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WEC Bahrain

Prove Libere 2: Jani a due decimi dalla pole position 2015

Neel Jani ha ottenuto anche nel secondo turno il miglior tempo, segno che la Porsche vuole portare l'equipaggio al comando del mondiale in pole position per conquistare un ulteriore punto di vantaggio sui rivali. Velocissime le Vantage in GTE

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#77 Dempsey Proton Competition Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb, #8 Audi Sport Team Joest Aud
#8 Audi Sport Team Joest Audi R18: Lucas di Grassi, Loic Duval, Oliver Jarvis
messaggio di addio al WEC sull'Audi Sport Team Joest Audi R18 #8: Lucas di Grassi, Loic Duval, Olive

È ancora Neel Jani l'uomo più veloce del Bahrain. Lo svizzero ha abbassato-e di molto-il tempo della prima sessione di prove libere, andando a segnare nel secondo 1'39"817, più lento di soli due decimi rispetto alla pole position ottenuta dai compagni di squadra Hartley-Bernhard-Webber nell'edizione dell'anno passato. La cavalcata della Porsche 919 Hybrid numero 2 quindi è proseguita nella sessione di un'ora e mezza in notturna, quella che serviva maggiormente alle squadre per preparare l'ultima gara della stagione.

A Jani-Lieb-Dumas mancano pochi punti per avere la certezza aritmetica del titolo iridato piloti. Ed è per questo che puntare alla pole position potrebbe rivelarsi una mossa importante visto che l'impresa dei loro rivali Kobayashi-Conway-Sarrazin ha del disperato.  In ogni caso come era già avvenuto nel 2015, le Porsche in Bahrain sembrano avere un passo migliore della concorrenza. Su una pista che prevede un carico aerodinamico elevato le vetture di Weissach hanno mantenuto medie che né Audi né Toyota sono riuscite a reggere in modo stabile. Per la cronaca il trio di comando ha percorso un totale 41 giri, lo stesso dei compagni di squadra Hartley, autore di 1'40"272,Webber e Bernhard che sono secondi con un distacco di quattro decimi e mezzo. Al terzo l'Audi che Lucas Di Grassi ha portato a 1'40"400. Entrambe le R18 hanno però compiuto molti più giri della concorrenza: 45 per il trio attualmente al terzo posto nella classifica mondiale e addirittura 48 per Fässler-Lotterer-Treluyer che però si sono fermati sopra la barriera del 1'41"dietro alla Toyota di Conway-Kobayashi-Sarrazin e davanti a quella di Buemi-Nakajima-Davidson.

In LMP2 il rientrante René Rast con l'Oreca della G-Drive ha preceduto l'Alpine del neo campione iridato Gustavo Menezes mentre al terzo posto c'è l'Oreca della Manor condotta da Alex Lynn che ha subìto un distacco pesante: più di nove decimi dal pilota tedesco.

Le Vantage più veloci di 2" rispetto a Ford e Ferrari

Restano misteriose infine le prestazioni delle GTE PRO: come era accaduto nella prima sessione anche nella seconda l'andatura è stata fatta dalle due Aston Martin Vantage ufficiali. Il problema sono i distacchi che le verdi gran turismo inglesi hanno rifilato a tutti quanti. Il danese Marco Sorensen ha girato in 1'57"226; il suo compagno di squadra Darren Turner in 1'57"233.   Andy Priaulx è il primo degli altri con la Ford GT ma si trova dietro di 1"9, di un decimo davanti alla Ferrari di Sam Bird e di due a quella di Gimmi Bruni. In sostanza anche in Bahrain le Aston sembrano volare e il suo management essere sicuro che non si verificheranno improvvisi cambiamenti di BoP come fin troppo spesso avvenuto ai rivali nel corso del campionato. Di sicuro le prestazioni di Ford, qui molto penalizzata dal peso, e della Ferrari sono state inferiori al loro potenziale che si vedrà soltanto nelle qualifiche di domani ma due secondi da recuperare sono molti. Troppi per chi punta al titolo.

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