Ecclestone: "Il Brasile è l'unico dubbio nel calendario 2017"
Bernie Ecclestone ha confermato che nel calendario 2017 non ci sarà il GP di Germania e che l'ultimo dubbio è quello che coinvolge il GP del Brasile.
Foto di: XPB Images
Ecclestone ha ammesso anche che non c'è ancora la firma sul rinnovo del GP d'Italia, ma insiste sul fatto di non essere preoccupato per la mancanza di un accordo formale. Aggiungendo poi che il calendario definitivo sarà approvato dal Consiglio Mondiale il 30 novembre.
"L'unico vero punto interrogativo è il Brasile" ha detto Ecclestone a Motorsport.com. "Stiamo lavorando per risolverlo e spero che sarà risolto".
Ha confermao poi che l'accordo con Monza per ora è fermo ad una stretta di mano, nonostante i vertici del circuito brianzolo siano stati da lui a Londra questa settimana.
"Tanta strette di mano, ma sono italiani! Non hanno ancora firmato, hanno voluto cambiare alcune cose nel contratto e noi siamo stati d'accordo".
Quando gli è stato chiesto se comunque per lui Monza rimane in dubbio, ha aggiunto: "No, niente affatto. Non credo che debbano preoccuparsi di nulla".
Per quanto riguarda il GP di Germania, Ecclestone lascia intendere che la gara potrebbe tornare nel 2018, visto che sarebbe la volta di Hockenheim di ospitare l'evento nella rotazione con il Nurburgring.
"Abbiamo un contratto che prevede l'alternanza con il Nurburgring e l'anno prossimo sarebbe toccato proprio al Nurburgring. Speravamo di riuscire a raggiungere un accordo con le persone che hanno firmato questo contratto. Per il resto Hockenheim ha un contratto per il 2018".
"Io non sono deluso, sono sorpreso. Non capisco cosa debba servire a quel paese per avere interesse per la Formula 1. Cosa li può attrarre di più? Non hanno carenza di piloti o squadre".
Per quanto riguarda il previsto rimescolamento di date per il 2017, che coinvolgono Singapore, Malesia e Messico, ha aggiunto: "Ci sono stati tanti spostamenti, non ricordo. Il calendario uscirà la settimana prossima e per le cose buone vale la pena di aspettare".
Guardando al futuro, Ecclestone ha ammesso che ci sono dei dubbi riguardo al futuro a lungo termine del GP di Singapore.
"Allestire quella corsa costa parecchi soldi. Quando abbiamo firmato il contratto con loro, non era con l'idea di dover illuminare tutto il tracciato. Solo dopo lo abbiamo deciso e questo gli è costato altri 20 milioni".
"Loro dicono: pagheremo i debiti per 10 anni, quindi vorremmo spendere un po' meno. Ma noi gli abbiamo fatto fare quello che volevano con il marchio. Io comunque non voglio perdere Singapore, perché ci sono delle gare che è meglio conservare".
Infine, ha fatto un accenno anche alle dichiarazioni del governo malese di non voler rinnovare il contratto di Sepang oltre il 2018.
"A quanto pare questo è quello che hanno concordato. Ma sono delle buone persone, non ho mai avuto alcun problema con loro".
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