Ecco le clausole del contratto di fornitura dei V6 2017-2020
Diamo uno sguardo assieme al contratto di fornitura delle power unit 2017-2020. Tra i vari punti c'è anche la "clausola Red Bull", che non consente ai team forniti di parlare male pubblicamente dei costruttori.
Foto di: XPB Images
Il nuovo accordo 2017-2020 per la fornitura dei motori ai team in Formula 1 è finalmente arrivato alla sua versione definitiva. L'essenza dell'accordo prevede che qualsiasi squadra senza contratto per la fornitura del motore per la stagione successiva possa ricevere propulsori da uno dei due costruttori che forniscono meno team, e questo processo sarebbe controllato e favorito dalla Federazione Internazionale dell'Automobile.
Se due costruttori forniscono un solo team, ad esempio, vi sarà un ballottaggio tra i due per sapere chi sarà l'incaricato a fornire i motori al team che non ha ancora un accordo per la stagione successiva.
E' stata aggiunta un'appendice al regolamento sportivo 2017 che dimostra quanto possano essere complicate le cose quando la FIA funge da intermediario tra i team e fornitori di power unit, in quello che dovrebbe essere un normale accordo commerciale tra due parti disposte.
La prospettiva di essere costretti a legarsi a un team potrebbe non interessare i produttori. Per questo motivo ha incoraggiato questi a chiedere clausole che possano coprir loro le spalle.
Una di queste è che il team che riceve le unità motrici sarà costretto a non criticare in pubblico il costruttore che lo fornisce. Un team principal ha scherzosamente chiamato questa postilla "La clausola Red Bull", in riferimento ai commenti negativi partiti dai vertici del team di Milton Keynes nei confronti della Renault nel corso della stagione passata.
La norma recita così: "La squadra cliente, che riceve l'unità motrice, non potrà in alcuno modo danneggiare pubblicamente il costruttore né nessun membro dell'impresa che risulta parte integrante dell'impresa fornitrice di motori".
Sembra logico che un costruttore possa essere trattato con un rispetto adeguato dal team che fornisce, ma resta da vedere come questa norma sarà applicata qualora la situazione dovesse degenerare.
Vi è una clausola relativa ai proprietari dei team che, in sostanza, tutela i costruttori. Questi non saranno costretti a fornire un team i cui azionisti o gestori abbiano un passato dubbio.
"Se la squadra cliente e/o eventuali dirigenti, amministratori o soci di questa dovessero essere stati condannati per un qualunque reato perseguibile dalla legge o condannati da agenzie governative per frode, riciclaggio di denaro, racket o terrorismo; ma anche fallimenti o autori di azioni dubbie che possano danneggiare il costruttore fornitore di motori, allora questo può decidere di non fornire i motori al team in questione".
L'accordo consente inoltre di vendere un motore senza il brand del costruttore o con il nome di un altro brand, come, ad esempio, è accaduto in questa stagione con Red Bull e TAG Heuer, ma il produttore potrà rinegoziare i termini di vendita delle power unit con il team in questione.
I produttori, inoltre, non saranno obbligati a fornire una squadra che è di proprietà di una casa automobilistica rivale, e in aggiunta, al team cliente non è permesso portare la sponsorizzazione di un marchio di una casa automobilistica, a meno che il fornitore non sia consenziente. Questa clausola mette così in discussione la partnership tra Aston Martin e Red Bull...
Infine vale la pena notare che nel calendario proposto dalla FIA i team dovranno pagara la fornitura dei motori molto prima della solita prassi. Questo potrebbe creare problemi ai team che hanno difficoltà finanziarie.
Anche se le tempistiche possono essere rinegoziate, in teoria il pagamento dovrà essere effettuato in quattro rate:
_ 25% alla data della firma del contratto di fornitura.
_ 25% etro il 30 ottobre dell'anno solare precedente l'anno di fornitura.
_ 30% prima dell'inizio della stagione.
_ Il restante 20% prima del quinto Gran Premio di F.1 della stagione di fornitura.
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