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WRC: Rally di Croazia, molto più di un semplice rally su asfalto

Dal 23 al 25 aprile torna il WRC dopo oltre 2 mesi d'assenza e lo farà con il Rally Croazia. Scopriamo insidie e sfide del primo appuntamento su asfalto del Mondiale Rally 2021.

Ott Tänak, Martin Järveoja, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Foto di: Fabien Dufour / Hyundai Motorsport

2 mesi di astinenza non sono pochi per un appassionato di motorsport, figurarsi per i piloti e i team di WRC, che hanno dovuto aspettare ben 8 settimane per tornare a gareggiare in un evento del Mondiale Rally dopo aver disputato il Rally Arctic Finland. Ma ad amplificare tutto quanto è anche il sapore della novità, quello portato dal Rally di Croazia.

L'evento che avrà come base Zagabria - sede del Parco Assistenza - è per la prima volta nella storia nel calendario WRC e proporrà la prima gara interamente su asfalto del WRC 2021 dopo un assaggio avuto al Rallye Monte-Carlo a fine gennaio.

Ma non è tutto, perché il Rally Croazia presenterà diverse sfide per tutti i piloti, i team, e anche per Pirelli, che farà esordire le proprie PZero - le mescole da asfalto - sino a ora usate dai team solo nei test e in qualche gara spot (si intenda Hyundai al Rallye Sanremo) in attesa di essere impiegate proprio in gara che avverrà dal 23 al 25 aprile.

Croazia: 6 tipi di asfalto diversi

 

A svelare una delle più grandi sfide e insidie del Rally Croazia è stato Daniel Saskin, presidente del comitato organizzatore dell'evento che si terrà nei dintorni di Zagabria.

"La gara sarà una grande sfida. Gli equipaggi del WRC possono aspettarsi un mix di tratti veloci e di tratti molto tecnici, con tante curve", ha detto Saskin a Motorsport.com.

"Ci saranno sei differenti tipi di superfici asfaltate, quindi sarà una grande sfida, sia per le gomme che per gli equipaggi, perché si tratterà di trovare il set-up giusto per le loro vetture".

"Su queste strade, dove ci sono alcune sezioni di asfalto bianco, il grip cambia costantemente. Per queste ragioni sono sicuro che Pirelli affronterà una grande sfida con i suoi pneumatici, soprattutto perché questa la prima gara per le sue nuove mescole da asfalto".

"Siamo molto fiduciosi che questo sarà un rally difficile ed impegnativo. Pertanto, il risultato potrebbe essere inaspettato. Non sarà affatto facile".

Pirelli: 3 mescole all'esordio

 

Pirelli, dal canto suo, proporrà ai team le due mescole da asfalto presentate nell'ottobre 2020, poco prima che partisse il Rally Italia Sardegna. 

La Casa milanese porterà le PZero WRC H, le dure, e le WRC S, le Soft. Una delle principali caratteristiche delle gomme da asfalto è la asimmetria del disegno del battistrada, creato per essere utilizzato su asfalto asciutto o irregolare.

Sul battistrada sono state poi posizionate 2 scanalature longitudinali - nella parte interna dello stesso - per assicurare un efficiente drenaggio dell'acqua, mentre nella parte esterna le scanalature sono meno profonde per garantire un grip elevato, ma anche ottima stabilità laterale.

 

La terza mescola che Pirelli porterà in Croazia sono le Cinturato RW, Le Cinturato RW sono state disegnate e create per essere utilizzate e rendere al massimo sull'asfalto bagnato, in condizioni di pioggia estrema.

Il battistrada è simmetrico e comprende tre solchi longitudinali al centro, attraversati da canali trasversali separati tra loro di pochi centimetri.

La loro posizione è stata pensata per assicurare un'efficiente dispersione dell'acqua catturata dal pneumatico e combattere il fenomeno dell'acquaplaning nelle condizioni di pioggia più estrema.

Terenzio Testoni, rally activity manager di Pirelli, ha spiegato così a Motorsport.com come la Casa milanese affronterà il terzo appuntamento del WRC 2021: "Il Rally Croazia è un nuovo appuntamento, ma per noi non è completamente nuovo. Noi vendiamo gomme in tutto il mondo. Essendoci i rally nazionali in Croazia, diciamo che abbiamo un piccolo know how. Questo un po' ci aiuta".

"Abbiamo già una piccola fotografia di come potrà essere la gara. Non facciamo solo il WRC, ma diamo supporto anche ai campionati nazionali. Ad esempio, io vengo all'Arctic dal 1999. E' la prima gara stagionale su neve per il campionato finlandese. Sono andato a gennaio per vedere quello nazionale anche per capire come avrebbe potuto essere l'edizione del WRC e questo ci ha aiutato davvero tanto a preparare la gara del Mondiale".

E' la prima gara dell'anno senza tagli

 

300 chilometri di gara cronometrati, oltre 1.200 complessivi comprendendo anche i trasferimenti. 20 prove speciali. Sono numeri ordinari per il WRC dell'ultima decade. Niente di straordinario, non fosse altro per la pandemia da COVID che, nel corso degli ultimi 14 mesi, ha letteralmente cambiato il mondo, le usanze, lo stile di vita.

Il motorsport non è certo stato esente da questa ondata di morte e contagi, che ha costretto tutti a rivedere le proprie abitudini, anche quelle più consolidate. Ecco perché i numeri che presenta il Rally di Croazia sono un segnale di ritorno alla normalità - almeno per quanto riguarda le distanze, non certo per la presenza di pubblico - che fa ben sperare per il prosieguo della stagione.

Il Rallye Monte-Carlo è stato decurtato nei giorni precedenti al via a causa della seconda ondata di COVID-19 che non ha risparmiato Francia e Principato di Monaco. Il Rally Arctic Finland è stato messo in piedi in poche settimane dopo la cancellazione del Rally di Svezia avvenuta nel mese di dicembre sempre a causa della curva crescente dei contagi da COVID-19. Per questo motivo, sebbene sia stato realizzato in maniera impeccabile, il tracciato non ha rispettato la lunghezza garantita gli anni precedenti dalla Svezia.

Tre gare in... una

 

 

 

"Il rally sarà diverso da qualsiasi altro evento del Mondiale: ha alcune parti come la Corsica, alcune come la Germania ed altre come il Rally di Monza. Ma, preso nel suo insieme, è totalmente unico", ci ha confidato Daniel Saskin. Se così fosse  - e siamo certi che non menta - il tracciato si rivelerà molto interessante.

E sarà proprio così. Generalmente molto veloce, il Rally Croazia presenterà anche parti di stage tortuose, strette, che proporranno così un mix di condizioni tale da favorire a tratti una vettura, in altri un'altra ancora. E' un fatto che, nei tratti veloci, le Hyundai riescano a dare il meglio anche per la lunghezza e il tipo di aerodinamica presentata dalle i20 Coupé.

Nei tratti tortuosi, invece, sono quasi sempre le Toyota Yaris a essere maggiormente a proprio agio. Il passo più corto rispetto a quello delle rivali è una garanzia di miglior approccio alle curve, soprattutto quelle più lente, senza dimenticare l'ottimo lavoro che svolge il propulsore Toyota a basso regime, quando serve coppia e trazione per uscire velocemente dalle curve e approcciare quella successiva.

La prova in cui la sfida sarà alle stelle sembra essere la Stojdraga - Gornja Vas di 20,77 chilometri. Si tratta di una stage definita "stage delle 1000 curve". Stretta e tortuosa, necessita di ottime note e un ottimo ritmo di lettura. Se un equipaggio dovesse perdersi nella lettura e nella comprensione delle note, sarà per loro difficile ritrovarsi immediatamente a causa della natura simile delle curve che disegneranno la prova nel pittoresco parco naturale di Zumberak.

I team dovranno essere bravi a sfruttare al massimo le prove favorevoli alle rispettive vetture, senza perdere troppo dove invece queste saranno meno in vantaggio rispetto alle concorrenti. Ma sarà anche una questione legata alla scelta gomme, alla comprensione delle stesse e alla gestione in quelle più lunghe, così da preservarle ed evitare di perdere troppo a causa dell'usura. Una gara nuova, una gara vera, che segnerà al meglio il ritorno del WRC 2021 dopo 2 lunghi mesi di pesante letargo. Si accendono i motori. Il conto alla rovescia per lasciare il Parco Assistenza di Zagabria e dirigersi verso la prima stage, è cominciato.

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