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MotoGP | Suzuki limita i danni grazie alla pioggia a Mandalika

Alex Rins e Joan Mir hanno concluso il Gran Premio dell'Indonesia al quinto ed al sesto posto. Risultati che entrambi hanno ammesso sarebbe stato difficile replicare sull'asciutto in un weekend che si è rivelato particolarmente complicato per le GSX-RR.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

La Suzuki è riuscita a limitare i danni a Mandalika, portandosi a casa un quinto posto con Alex Rins ed un sesto con Joan Mir, al termine di un weekend che era stato piuttosto travagliato fino a sabato.

Il campione 2020 si è ritrovato a prendere il via dal fondo dello schieramento, avendo mancato l'accesso diretto alla Q2 per via delle bandiere gialle sventolate in FP2 ed essendo incappato in una scivolata nel momento decisivo della Q1.

Nonostante non sia mai stato un amante del bagnato, alla fine del Gran Premio dell'Indonesia il maiorchino ha ammesso che l'arrivo della pioggia è stato una sorta di manna dal cielo per lui: "Devo essere onesto. Se avessimo corso sull'asciutto non credo che sarei riuscito ad ottenere lo stesso risultato. Sono molto felice del modo in cui sono riuscito a gestire le prime fasi della gara", ha detto Mir.

"Sono soddisfatto del risultato, considerando come era iniziato il weekend. Forse, se avessi avuto a disposizione più giri, avrei anche potuto ottenere un risultato migliore, perché il feeling era migliore di quanto mi aspettassi", ha aggiunto.

Tra le altre cose, Mir crede che anche a livello di sicurezza per una volta sia stato un vantaggio correre sul bagnato, perché effettivamente l'asfalto si stava rovinando parecchio nel tratto riasfaltato dopo i test, motivo per cui la gara era già stata accorciata da 27 a 20 giri.

"Penso che correre sull'asciutto sarebbe stato peggio, perché persino sul bagnato si iniziavano a vedere i buchi sull'asfalto alla fine, quindi sarebbe stato più pericoloso, anche se l'acqua in pista era davvero tanta: ad un certo punto mi sono ritrovato dietro a Quartararo e non vedevo assolutamente nulla".

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

Alex Rins, Team Suzuki MotoGP

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Su questo tema, gli ha fatto eco anche il compagno di box Rins: "A fine gara avevo la tuta piena di sassetti neri, quindi con il senno di poi direi che la gara sul bagnato sia stata un bene, viste le condizioni dell'asfalto. Inoltre, ci ha dato più occasioni per sorpassare, perché le traiettorie erano meno obbligate".

Riguardo alla sua gara, lo spagnolo ha badato soprattutto a stare lontano dai guai. Dopo un 2021 costellato di cadute, la costanza deve essere una chiave per la sua risalita. Il quinto posto quindi è stato un buon modo per chiudere un weekend "caldo", nel quale sabato aveva dovuto fare i conti anche con l'incendio della sua GSX-RR durante la FP4.

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"Nel complesso, un quinto posto su un tracciato sul quale ho incontrato così tante difficoltà, è un risultato di cui essere soddisfatti. C'è stato un momento in cui ho rischiato di cadere all'ultima curva: ho rialzato la moto con il gomito e sono riuscito a recuperare la situazione".

"Da quel punto in poi, però, c'è stato un calo, soprattutto sull'anteriore. Inoltre quelli che erano intorno a me, come Quartararo e Mir, sembravano avere più trazione, quindi ho preferito non correre rischi inutili", ha concluso.

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