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Daniel De Jong rinnova con la MP Motorsport

Il pilota olandese, che ha recuperato dai problemi alla schiena, si è legato per una quarta stagione alla squadra, ma ha deciso che sarà la sua ultima in GP2.

Daniel De Jong, MP Motorsport
Daniel De Jong, MP Motorsport
Daniel de Jong,  incidente
Daniel de Jong, MP Motorsport
Daniel de Jong, MP Motorsport
Daniel de Jong, MP Motorsport
Daniel De Jong, MP Motorsport
Daniel de Jong, MP Motorsport

Daniel De Jong ha deciso di proseguire la sua avventura in GP2 per una quarta stagione, legandosi nuovamente ai colori della MP Motorsport, stessa squadra per cui ha corso a cavallo tra il 2013 ed il 2015, in seguito ad una breve parentesi con la Rapax iniziata a metà del campionato 2012.

"La GP2 è un campionato molto duro. Hai modo di guidare una bellissima monoposto che ha tanti cavalli, sfidando tanti piloti di talento. La competizione quindi è enorme" ha detto a Motorsport.com il pilota olandese, che lo scorso anno ha disputato anche un paio di gare con la Trident dopo aver recuperato dall'infortunio alla schiena rimediato a Spa-Francorchamps.

Daniel però ha messo in chiaro che non continuerà ancora molto a lungo in questo campionato: "Cosa dovrei volere di più come pilota? In ogni caso devo dire a me stesso che sarà la mia ultima stagione in GP2 e che poi farò qualcosa di differente. Questo vuol dire che cercherò di ottenere i migliori risultati possibili, per avere la sensazione di aver raccolto il massimo".

Inevitabile poi un accenno alle sue condizioni fisiche: "La schiena ora va bene, non ho più problemi. Quando sono alla fine della giornata e magari mi siedo in una posizione strada, allora viene fuori un pochino di dolore. Gli esami comunque sottolineano che va tutto bene".

Tra le altre cose, si ritiene un vero e proprio miracolato, vista l'entità dell'impatto avvenuto alla velocissima curva di Blanchimont: "Se si va a rivedere le foto dell'incidente, si può notare che il volante era rotto e lo stesso vale anche per il casco. Inoltre il poggiatesta era piegato. Ho colpito le barriere a 180 km/h, quindi il casco ha fatto davvero un grande lavoro".

Interview by Erwin Jaeggi

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