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F1 | Verstappen re d'Ungheria, Mercedes rinasce e Ferrari "muore"

Max parte decimo e dopo aver cambiato il motore ha celebrato la sua 28esima vittoria nel GP d'Ungheria dando una sberla fortissima in faccia alla Ferrari che non sale nemmeno sul podio. Dietro all'olandese ci sono di nuovo le due Mercedes con Hamilton che è riuscito a beffare Russell proprio nel finale. Male le rosse: Sainz conclude quarto e Leclerc addirittura sesto, preceduto da un redivivo Perez con la seconda Red Bull.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

I proclami non servono a niente. Ci vorrebbero meno chiacchiere e più fatti. La Ferrari è andata in Ungheria per rilanciare le sue speranze mondiali con una doppietta e torna a casa per la sosta estiva senza essere nemmeno salita sul podio. Possiamo dire: game over iridato. Uno straordinario Max Verstappen coglie l'ottava vittoria stagionale dopo essere partito decimo per i problemi al motore in qualifica e dopo aver montato la PU3 nuova senza pagare penalità.

L'olandese, supportato da una Red Bull come sempre infallibile e cinica, ha programmato una rimonta che lo ha portato a un successo che spacca in due il mondiale: re Max va in vacanza avendo già in saccoccia il secondo titolo mondiale, sebbene si sia arrivati solo al 13esimo appuntamento della stagione.

Verstappen si è permesso anche il lusso di un testacoda all'uscita della penultima curva al giro 42: un 360 completo che non ha minato la concentrazione del campione del mondo che si è imposto anche sulla pista meno adatta alla sua RB18. La Ferrari si vanta di disporre della macchina più competitiva, ma alla fine resta con un pugno di sabbia in mano, superata anche dalla Mercedes che ora si fa minacciosa nella classifica del mondiale Costruttori con un distacco di appena 30 punti: questo è il dato che evidenzia il fatto che c'è qualcosa che non quadra a Maranello.

La Scuderia si è... buttata fuori dalla finestra (delle gomme) e paga un prezzo pesantissimo che porta Charles Leclerc a 80 punti da Verstappen (258 punti contro i 178 del monegasco). E il reprobo Sergio Perez si è arrampicato a cinque punti da Charles, mentre George Russell vanta cinque punti di margine su Carlos Sainz.

La F1-75 con le temperature più fresche è sembrata non avere il passo di Red Bull (e anche di Mercedes). I piloti hanno fatto tutto il possibile per difendere le posizioni, ma una strategia scellerata ha messo più Leclerc che Sainz in purgatorio. Il muretto del Cavallino come al solito ha giocato una partita in difesa e le ha prese sonoramente scommettendo su una gomma hard che si era visto che era la copertura sbagliata dopo il doppio pit stop delle Alpine che hanno indicato che quella non era la strada da seguire.

E dietro alla Red Bull rinasce la Mercedes: George Russell ha firmato una storica pole position, ma nei fatti di gara è stato l'inossidabile Lewis Hamilton a cogliere il posto d'onore (undicesimo podio magiaro) impreziosito anche dal giro veloce ottenuto con la mescola rossa. Alla Ferrari non è stata concessa nemmeno una briciola: con il fresco la rossa ha perso performance. Gli errori nelle scelte hanno fatto il resto.

Il risveglio Mercedes deve preoccupare perché la squadra do Toto Wolff non lascia niente per strada con uma macchina, la W13 che non è esaltante, ma permette ai piloti di raccogliere il massimo risultato. Guardando la classifica ungherese sembra essere tornati indietro di un anno con la sfida Red Bull-Mercedes e con una rossa che sta a guardare. E' squillato un campanello d'allarme, perché la Ferrari non aveva il passo in gara, ha sbagliato la strategia e anche i pit stop.

Charles Leclerc, sesto, è la vittima sacrificale, per quanto il monegasco abbia dato spettacolo specie nel sorpasso che lo aveva portato in testa alla corsa con il sorpasso al leader Russell. Piloti promossi, squadra bocciata.

Lando Norris, settimo, precede le due Alpine di Fernando Alonso ed Esteban Ocon, dopo che i due piloti di Enstone se le sono date di santa ragione. In crescita l'Aston Martin decima con Sebastian Vettel seguita dalla verdona di Lance Stroll. Valtteri Bottas che era da zona punti con l'Alfa Romeo si è fermato a tre giri dalla fine provocando una VSC che non ha cambiato i valori in campo.

Ora la F1 si concede tre settimane di vacanza: per qualcuno ci sarà l'occasione per meditare...

 

 

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