Simulazione GP Germania: è bravo chi trova il compromesso
Hockenheim alterna un tratto veloce al Motodrom che è molto guidato: non è facile trovare l'assetto ideale che richiede un carico aerodinamico medio. Occhio ai motori che stanno full gas per il 74% del giro e ai consumi (servono 109 kg dei 110 concessi per tirare dall'inizio alla fine).
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Siamo arrivati esattamente a metà stagione 2019: con il GP di Germania che è l’11esimo appuntamento in calendario (10 GP effettuati e poi ancora 10 da disputare) ci si aspetta l’ennesimo dominio della Mercedes che, finora, ha vinto nove delle dieci gare disputate.
All’Hockenheimring dove si disputa il 37esimo GP di Germani dei 63 disputati, le previsioni meteo, però, promettono quel caldo che aveva mandato in crisi le frecce d’argento in Austria e Toto Wolff mette le mani avanti perché l’impianto tedesco è relativamente corto (4.574 m) per cui tende a livellare i valori.
Dettaglio del rettilineo d'arrivo dell'Hockenheimring
Photo by: Zak Mauger / LAT Images
Ricordiamo che la pista è stata completamente snaturata nel 2002 quando è stato tolto il tratto di alta velocità, trasformando questo impianto, che era da basso carico aerodinamico, in un tracciato da medio carico (con 8 curve a destra e 9 a sinistra).
Sulla carta è una pista favorevole alle frecce d’argento visto che dovrà essere trovato un buon bilanciamento aerodinamico fra il tratto veloce (dove sarebbe vantaggioso avere una macchina molto scarica) e il Motodrom, vale a dire il tratto guidato nell’anfiteatro delle tribune dove potrebbe soffrire la Ferrari, che richiederebbe la massima spinta verticale.
L’asfalto è a bassa aderenza e risulta piuttosto ondulato per cui esalta le doti di trazione delle monoposto (ci sono quattro Curve lente 6, 8, 13 e 16), quindi occhio anche alla Red Bull RB15 che ha mostrato una grande crescita dal successo a Spielberg.
Ci si aspetta che crolli il record della pista che appartiene a Sebastian Vettel in 1’11”212 con la Ferrari SF71H ottenuto lo scorso anno in qualifica. La Pirelli per questo tracciato ha scelto le mescole intermedie della gamma, C2, C3 e C4 che sono già state usate in Australia, Cina, Francia e Austria. La differenza di prestazione fra le gomme dovrebbe essere di 0”4 fra C2 e C3 e di mezzo secondo fra C3 e C4.
Secondo i dati diffusi dalla Brembo la pista tedesca rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni: sono 11”5 percorsi in staccata, vale a dire il 16% del giro. La staccata più impegnativa è quella di Curva 6 perché le monoposto passano da 329 km/h a 65 km/h in soli 2”9 con una decelerazione di 5,7 g.
Hockenheim anche nella versione corta è impegnativa per il motore che viene utilizzato con tutto il gas aperto per il 74% del tempo. Il circuito è abbastanza sensibile alla potenza (si guadagnano 0”15 ogni 10 cv), meno al peso (10 kg costano circa 0”13).
Con power unit molto tirate il consumo di carburante è diventato critico: secondo la simulazione Marelli servono 110 kg di benzina per concludere il GP in piena potenza, ma è pensabile che ci sia qualcuno che possa partire più leggero per essere più veloce nella prima parte di gara per poi gestire il consumo nel finale, potendo magari disporre della cavalleria più spinta se fosse necessario puntare al giro più veloce.
La ricarica dell’MGU-K è piuttosto limitata perché le frenate sono piuttosto brevi e anche il recupero di energia dai gas di scarico per la MGU-H non è importante, per cui ci si deve accontentare di 780 kJ ottenuti in frenata e di 2.770 kJ in accelerazione con la MGU-H per un totale di 3.550 kJ al giro. Il contributo prestazionale dell’ERS corrisponde a 2”4 per ogni giro e a 17 km/h in più di velocità di punta.
Il DRS è utilizzabile in tre punti: l'ala mobile aperta può valere fino a 14 km/h prima della staccata dell'airpin, mentre prima della Nordkurve dovrebbe dare un vantaggio di soli 6 km/h che diventano 12 km/h alla staccata di Curva 2. In qualifica si dovrebbe raggiungere un picco di velocità massima di 339 km/h azionando il DRS.
La trasmissione non è affatto sollecitata: per l’intero GP si simulano 2.400 cambi di marcia e la settima dovrebbe essere il rapporto più utilizzata. Importante lo scatto in partenza perché fra il traguardo e la staccata di Curva 1 ci sono 750 metri. È corta la pit lane: è lunga solo 306 metri e si percorre in 13”9 alla velocità limite di 80 km/h.
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