Sofuoglu difende Oncu: "La squalifica è ingiusta"
L'ex pilota turco, oggi mentore e manager dei ragazzi del suo paese, ha preso le parti del pilota della KTM in Moto3 dopo la squalifica di due GP rimediata per l'incidente di Austin. Ma poi ha ampliato il discorso a tutti i suoi protetti, lanciando un messaggio chiaro: "I miei ragazzi sono forti e quindi cercano dei motivi per criticarli".

La Moto3 ha vissuto dei veri attimi di terrore ad Austin. Al terzo giro dopo una prima bandiera rossa, Deniz Öncü ha tagliato la strada in maniera repentina a Jeremy Alcoba, innescando una carambola impressionante che ha coinvolto anche Andrea Migno e Pedro Acosta, nella quale sono tutti miracolosamente usciti illesi.
Tutto questo in un weekend in cui si era discusso tanto ed in maniera approfondita del tema della sicurezza nelle categorie addestrative, visto che appena 8 giorni prima il motociclismo aveva pianto la scomparsa del 15enne Dean Berta Vinales nella Supersport 300 a Jerez, e che quella dello spagnolo era la terza morte di un adolescente nel 2021, dopo quelle di Jason Dupasquier proprio in Moto3 e di Hugo Millan nell'European Talent Cup.
Proprio per questo nel post-gara è stata invocata a più livelli una punizione esemplare per Oncu e questa volta i commissari hanno effettivamente usato la mano pesante, escludendo il pilota turco della KTM dalle prossime due gare, a Misano e Portimao. Una sanzione che ha riscosso tantissimi consensi, ma che ha scatenato anche le ire del manager di Deniz, la leggenda del motociclismo turco Kenan Sofuoglu.
Il pluricampione della Supersport 600 ha rilasciato un'intervista senza peli sulla lingua a Speedweek, prendendo posizione per difendere il suo pupillo: "Per me, la decisione su Deniz non è giusta. Basta guardare i video, vedo manovre molto più pericolose. Bisognerebbe guardare l'intera gara, ogni pilota. Deniz non se lo meritava, è stato molto sfortunato".
Tra le altre cose, la sanzione ad Oncu è arrivata insieme a quella per suo nipote Bahattin Sofuoğlu nella Supersport 300: "Come in Moto3, nelle gare di Supersport tutti cercano di avere una scia. Siamo tutti profondamente dispiaciuti per la perdita di Dean Vinales, ma ora Dorna ha fatto di Deniz e Bahattin un esempio per dimostrare che chiunque guidi in modo aggressivo può essere punito in questo modo. È un'ingiustizia".
Su Toprak: "I miei ragazzi sono forti, cercano motivi per criticare"

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
L'ex pilota turco poi ha inserito nel dibattito anche la sua punta di diamante, il leader del Mondiale SBK Toprak Razgatlıoğlu, che recentemente è stato accusato dei essere troppo aggressivo dai suoi rivali nella corsa al titolo, Jonathan Rea e Scott Redding.
"Il motivo principale per cui i piloti si lamentano dei miei ragazzi è perché sono forti e non sono battibili. Quindi si cercano motivi per criticare. In allenamento lottiamo ogni giro, cerchiamo di attaccare senza toccare l'altro. I miei piloti non giocano".
"Si vede anche in Formula 1, all'apice del motorsport, che top driver come Lewis Hamilton e Max Verstappen guidano in modo molto aggressivo. Per avere successo devi fare così, è parte di questo sport. Oggi ci si lamenta troppo, se si insegue il proprio avversario non si vincerà mai", ha concluso.
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