Dakar, 12° posto coi fiocchi per Laia Sanz: "Ho rischiato per tenermi dietro Nosiglia"
La spagnola ha centrato il suo miglior risultato alla Dakar grazie alla tenacia e alla bravura nel gestire il nervosismo durante l'ultima giornata che l'ha vista giocarsi il tutto per tutto per battere i suoi rivali diretti.
Foto di: KTM
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Dodicesima assoluta, al termine di una Dakar massacrante. Laia Sanz ha corso una gara fantastica, sempre nei primi venti della classifica generale, arrivando a strappare un 10° tempo assoluto e un 11° oggi, nell'ultima tappa di questa 40a edizione.
Un undicesimo che le permette di confermare un dodicesimo posto in generale che non era per nulla scontato vista la battaglia degli ultimi giorni con il boliviano Daniel Nosiglia che era tredicesimo a soli due minuti dalla spagnola.
Partendo al contrario, oggi Nosiglia le scattava davanti e lei era agitatissima per questo e ha preso qualche rischio di troppo.
“Ero nervosa, volevo passarlo a tutti i costi e c'era davvero tantissima polvere su questa speciale. Però sembravo impazzita, poi l'ho raggiunto e l'ho superato e a quel punto mi sono calmata anche se partivamo a soli 30” di distanza, sapevo che se non mi passava ero io dodicesima assoluta”.
Grande Laia, alla sua ottava Dakar, capace ancora di stupire specie nelle tappe più difficili di questa edizione, che sono state tantissime.
“Sono contenta di essere arrivata al traguardo e di aver terminato anche questa mia ottava Dakar. Tutte quelle a cui ho partecipato le ho portate a termine e so perfettamente che questa non è mai una cosa facile. Sono contenta ovviamente del risultato (il suo migliore era stato nona assoluta nel 2015, ndr). Sono vicinissima alla top ten e credo che non avrei potuto chiedere di meglio".
"Credo che sia stata una Dakar dura, ma nello stesso tempo molto bella. Devo fare i complimenti all'organizzazione che ha saputo disegnare un percorso molto esigente, ma nello stesso tempo bellissimo. Abbiamo trovato praticamente di tutto: tanto fuoripista e una Dakar deve essere così”.
Il momento peggiore di tutta la gara: "Sicuramente la caduta di Fiambalà, brutta, forte”.
E il migliore? “Le dune peruviane! - non ha esitazioni quando lo dice - per me sono state la parte più bella di tutta questa Dakar, ma ripeto è stato tutto bello e nello stesso tempo durissimo”.
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