“Shell, ricerca e sviluppo per prodotti altamente tecnologici”
Roberto Paganuzzi, Shell Technical Manager Europe, racconta quanto l’esperienza di Shell nel mondo del motorsport si trasferisca nei prodotti a disposizione di tutti gli automobilisti.
La Ferrari di Sebastian Vettel è in lotta per il mondiale piloti 2017. La squadra del Cavallino è arrivata a Monza nella consapevolezza di sfidare le frecce d’argento anche nel “tempio della velocità” perché i tecnici diretti da Mattia Binotto hanno raggiunto la competitività della power unit anche sui circuiti più veloci come lo stradale del GP d’Italia.
Gli ingegneri del Reparto Corse possono contare sul supporto del partner Shell che fornisce benzine e lubrificanti alla Rossa. Potendo contare solo su quattro motori in una stagione, contro i cinque concessi l’anno scorso, la ricerca degli scienziati Shell è finalizzata a migliorare le prestazioni con una maggiore efficienza del lubrificante.
L'olio motore svolge un ruolo fondamentale nel garantire che i V6 Turbo Ferrari siano affidabili, proteggendo le singole parti in movimento dall'usura e estraendo il calore che è generato dalla power unit, e possano incrementare le performance riducendo gli attriti delle parti volventi.
All’interno delle Rosse viene usato Shell Helix Ultra, l’olio prodotto con PurePlus Technology, un processo rivoluzionario grazie al quale Shell è in grado di convertire il gas naturale in un olio di base cristallino privo di qualsiasi impurità che si può trovare nel greggio. L'olio base, infatti, è uno dei principali elementi costruttivi degli oli a bassa viscosità richiesti dai motori più avanzati di oggi, aiutandoli a fornire prestazioni di lunga durata a temperature (superiori a 1.000 gradi) e pressioni estreme.
In una delle poche aree di ricerca in cui lo sviluppo non è ancora regolato dalla FIA, i lubrificanti possono dare un vantaggio competitivo: i ricercatori Shell collaborano con la Scuderia Ferrari per formulare oli adatti a trarre il massimo rendimento dalla power unit 062 che equipaggia la SF70H.
Inoltre, un prezioso contributo di Shell è dato dalle analisi effettuate in pista che consentono di comprendere lo stato di salute del motore. I tecnici dello Shell Trackside Laboratory raccolgono più di 40 campioni di olio a weekend di gara dalle due monoposto Rosse, cercando i primi segni di usura attraverso una dettagliata analisi degli elementi metallici presenti nel lubrificante. A seconda dei diversi residui di metallo trovati nell’olio, i motoristi Ferrari possono capire quale parte del 6 cilindri deve essere monitorata per evitare delle rotture.
Appare evidente, quindi, come la partnership tecnica con Ferrari (F.1) consenta a Shell di trarre grandi insegnamenti dalle piste testando i prodotti in condizioni estreme e di trasferire queste conoscenze nei prodotti destinati agli automobilisti in tutto il mondo.
Non deve stupire se Shell investe oltre 1 miliardo di dollari in Ricerca e Sviluppo, più di ogni altra compagnia internazionale operante nel settore oil&gas. Può contare su oltre 45.000 tecnici e ingegneri, dislocati nei centri Shell Global Solutions in tutto il mondo, laboratori all’avanguardia dove vengono sviluppate tecnologie e formulazioni esclusive che si basano su tre pilastri: innovazione, applicazione delle tecnologie ai prodotti e partnership.
Shell vanta una storia di oltre 70 anni con Ferrari, con cui affronta quotidianamente sfide di altissimo valore tecnologico e grazie alle quali può aumentare le proprie competenze, per poi renderle disponibili ai consumatori attraverso i propri prodotti.
Shell possiede un portafoglio di oltre 250 brevetti nel settore dei lubrificanti e fornisce una gamma completa di prodotti per molteplici esigenze e applicazioni, con prodotti e tecnologie in costante evoluzione approdando alla rivoluzionaria innovazione della PurePlus Technology.
“L'esclusiva tecnologia Shell PurePlus rappresenta la base per la prossima generazione di lubrificanti, progettati per proteggere i motori di oggi e destinata a supportare al meglio i veicoli di domani – spiega Roberto Paganuzzi, Shell Technical Manager Europe. Il processo alla base della tecnologia Shell PurePlus permette di ottenere, a partire dal gas naturale, un olio base sintetico cristallino essenzialmente privo di impurità che, rispetto alle formulazioni sintetiche tradizionali, conferisce al lubrificante finito prestazioni migliori in termini di viscosità, riduzione dell’attrito e della volatilità. Un prodotto d’eccellenza in grado di assicurare caratteristiche operative eccezionali”.
Questa tecnologia è presente nel lubrificante impiegato da Ferrari ed è la stessa utilizzata dagli automobilisti di tutto il mondo.
Insomma l’esperienza della Formula 1 ha una ricaduta che può essere beneficiata da tutti i clienti Shell...
Cos'è il Gas-To-Liquid (GTL)
Shell ha avviato la ricerca sul GTL (gas-to-liquid) nel 1973 presso lo Shell Technology Center di Amsterdam dove oggi lavorano 900 ricercatori di 45 diverse nazionalità, questo polo tecnologico è il quartier generale della Ricerca & Sviluppo sul GTL. La ricerca è stata sviluppata fino ai giorni nostri attraverso la costruzione di un impianto di produzione di GTL in Malesia nei primi anni Novanta, fino ad arrivare alla costruzione di Pearl GTL, che ha consentito di aumentare di dieci volte la produzione di prodotti GTL.
Pearl GTL, inaugurato nel 2011, ha una capacità di produzione di 140.000 barili al giorno, è la più importante fonte a livello globale di prodotti GTL. 30.000 barili al giorno, ovvero 1 milione di tonnellate all’anno, sono dedicati alla produzione dell’olio base Shell PurePlus Technology.
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