Dopo le polemiche, Mir viene penalizzato sulla griglia del Giappone
La difesa del pilota spagnolo ha fatto lamentare molto Di Giannantonio e Bastianini che lo seguivano: la Direzione Gara conferma la sua vittoria, ma perderà 6 posizioni sullo schieramento di Motegi.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il finale della gara di Aragon del Mondiale Moto3 ha fatto discutere molto. Joan Mir ha centrato la sua ottava vittoria stagionale, un record assoluto per la categoria, mettendo una seria ipoteca sulla conquista del titolo iridato.
Il modo in cui si è difeso dagli attacchi di Fabio Di Giannantonio e di Enea Bastianini sul lungo rettilineo che conduce all'ultima staccata però non è piaciuto ai due piloti italiani, che lo hanno accusato di essersi spostato troppe volte ed in maniera pericolosa.
Proteste che hanno rivolto allo stesso Mir subito dopo la bandiera a scacchi e che poi hanno ribadito una volta arrivati ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.
"Purtroppo all'ultimo giro Mir ha zigzagato molto e non è stato possibile sorpassarlo. Non so se sono troppo corretto io o il contrario. Per me non è stata una manovra nella norma, ma lascio decidere a chi deve decidere" ha detto Enea.
"Mir ha fatto una cosa un po' particolare e secondo me è stato un po' pericoloso: quando sei a 250 km/h e fai una cosa del genere, ci vuole un attimo a farsi male, quindi spero che prendano provvedimenti" ha aggiunto "Diggia".
Dal canto suo, lo spagnolo del Leopard Racing ha spiegato che ritiene di non aver fatto nulla di diverso da quello che accade solitamente in classe Moto3.
"Sul rettilineo opposto ho cercato di fare in modo che nessuno mi prendesse la scia. Di Giannantonio lo aveva fatto anche prima, quindi ho pensato che fosse giusto. Succede sempre sui rettilinei, all'ultimo giro lo fanno tutti" ha detto Joan.
Alla fine la Direzione Gara ha dato ragione al tandem tricolore, ma probabilmente infliggendo allo spagnolo una sanzione diversa da quella che avrebbero sperato: Mir, infatti, conserva la sua vittoria, ma dovrà arretrare di 6 posizioni sulla griglia di partenza del GP del Giappone, a Motegi.
Secondo i commissari, il pilota del Leopard Racing ha violato l'articolo 1.21.2 del regolamento, che dice che "i piloti devono guidare in maniera responsabile, senza causare pericolo agli altri concorrenti, sia in pista che in pitlane".
Poco male comunque per lui, che arriverà alla tripletta asiatica con ben 80 punti di vantaggio nei confronti di Romano Fenati, quindi in Giappone potrà anche permettersi di perdere 5 lunghezze nei confronti dell'ascolano per portarsi a casa il titolo.
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