Agag: “Al vaglio c'è anche il potenziamento del FanBoost...”
Il Consiglio Mondiale ha confermato che le nuove monoposto Gen2 disporranno di un “power mode” primario di gara da 200 kW, uno secondario obbligatorio più elevato e di un "premio" energetico...
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
In vista dell’eliminazione del cambio vettura, la FIA e gli organizzatori della Formula E avevano espresso il desiderio di mantenere comunque un elemento di strategia e l’utilizzo di due livelli di potenza, e alla fine il WMSC li ha ascoltati.
“La Federazione sta mettendo a punto il sistema e prossimamente fornirà delle informazioni, ma credo che il race mode sarà fissato a 200 kiloWatt, mentre l’altro sarà sensibilmente più alto. Comunque prima di determinarlo faremo dei test con le vetture”, ha affermato il CEO della serie “full electric”, Alejandro Agag, a Motorsport.com.
Alla domanda se la decisione sia stata presa sulla base della densità energetica raggiunta dalla batteria della McLaren Applied Technologies, lo spagnolo ha replicato: “In effetti ne conosciamo la densità, la temperatura e quanto si potrà spingere”.
In seguito, a proposito del Fanboost che attualmente accresce di 100 kiloJoule per 5” la capacità della seconda auto dei tre piloti più votati, ha argomentato: “Probabilmente anche lì ci sarà uno step avanti in termini di potenza, ma non è ancora sicuro. Ad ogni modo ho chiesto ai miei figli se preferivano gara più lunghe o macchine più veloci e hanno detto la seconda.
La FIA ha quindi annunciato che il punto extra dato al pilota più rapido, verrà invece assegnato in avvenire al più efficiente.
“Non so bene come funzionerà, però l’idea è buona. Ricompensare la capacità di gestione dell’energia è una bella iniziativa. Credo che verrà misurata tramite telemetria”, ha proseguito nella riflessione.
“Mi sembra interessante. Un po’ come quando gestivo la Addax di GP2. Chi finiva ottavo in Gara 1, partiva dalla pole nella 2. Ricordo che chi era settimo cercava di farsi superare, mentre l’altro non voleva effettuare la manovra, il che favoriva il nono. Potrebbe dunque generarsi qualche rischio, ma marginale. In fin dei conti è il vincitore che si accaparra il bottino maggiore. In questo caso si tratta di un punticino, per cui la differenza è chiara”.
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