nessuna persona degli staff tecnici, quelle che conoscono realmente i dati e le caratteristiche, è venuta a lamentarsi. Erano al corrente della situazione già prima di venire a Mandalika per la gara e non si sono lamentati. Poi c'è una piccola minoranza di persone che si sono lamentate, ma probabilmente non hanno capito le scelte tecniche o non erano presenti ai test. Noi comunque siamo sempre disponibili a rispiegargli queste cose, anche con i dati alla mano. Ora abbiamo anche quelli del weekend e in questi è chiaro che non c'era nessun problema, si trattava solo di lavorare per trovare il setting giusto".

Infine, ha risposto anche a chi diceva che erano state portate gomme del 2018, spiegando che in realtà questa soluzione non ha mai smesso di far parte dell'allocazione, ma che viene utilizzata solamente in caso di necessità, proprio con l'intento di fare uno step in termini di sicurezza.

"Voglio solo fare chiarezza, perché ho sentito parlare di gomme di quattro o cinque anni fa, ma non è così: era un tipo di costruzione che avevamo già utilizzato in passato, ma le mescole erano le stesse del test. Oggi abbiamo quattro modelli di carcassa nella nostra gamma, due standard e due pensati per resistere alle alte temperature. E queste due le useremo quando riterremo che sarà fondamentale per offrire più sicurezza ai piloti, perché per noi la sicurezza viene prima della performance".

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