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F1 livellata: tornano più variabili nelle qualifiche

Con quindici monoposto in un secondo cambierà la strategia delle squadre per superare il taglio della Q2 perché il delta fra le gomme medie e le soft varia da otto decimi a un secondo, per cui sarà più difficile pensare di accedere alla Q3 con gli pneumatici gialli. Ma questo aspetto potrebbe condizionare anche la strategia di gara, costringendo i top team a scattare con le gomme rosse.

Lewis Hamilton, Mercedes W12, durante un pitstop

Lewis Hamilton, Mercedes W12, durante un pitstop

Steve Etherington / Motorsport Images

I riscontri arrivati dalla pista al termine della prima giornata di attività sul circuito di Sakhir hanno confermato un quadro che in Formula 1 non si vedeva da tempo. Tra il leader di giornata, Max Verstappen, e il quindicesimo classificato, Fernando Alonso, il gap è stato di 0”923, ridotto a 0”656 rispetto al decimo classificato, Pierre Gasly. Un livellamento dei valori in campo così accentuato non era in preventivo, e nella serata di ieri in casa Red Bull e Mercedes è stato oggetto di valutazioni.

Nei due top-team i timori non sono quelli di perdere il ruolo emerso nei test (nessuna squadra insidierà il tandem di testa nelle gerarchie attuali) quanto per le strategie di gara che dovranno essere pianificate oggi prima della sessione di qualifica.

Nella sessione FP2 disputata ieri solo sei dei venti piloti hanno completato una simulazione di gara (più o meno breve) utilizzando pneumatici soft, confermando che alla vigilia del weekend i piani di una buona fetta delle squadre era quello di provare a coprire il primo stint di gara con gomme medie.

I programmi potrebbero però saltare, poiché la differenza stimata dalla Pirelli tra le due mescole più tenere portate a Sakhir è tra gli otto decimi ed il secondo, un valore non insolito basandosi sui riscontri delle scorse stagioni, ma che alla luce dei valori in campo emersi ieri può rimescolare le carte.

Per garantirsi il passaggio in Q3 con gomme gialle, sarà indispensabile contare su un vantaggio equivalente o superiore al delta tra soft e medie sull’undicesimo classificato, altrimenti il rischio è quello di vedersi beffare da chi deciderà di montare in Q2 un set di gomme ‘rosse’.

La palla è nelle mani dei team di centro-classifica, il gruppo più numeroso del Mondiale 2020 che vede raggruppate McLaren, Ferrari, Aston Martin, Alpine e Alpha Tauri. Se non ci saranno colpi di scena quattro piloti di questo gruppo non accederanno alla Q3, e per sparare tutte le cartucce a disposizione è scontato che ci sarà chi monterà gomme soft, obbligando gli avversari diretti a fare la stessa scelta. Se in Q2 ci sarà in pista un gruppo di dieci monoposto gommate soft, potrebbe suonare l’allarme anche in casa Mercedes e Red Bull.

“In questo scenario nessuno si sentirà sicuro fino all’ultimo giro della Q2 – ha confidato nella serata di ieri un ingegnere – aspettiamoci un primo ‘run’ con le medie da parte soprattutto di Red Bull e Mercedes, ma credo che il secondo set con cui torneranno in pista sarà soft. E non è detto che in questa occasione il giro di ‘sicurezza’ potrà essere abortito in extremis”.

Qualora tutte le squadre in pista dovessero effettivamente far ricorso tutti ad un set di soft per il passaggio in Q3, il problema si sposterà sul primo stint della gara di domenica. I team che ieri hanno effettuato un long run con gomma ‘rossa’ sono stati Ferrari (11 giri con Leclerc e 5 con Sainz), Alpine (14 giri con Ocon) e Alpha Tauri, che ha completato 10 giri con Gasly ottenendo i riscontri migliori.

La soft ha amplificato molto le differenze che esistono oggi tra le varie monoposto nella gestione ‘gomma’, e questo aspetto non tranquillizza molto il paddock, ed in particolare i top-team, che eviterebbero volentieri un primo stint di gara a serbatoi pieni con una mescola più rischiosa. Sarà una qualifica interessante, che al di là della definizione della griglia di partenza, porrà le basi per delle strategie di gara che al momento sono tutt’altro che definite.

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