Petit Le Mans: la Cadillac del WTR centra il successo in un caotico ultimo giro di gara
Renger van der Zande è riuscito a beffare Filipe Albuquerque a tre curve dal termine a seguito della mancanza di benzina del pilota del team AXR. Per Jordan Taylor e Ryan Hunter-Reay quello di Road Atlanta è il primo successo stagionale.
Foto di: Jake Galstad / Motorsport Images
Prototype
Per molte vetture le soste conclusive sono sembrate essere state effettuate troppo in anticipo rispetto alla fine della gara senza pensare di effettuare uno splash and dash, e proprio i giri conclusivi lo hanno dimostrato.
Pipo Derani, al volante della Nissan dell’ESM, è salito al comando in occasione del penultimo pit, ed è anche riuscito a sopravvivere ad uno stallo in occasione della sosta conclusiva, ma nel finale ha dovuto alzare il piede dal gas per preservare il carburante ed è stato così sopravanzato da Albuquerque nelle battute finali prima di essere costretto ad uno stop per effettuare uno splash and dash.
Van Der Zande, invece, ha effettuato l’ultima sosta decisamente più in ritardo rispetto ai suoi rivali ed ha messo una grande pressione ad Albuquerque. Quest’ultimo ha cercato il colpaccio di strategia, ma la sua Cadillac ha iniziato a perdere colpi a tre curve dal traguardo.
Van Der Zande ha così passato la Cadillac e conquistato, insieme a Jordan Taylor e Ryan Hunter-Reay, la prima vittoria stagionale per il Wayne Taylor Racing.
I problemi di carburante accusati da Albuquerque nel finale hanno consentito alle due Mazda RT24-Ps di Oliver Jarvis/Tristan Nunez/Lucas Di Grassi e Jonathan Bomarito/Spencer Pigot/Marino Franchitti di conquistare gli ultimi due gradini del podio e regalare al Team Joest il miglior risultato dell’anno.
Nonostante un drive-through rimediato da Helio Castroneves per aver superato in regime di bandiere gialle, Ricky Taylor è riuscito a centrare il quinto posto per la Acura del team Penske precedendo Derani.
Anche Colin Braun è stato un altro pilota costretto ad uno splash and dash perdendo così il campionato a favore del team AXR di Felipe Nasr, Eric Curran e Gabby Chaves.
GT Le Mans
Antonio Garcia e Jan Magnussen hanno conquistato il titolo di classe senza aver mai vinto una gara e nonostante abbiano concluso la corsa con due giri di ritardo al volante della Corvette che condividono con Marcel Fassler.
Ryan Briscoe e Richard Westbrook sembravano essere in grado di conquistare agevolmente il secondo gradino del podio alle spalle della Porsche 911 RSR di Nick Tandy, ma Briscoe è stato passato al pit dalla Corvette di Oliver Gavin, Tommy Milner e Fassler ed infine è scivolato in quinta posizione dopo aver subito il sorpasso delle due BMW M8.
Tandy,Frederic Makowiecki e Patrick Pilet non hanno soltanto mostrato un passo eccezionale che gli ha regalato la vittoria, ma Tandy si è prodotto in una gestione di carburante incredibile nonostante si sia fermato molto prima dei rivali nello stint finale ed è riuscito a transitare sotto la bandiera a scacchi con 11 secondi di vantaggio sulla Corvette #4.
GT Daytona
Daniel Serra, Cooper MacNeil e Gunnar Jeannette hanno conquistato il successo di classe al volante della Ferrari 488 del WeatherTech Scuderia Corsa dopo una lotta intensa con la Acura NSX di Alvaro Parente, Katherine Legge e Trent Hindman, i quali avevano bisogno di una vittoria per avere la possibilità di conquistare il titolo in GTD.
L’equipaggio del Meyer Shank Racing non è riuscito nell’impresa anche perché un Bryan Sellers come sempre prefetto alla guida, insieme a Madison Snow e Corey Lewis, ha conquistato il terzo posto al volante della Lamborghini Huracan del Paul Miller Racing ed ha avuto la matematica certezza del titolo anche grazie ai sei punti di vantaggio con i quali l’equipaggio ha affrontato la Petit Le Mans.
Robert Renauer ha aiutato Patrick Long e Christina Nielsen a conquistare la vetta di classe, ma ha dovuto scontare un drive-through che ha fatto precipitare l’equipaggio in quarta posizione dopo un sorpasso alla fine sulla Ferrari di Townsend Bell.
L’Audi R8 del Land Motorsport ha conquistato il sesto posto nonostante due forature che hanno privato Christopher Mies, Daniel Morad e Sheldon van der Linde di un successo sicuro visto il passo mostrato.
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