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Analisi

Yamaha, la terza forza nel mondiale SBK dal futuro giovane

Nella lotta fra Kawasaki e Ducati si è inserita Yamaha, che sta crescendo in maniera progressiva diventando la terza forza in campo nel mondiale Superbike. Dal 2021 inoltre vanterà una rosa di piloti giovani ed è già proiettata verso il futuro.

Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha

Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha

Gold and Goose / Motorsport Images

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Negli ultimi sei anni, il Mondiale Superbike è stato sotto il dominio di Kawasaki, che con Jonathan Rea ha conquistato sei mondiali consecutivi. A dare battaglia alla casa nipponica è sempre stata Ducati, ma in queste ultime due stagioni un costruttore ha iniziato a mostrarsi diventando poi ‘il terzo incomodo’ nella lotta al titolo.

La Casa di Iwata è stata protagonista di una grande crescita, avvenuta in maniera progressiva e a tratti anche lenta, ma in questa stagione 2020 è diventata sicuramente la terza forza in campo, non solo come team ufficiale ma anche per quanto riguarda le squadre indipendenti, che spesso hanno dato filo da torcere ai più favoriti piloti Kawasaki e Ducati.

Michael van Der Mark, Pata Yamaha, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha, Garrett Gerloff, GRT Yamaha

Michael van Der Mark, Pata Yamaha, Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha, Garrett Gerloff, GRT Yamaha

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Le prima vittorie di Lowes e van der Mark

L’ascesa di Yamaha è iniziata a Donington nel 2018, quando Michael van der Mark, all’epoca portacolori del team Pata Yamaha, ha trovato la sua prima affermazione nel mondiale conquistando una splendida doppietta (il format prevedeva ancora solo due gare). Le due vittorie sono state il frutto del duro lavoro portato avanti dal team, che aveva iniziato a raccogliere qualche podio già nelle prime gare dell’anno. Ma è stato proprio sulla pista di casa di Rea che Yamaha si è imposta alzando la voce e dimostrando di poter essere della parte.

Tra alti e bassi, il 2018 verrà ricordato da entrambi i piloti allora Yamaha per le prime vittorie conquistate in Superbike. Dopo van der Mark è stato infatti il turno di Alex Lowes, fino a quel momento talento inespresso che a Brno ha trovato il compimento del lavoro fatto per molti anni. Il britannico ha smentito le voci che lo davano poco efficace in sella alla R1, trionfando in Repubblica Ceca. Quello è rimasto l’unico successo di Lowes, che insieme agli altri piloti, si è piegato allo strapotere di Rea, vincitore di quasi tutte le gare fino alla fine della stagione.

Podio: Alex Lowes, Pata Yamaha

Podio: Alex Lowes, Pata Yamaha

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Van der Mark è il nuovo riferimento

Il pilota olandese è approdato in Yamaha nel 2017, a due anni dal suo debutto nella classe regina delle derivate di serie. Da quel momento il lavoro di sviluppo è stato incessante e la Casa di Iwata è ancora grata al lavoro di van der Mark, che però dal 2021 vestirà i colori BMW. L’intenzione del pilota di Gouda era chiara quando è arrivato al team dei tre diapason: vincere il titolo. L’impresa è sfumata, ma non certo per demeriti suoi o della squadra. Tutti i piloti del mondiale si sono trovati di fronte ad un grande mattatore, Jonathan Rea non ha lasciato che le briciole agli avversari, ma sia Yamaha sia van der Mark non si sono mai arresi e hanno portati avanti il lavoro di sviluppo per poter arrivare un giorno a strappare lo scettro al sei volte campione del mondo.

Ovviamente van der Mark non ha lavorato da solo, anche il contributo di Alex Lowes è stato prezioso. Il britannico, che era già in Yamaha quando è arrivato l’olandese, è entrato di diritto fra i grandi con la sua prima vittoria, arrivata dopo quella del suo compagno di squadra. L’inglese, spesso sottovalutato per l’eccessivo numero di cadute in gara che hanno condizionato i risultati finali, si è trovato a confrontarsi con uno dei piloti considerati maggiormente in forma nelle tre stagioni in cui hanno condiviso il box. La convivenza con van der Mark non è stata facile per Lowes, eppure il lavoro di squadra ha portato la R1 a diventare la terza moto più efficace dell’intera griglia del mondiale.

Le strade di Yamaha e Lowes si sono divise alla fine del 2019, quando l’inglese ha accettato lo scomodo ruolo di compagno di squadra di Jonathan Rea in Kawasaki. L’era Yamaha è finita un anno fa per Lowes, che però sembra aver trovato il suo ambiente nella squadra ‘verde’. La Casa di Iwata ha dunque proseguito nel suo lavoro di sviluppo con Michael van der Mark, diventato punto di riferimento della squadra, almeno fino all’inizio del 2020. 

Michael van der Mark, Pata Yamaha

Michael van der Mark, Pata Yamaha

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Razgatlioglu, la punta di diamante di Yamaha

Proprio il 2020 ha rappresentato una svolta per Yamaha. Con l’addio di Lowes, Iwata si è assicurata uno dei talenti più puri del panorama Superbike: Toprak Razgatlioglu. Il turco, proveniente dalla scuola del leggendario Sofuoglu, ha trascorso l’intera carriera nell’orbita Kawasaki, ma Yamaha non ha perso l’occasione di sottrarre al rivale uno dei suoi piloti più preziosi con lo screzio avuto tra pilota e squadra alla 8 Ore di Suzuka. Il mancato coinvolgimento di Razgatlioglu da parte di Kawasaki ha fatto infuriare il suo manager Sofuoglu, che ha deciso di cedere alla corte spietata che Yamaha stava facendo al suo pupillo.

Tutti si aspettavano un lungo e difficile adattamento alla R1, dopo un’intera carriera (seppur molto giovane) in sella alla Kawasaki. Eppure Razgatlioglu ha iniziato la sua avventura in Yamaha con dei risultati sconvolgenti. Gara 1 del round di apertura della stagione 2020 a Phillip Island è stata ad appannaggio del turco, che non ha fatto in tempo a salire sulla R1 riuscendo a trovare subito la prima affermazione.

Solamente nella seconda gara della domenica ha perso la vittoria per essere rimasto senza benzina. Un errore grossolano da parte di Yamaha, che ha privato il suo talento di una tripletta magnifica. Con questo esordio però, Razgatlioglu è diventato la punta di diamante del team, mettendo in ombra il più esperto e conoscitore della moto Michael van der Mark. La convivenza con uno dei piloti più blasonati e ammirati del paddock della Superbike non è stata facile per l’olandese, che si è trovato in difficoltà nel gestire una situazione che da fuori sembrava sbilanciata a favore del turco.

Eppure la stagione non è stata tutta rose e fiori per Razgatlioglu, che dopo la ripartenza ha avuto le sue difficoltà, a volte deludendo le aspettative di chi aveva scommesso su di lui. Il pilota Yamaha si è ripreso solamente nel finale, trionfando nell’ultimo round ad Estoril con due splendide vittorie sia in Gara 1 sia nella Superpole Race e salendo sul terzo gradino del podio in Gara 2. Un finale di stagione in ascesa per il turco, che ha ammesso di essere stato messo in crisi da un calendario stravolto dalla pandemia del Covid. Le gare ravvicinate si sono fatte sentire sul fisico e sulla psiche del pilota, che però si è ripreso in Portogallo, mostrando di nuovo il suo lato migliore.

Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha

Toprak Razgatlioglu, Pata Yamaha

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Toprak e Locatelli: il futuro è giovane

Nel 2021 sarà dunque Toprak Razgatlioglu a guidare il plotone Yamaha, diventando di fatto il punto di riferimento della squadra e raccogliendo il testimone di Michael van der Mark. Dalla prossima stagione, la Casa di Iwata vuole ripartire da quanto lasciato nel 2020, un anno che Paul Denning, Team Manager Pata Yamaha, definisce avvincente: “Per il team è stato un anno avvincente. Siamo sempre lì. Il livello della moto è migliorato ancora una volta, Yamaha ha fatto un grande lavoro con la R1. È stato positivo ma forse non abbastanza per come avremmo potuto sperare. Mickey, in occasione del primo Round del mondiale, è arrivato a mezzo secondo dalla vittoria, a meno di un secondo dalla vittoria e non è riuscito a conquistare un podio in quella che è stata una gara pazzesca. Nel corso dell’anno ha incrementato costantemente il proprio livello”.

“Toprak, ovviamente, ha iniziato alla grande sia a Phillip Island che a Jerez dove siamo tornati in pista. Nei Round di Aragon, Teruel, Catalogna e Francia le ruote sono un po' uscite dalla carreggiata. Tutti noi conosciamo Toprak, ha il talento, la velocità e senza dubbio anche la tenacia per lottare in pista: ha tutte le credenziali per vincere. Quest’anno abbiamo imparato delle belle lezioni e penso che avvicinandoci al 2021 possiamo fare un grande passo avanti”. Queste le parole di Denning al termine del 2020, con uno sguardo già al 2021, in cui spera che Razgatlioglu possa continuare a dimostrare quanto fatto vedere ad inizio e a fine stagione.

Nel campionato che inizierà ad aprile (in ritardo a causa della pandemia del Covid), Razgatlioglu non condividerà il box con van der Mark, ormai pilota BMW, ma con Andrea Locatelli. Il campione del mondo Supersport in carica ha battuto ogni record nella classe intermedia delle derivate di serie ed è pronto a fare il suo debutto in sella alla R1 del team ufficiale. Yamaha ha puntato sui giovani, entrambi i portacolori ufficiali sono nati nel 1996 (casualmente lo stesso giorno, il 16 ottobre).

L’arrivo di Locatelli rappresenta un’incognita per la squadra, che però ha piena fiducia nelle potenzialità del bergamasco, per un team che guarda al futuro. Paul Denning non vuole però mettere pressione al rookie: “È abbastanza difficile misurare le credenziali di Andrea in sella a una Superbike quando ancora non ne ha mai guidata una. Però quest’anno ha dominato il Campionato del World Supersport in un modo mai visto prima e ha dimostrato di avere un ottimo passo gara. Andrea arriva dalla stessa scuola di piloti di grande successo che ha visto crescere in Moto3 tra gli altri anche Joan Mir e Fabio Quartararo. Penso che chiedergli di saltare da una 600 a una Superbike e di vincere al primo anno non sia una affatto una richiesta facile ma se guardiamo ai piloti che hanno fatto lo stesso percorso negli ultimi anni - ovvero Jonathan, Mickey, Chaz e altri - tutti sono andati forte fin da subito con una Superbike: questa è la nostra aspirazione per Andrea”.

Con un campione del mondo in carica ed il gioiello del mondiale Superbike, Yamaha punta in alto per un 2021 ambizioso, in cui l’obiettivo è quello di battere i rivali in pista, principalmente Ducati e Kawasaki, e tornare a dominare.

Andrea Locatelli, Pata Yamaha

Andrea Locatelli, Pata Yamaha

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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