Davies: “Bisogna fare la scelta giusta per tutti, non per interesse personale”
Il pilota Ducati è deluso per non aver disputato Gara 2, ma è convinto che sia stata presa la giusta decisione a causa della poca sicurezza in pista. Davies però lascia Imola con ritrovata fiducia e sa di aver dato finalmente una svolta al suo campionato.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Imola ha rappresentato il Round della svolta per Chaz Davies, che però conclude il weekend senza essere sceso in pista per disputare Gara 2. La pioggia ha fatto da padrona nella domenica italiana, costringendo la Direzione Gara a sospendere tutte le attività per questioni di sicurezza. Non il finale di weekend migliore, ma sicuramente il gallese lascia l’Italia forte dei grandi passi in avanti fatti e fiducioso dopo aver iniziato a sentirsi più a suo agio in sella alla Panigale V4 R.
Come Bautista, anche Davies ha commentato la scarsa sicurezza che caratterizza la pista di Imola. Ma se lo spagnolo si è scagliato contro il circuito attaccandolo duramente, il gallese si dice dispiaciuto per i fan e per l’andamento del fine settimana: “È un gran peccato, perché io sono il primo a voler correre ad Imola. Ma non è sicuro in condizioni di bagnato. Non per l’acqua, ma per le restrizioni che ha. Non è un circuito normale, siamo nel mezzo della città e quello che ha determinato la cancellazione della gara di oggi è stato il fatto che la pista sia così vicina ai muri”.
“Ma bisogna fare la scelta giusta per tutti, non per interesse personale”, aggiunge Davies. “I due piloti Kawasaki volevano correre, ma poi Jonathan è salito in macchina con me per il giro di pista ed era d’accordo sul fatto che non ci fossero le condizioni per correre. In ogni caso, bisogna andare a maggioranza ed oggi la maggior parte dei piloti non voleva correre. È stata presa la giusta decisione. Più che altro deluso per tutte le persone sulle tribune che volevano vedere Gara 2. Ma siamo stati fortunati perché almeno siamo riusciti a disputare la Superpole Race”.
Nonostante tutto, il pilota Ducati ritiene che Imola sia un circuito speciale: “Non è sicuro in nessuna condizione, ma sull’asciutto si può correre. Si potranno fare dei miglioramenti e ne abbiamo parlato con la Safety Commission,ma Imola è Imola. È come Laguna Seca. Come piloti, amiamo questa pista e sappiamo che non potremo trovare circuiti perfetti ovunque. Vorremmo avere 200 metri di via di fuga, un asfalto perfetto, sappiamo che Imola non è così ma è speciale. Quindi siamo pronti a prenderci dei rischi sull’asciutto”.
“Certo, cadere su pista asciutta è una cosa, ma sul bagnato diventa più complicato. Ci sono tante frenate impegnative e se cadi la moto non si ferma, quindi si può coinvolgere anche un altro pilota. Era troppo rischioso correre sul bagnato ed è un peccato, perché Imola è sempre divertente, ma non con la scarsa sicurezza”.
Pur non avendo disputato Gara 2, Davies lascia Imola con sensazioni decisamente positive e sa di poter continuare a far bene: “Dopo Imola sarà un altro campionato. Quest’anno tornavo da ogni gara e pensavo che avevo fatto dei miglioramenti, ma forse non era abbastanza. Non ero totalmente convinto. Invece stavolta torno a casa davvero fiducioso del fatto che abbiamo fatto un grande cambiamento. La prossima pista sarà diversa, ma avremo una buona base di partenza”.
Conclude poi commentando la Superpole Race, che lo ha visto salire sul podio con una splendida seconda posizione: “Ho commesso un errore al primo giro. Non voglio dire che avessimo un setup da bagnato, ma era un setup da asciutto modificato, perché non abbiamo avuto il tempo sufficiente per sistemarlo sulla griglia. In gara Jonathan mi ha sorpassato, poi l’ha fatto anche Alvaro e ho dovuto recuperare”.
“Rea ha spinto molto alla fine e non aveva senso per me prendere ulteriori rischi. Quando ho visto che a due giri dal termine riusciva ancora a spingere ed aveva un secondo di margine, mi sono detto che andava bene così e ho deciso di non forzare troppo”.
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