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Cinque Abarth 500 al via del Montecarlo

I primi test sono andati in scena sulle nevi di Pragelato

Per le “5 500 al Monte” è iniziata la tappa di avvicinamento alla 79esima edizione del Rallye Monte Carlo. Gabriele Noberasco, Michele e Pietro Cinotto, Pierlorenzo “Peter” Zanchi e Manuel Villa hanno sostenuto la seconda sessione di collaudi delle Abarth 500 Rally R3T al volante delle quali parteciperanno al rally più famoso al mondo nel prossimo gennaio. E’ stata la neve di Pragelato a dare il via alla “spedizione” al Monte del centenario per i quattro gentleman driver ed il giovane Pietro Cinotto. In una fredda giornata pre natalizia, passata a deliberare mappature, assetti e gomme chiodate in configurazione gara, i piloti si sono allenati nella guida sui fondi ghiacciati e innevati preparandosi in funzione delle condizioni che potrebbero trovare in gara sulle strade dei dipartimenti Ardeche, Drome e delle Alpi Marittime. “Dalle informazioni che abbiamo avuto dagli albergatori delle zone interessate, sono presenti ampi tratti innevati del percorso, anche se l’esperienza insegna che non è la coltre bianca a rendere insidioso il tracciato bensì il ghiaccio che si forma improvvisamente poche ore prima dello start delle prove”. Il ligure Noberasco è l’ispiratore della partecipazione al Monte; “Odeon” è già con il pensiero rivolto alla sua seconda volta al rally mito: “Non possiamo mancare all’edizione del centenario ed abbiamo obiettivi bellicosi a bordo delle Abarth 500 Rally, non saremo lì solo per dare spettacolo. Che i francesi preparino pure la battaglia di palle di neve, perché noi sul Turini ci saremo”. “In quella curva bisogna buttarla e poi farla scorrere, lasciarla scivolare all’esterno anche a costo di andare sulla neve fresca per non perdere trazione…”. Cinotto senior dà preziosi consigli a Pietro, il primogenito che esordirà come pilota al rally monegasco, dopo aver corso da navigatore al padre lo scorso anno ed essere arrivato terzo tra gli Under 25 nel Trofeo Abarth 500 Rally-Selenia. “La giornata è ideale per provare punti di staccata, handling e comportamento di queste gomme così larghe, come impone il regolamento, ma servirà ancora un test su asfalto umido e ghiacciato per essere pronti ad affrontare le tipiche condizioni delle prove che mi auguro di trovare una volta in gara. Il bello del Monte deriva proprio dalle mutevoli caratteristiche dei diversi fondi, presupposti che esaltano le doti di pilotaggio estremo e rendono basilare il lavoro dei ricognitori. Il nostro obiettivo? Correre l’ultima notte sul Turinì. Secondo me ci toglieremo delle belle soddisfazioni”. Anche l’imprenditore piemontese, tornato due anni fa a vestire i panni da pilota, ha forti motivazioni derivanti anche dal quindicesimo posto assoluto, terzo posto di Gruppo N, conseguito alla sua seconda partecipazione al Rally dei Rally nel 2010, la prima risale agli anni Ottanta con la Audi Quattro. “Di Montecarlo ne ho corsi tre e mi sembra giusto tornare al Monte per il centenario affermando il Made in Italy. Siamo un dream team tutto italiano che vuol confermare il marchio di fabbrica”. “Peter” Zanchi sembra il più entusiasta e non può non coinvolgere il Club Italia nell’iniziativa che porta una ventata di novità in un periodo non facile ma, da buon pilota qual è, non si dimentica di richiedere la sua “lista della spesa” a Stefano Costa tecnico della Sportec Engineering: “L’assetto mi sembra buono, d’altronde non possiamo fare molto di più. Preferisco la mappatura della centralina più aggressiva e non quella più morbida, è infatti più semplice parzializzare piuttosto che avere meno coppia. La vera difficoltà sta in effetti nell'erogazione della potenza e sarà una questione di abilità guidarla correttamente. Per il resto ho avuto la fortuna di testare in gara la 500 alla Nembro Selvino in condizioni "Monte", con fondi variegati e differenti e sempre con le gomme "sbagliate", che è quello che spesso capita in gara al Monte da sempre e per tutti..." Manuel Villa, oltre ad essere uno dei cinque con ambizioni, rappresenta il “manager di Casa Italia” e da buon comunicatore… “Far parte dei cento eletti è di per sé un primo traguardo. Abbiamo superato agevolmente lo scoglio della selezione delle oltre trecento adesioni alla gara, ora tocca alle nostre capacità di guida. Non sarà facile passare indenni le prime due tappe, è un rally lungo e duro quasi come nel passato. Guideremo per molte ore ogni giorno, su strade che hanno fatto la storia del mondiale rally: Le Moulinon, Burzet e St. Bonnet le Froid nella prima tappa, St Jean Royans e Cimitiere de Vasseux nella seconda, quindi Col de Perty ed il Turini nell’ultima notte di venerdì che si conclude con la più corta prova di Lantosque - 18 chilometri, mentre le altre mediamente sono da 25 – 26 Km escluso Burzet che ne conta 41Km – sarà un bel Montecarlo e noi ci saremo!”.

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