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Dakar: Laia Sanz dice addio alle moto, nel 2022 correrà in auto

Laia Sanz ha deciso di porre fine alla sua carriera in moto alla Dakar e si appresta a disputarla per la prima volta in auto il prossimo gennaio.

Laia Sanz, GASGAS Rally team

GasGas Factory Racing

Laia Sanz è stata una presenza costante alla Dakar fin dal suo debutto nel 2011, ed è famosa soprattutto per essere riuscita a vedere il traguardo in tutte le edizioni a cui ha preso parte.

Il suo miglior risultato finale è stato il nono posto ottenuto nel 2015 in sella ad una KTM, ma poi le edizioni successive si sono rivelate più difficili per la 35enne spagnola, che l'anno scorso si è piazzata 17° con la GasGas.

La Sanz aveva già segnalato la sua intenzione di passare alla categoria auto, per provare ad emulare Jutta Kleinschmidt, l'unica donna vincitrice alla Dakar nel 2001.

Come parte della sua preparazione in vista della Dakar, Laia quest'anno ha corso nella Extreme E, divedendo l'abitacolo con l'ex campione del mondo rally e plurivincitore della Dakar Carlos Sainz.

Nel mese di febbraio, ha anche preso parte alla Baja Dubai nella categoria T4, dove a farle da navigatore c'era proprio il copilota di Sainz, Lucas Cruz. Nel mese di maggio poi ha partecipato al Rally di Andalusia su una Mini All4Racing, finendo ottava.

Parlando ad un evento di un suo sponsor di vecchia data, KH-7, la Sanz ha detto: "E' stata una decisione difficile, ma penso che fosse il momento giusto per fare un cambiamento".

"Si diventa più consapevoli del rischio e, inoltre, gli ultimi due anni non sono stati affatto facili a livello di salute. Probabilmente non sono arrivata alla Dakar preparata come avrei voluto e non mi sono divertita così tanto".

"Alla fine non ho più 20 anni ed è il momento ideale per cambiare. Sono sicura che mi mancheranno le moto, ma ora mi attende un momento di apprendimento e di sperimentazione di cose nuove che mi motiva molto".

La Sanz ha lottato con una malattia negli ultimi anni, avendo contratto il virus di Epstein Barr nel 2018 - cosa che ha disturbato la sua preparazione per la Dakar 2019, conclusa all'11° posto - e poi è stata colpita dalla malattia di Lyme lo scorso anno, proprio a ridosso della partenza della gara.

"La concentrazione mentale che ho sempre avuto in moto può aiutarmi molto ad imparare in macchina", ha aggiunto la spagnola. "Quello che ho passato con la malattia di Lyme è stato molto difficile, probabilmente uno dei momenti peggiori della mia vita".

"Quando si arriva ad una gara come quella è una situazione spiacevole ed ho dovuto compensarla molto a livello mentale. Sono stata in grado di sfruttare al massimo la mia forza, e penso di aver affrontato molto la pressione e la situazione, che non era per niente facile".

Laia farà ancora esperienza a quattro ruote questo fine settimana, facendo il suo debutto nel Mondiale Rallycross a Spa-Francorchamps nella categoria RX2e, poi la settimana prossima invece tornerà in moto in Francia, per dare la caccia al suo sesto titolo iridato femminile di Enduro.

Poi l'attenzione sarà rivolta tutta alla preparazione per la Dakar 2022 in Arabia Saudita, che nel mese di gennaio la vedrà al volante di una Mini del Team X-Raid, proseguendo il percorso incoraggiante cominciato in Andalusia.

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