Simulazione Megaride: a Suzuka gomme stritolate dal serpente
A distanza di una settimana da Singapore, la F1 torna subito in pista a Suzuka per il GP del Giappone. Il tracciato nipponico è uno dei più temuti per le gomme perché, sebbene il layout a forma di otto distribuisca gli sforzi in modo bilanciato fra gli pneumatici di destra e sinistra, genera molta energia nelle molte curve a media-alta percorrenza.Oltre alla R130, una delle curve più veloci del mondiale, i piloti devono gestire lo snake, la sequenza di pieghe del primo settore dalla curva 3 alla 7.
Dopo solo una settimana dal GP di Singapore, la Formula 1 torna protagonista in questo weekend a Suzuka per il GP del Giappone. Il paese del Sol Levante ospita per la 48esima volta una prova del Mondiale di Formula 1, alternatesi tra il circuito del Fuji e quello di Suzuka, attuale sede del Gran Premio.
Il circuito nipponico, uno tra i più tecnici e sfidanti dell’intero mondiale, insieme ai circuiti di Spa-Francorchamps e Silverstone, è in particolare uno dei più demanding per le gomme, costrette a sostenere grossi carichi laterali per via delle molte curve a media-alta percorrenza, che generano molta energia.
La sua caratteristica forma ad 8, unica pista del mondiale con questo layout, però, rende pressoché bilanciati i carichi tra le gomme di destra e sinistra.
Grafico MegaRide per il GP del Giappone
Photo by: MegaRide
Le diverse curve a media-alta percorrenza, lo snake del primo settore e i tornanti generano molta energia nelle gomme, come mostrato nel grafico in alto. I tratti più critici sono lo snake del primo settore, curva 3-7, il tornante in curva 14, “Spoon”, e la “130R”, curva 15.
A causa degli elevati carichi, specie quelli in direzione laterale, e dell’asfalto non poco abrasivo, Pirelli è costretta ad utilizzare uno dei set più duri dell’intera gamma, ovvero le mescole C1-C2-C3.
Prevista nelle due sessioni di prove libere la possibilità per testare il nuovo compound C2 Pirelli 2024 (ogni pilota avrà a disposizione due treni allocati in più rispetto ai soliti 13) con l’obiettivo di ottenere un anteriore più rigido e limitare il tipico sottosterzo legato alle attuali gomme.
Le strategie saranno molto importanti poiché la pista offre poche opportunità di sorpasso anche se il meteo, altamente imprevedibile in questo periodo dell’anno, dove non sono rari pesanti temporali, potrebbe mescolare le carte in gioco favorendo spettacolo ed imprevedibilità in una tappa, già di per sé, molto impegnativa. Basti pensare che dal 2014, per ben tre volte, la gara nipponica non è stata completata a causa delle avverse condizioni metereologiche.
Grafico MegaRide per il GP del Giappone
Photo by: MegaRide
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