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Intervista

F1 | Masi difende i ritardi dei commissari nelle decisioni

Il direttore di gara della Formula 1, Michael Masi, ha difeso la quantità di tempo che può richiedere l'annuncio di decisioni da parte dei commissari nei weekend di gara.

Michael Masi, direttore di gara cammina sulla pista

Michael Masi, direttore di gara cammina sulla pista

Mark Sutton / Motorsport Images

Al GP del Qatar dello scorso fine settimana, ci sono volute oltre 21 ore dalla fine delle qualifiche prima che arrivassero le punizioni a Max Verstappen, Carlos Sainz e Valtteri Bottas per infrazioni in regime di bandiera gialla.

Con la sessione finita alle 18;00 ora locale, le convocazioni per i tre piloti sono state emesse tra le 20;37 e le 21;40, chiedendo loro di apparire davanti ai commissari il pomeriggio successivo tra le 13;00 e le 13;45.

Le decisioni sono state poi pubblicate tra le 15;16 e le 15;35 - con l'ultima arrivata solo 45 minuti prima che la pit-lane aprisse per consentire alle auto di schierarsi in griglia per la gara.

Il tempo impiegato dai commissari del GP del Brasile per esaminare il diritto di revisione richiesto dalla Mercedes nell'incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen ha attirato commenti durante il weekend del Qatar, mentre anche il caso dell'ala posteriore di Hamilton in Brasile ha necessitato di una lunghissima attesa prima che fosse confermata una penalità.

Masi insiste sul fatto che ci vuole tempo per elaborare le decisioni a causa della necessità di includere spiegazioni complete.

"Tutto ciò che avete sempre chiesto sono più descrizioni nelle decisioni, piuttosto che dire solamente chi è colpevole e chi no - ha detto - Si vuole comprendere meglio la situazione".

"A volte ci sono alcuni tipi di casi simili, come noto i commissari ovviamente cercano di scrivere le loro decisioni; vale sia per lo scorso fine settimana che per questo. Ognuno di loro ha un livello di sfumature, dunque si cerca di mettere tutto in dettaglio".

"Come tutti sapete, ci vuole tempo per esaminare, redigere, scrivere e riscrivere le decisioni. Questa è una parte, l'altra è che le squadre devono avere l'opportunità di ricevere e valutare il loro caso".

"Ad esempio, lo scorso fine settimana in Brasile, in totale la Mercedes è stata dai commissari per circa due ore e mezza, sommando i due giorni".

"Quindi bisogna tenere conto anche di questo insieme alle sessioni e a tutto il resto. Non è semplice".

"A volte penso che i commissari sarebbero felici di scrivere solo, 'questa persona ha violato le regole' e fine della storia, ma sarebbe andare indietro di anni e tutti voi avete detto che volete più descrizioni".

 

Michael Masi, Race Director and Stefano Domenicali, CEO, Formula 1

Michael Masi, Race Director and Stefano Domenicali, CEO, Formula 1

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

"Dovete considerare che quando si prende una decisione, entrano in gioco limiti di tempo per l'appello e tutto il resto. Le squadre devono avere il loro diritto di appello, quindi sta tutto dentro questi limiti di tempo".

Masi ha aggiunto che le udienze per la bandiera gialla del Qatar sono state programmate per domenica pomeriggio perché i piloti non erano in pista sabato sera.

"Era ovviamente tardi, loro non erano qui per via della giornata lunga. Era meglio farlo domenica mattina, quando tutti erano riposati. Bisogna anche pensare a queste cose, a quando le persone sono disponibili, arrivano in pista, i coprifuoco e così via".

 

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