GP della Cina: il calendario F1 per ora non si tocca

FIA e Formula 1 stanno monitorando con grande attenzione l'evoluzione dell'epidemia del coronavirus prima di decidere se annullare la gara di Shanghai del 19 aprile. A causa di problemi di natura logistica e organizzativa non pare possibile l'inversione delle date con la Russia.

Daniil Kvyat, Toro Rosso STR14

Calma e gesso. Non è il momento di prendere decisioni avventate, ma di monitorare con attenzione l’evoluzione del coronavirus. La FIA ha cancellato la tappa di Formula E di Sanya in calendario a marzo, mentre un provvedimento sul GP della Cina in programma a Shanghai il 19 aprile non è stato ancora preso.

Né la Federazione Internazionale, né la Formula 1 hanno ancora valutato l’idea di ridisegnare il calendario, tanto più che ci sono oggettive difficoltà logistiche e organizzative per spostare una gara: qualcuno ha lasciato intendere che potrebbe esserci un’inversione delle date fra la Cina e Russia in programma il 27 settembre, ma è bastato fare alcune verifiche per scoprire per esempio che le gomme Pirelli per Shanghai sono già state spedite via nave.

Non solo, ma ci sono anche complicazioni di natura assicurativa che inducono a non prendere decisioni affrettate, monitorando invece l’evoluzione dell’epidemia virale che si è propagata da Wuham.

Una sola persona infettata del Circus genererebbe conseguenze non solo sanitarie molto gravi nel sistema, per cui ogni passo viene valutato con la massima attenzione per evitare qualsiasi effetto negativo: i team di F1 sono in costante contatto con gli organi decisionali visto che anche il Vietnam, al debutto nei GP, potrebbe finire nel domino delle date da tenere d’occhio.

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