Toyota: ecco il retrotreno della discordia

Si prevede una settimana difficile sul fronte dei regolamenti nel WEC. Dopo la 6 Ore di Spa-Francorchamps infatti si riunirà il comitato tecnico che oltre a prendere in esame un prospetto di norme per il mondiale della prossima stagione dovrà rispondere alle richieste inviate dalla Porsche su una presunta interpretazione dei regolamenti in materia di estrattore al retrotreno poco ortodossa da parte della Toyota.

Già dalle prime prove della 6 Ore di Silverstone qualcuno nel team di Weissach aveva nutrito qualche dubbio sulla conformità dell'aerodinamica posteriore della nuova e bella TS050 Hybrid, ma tutto sembrava essere passato sotto silenzio.

È stato Auto Motor und Sport a farlo esplodere proprio alla vigilia della corsa di Spa-Francorchamps e a confermare che la Casa di Weissach ha inviato una lettera di chiarimenti alla FIA e all'ACO per comprendere se le soluzioni adottate sulla vettura giapponese, dominatrice della gara inaugurale del WEC, fanno parte dei confini regolamentari.

Una questione di flussi interni

A differenza di quanto è stato detto, però, non è tanto l'estrattore in sé stesso della TS050 a essere nel mirino quanto la possibilità- da qui nasce il sospetto della Porsche - che la forma del retrotreno della vettura -che usa un effetto Coca Cola del tutto legale - possa sfruttare al proprio interno e tramite la zona dell'estrattore deviazioni di flussi non previste dal regolamento.

In Porsche e Toyota per il momento tutto sembra essere celato dal silenzio. I giapponesi hanno già sostentuto in camera caritatis che la vettura essendo stata omologata dalla FIA è regolare al 100 per cento e non è un caso che anche a Spa il team si sia presentato con la medesima configurazione aerodinamica vista a Silverstone.

Da parte Porsche non c'è comunque una polemica frontale nei confronti dei rivali. I tecnici di Weissach sottolineano però che sulla TS050 ci si sia spinti a un'interpretazione normativa fin troppo libera, sfruttando le zone d'ombra presenti nel regolamento.

Da qui è partita la richiesta di spiegazione che non dovrebbe portare a stravolgimenti pratici; semmai a porre dei bruschi limiti nei prossimi regolamenti per impedire interpretazioni sbarazzine delle norme.