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10 tappe per 5.000 km: svelato il percorso tutto peruviano della Dakar 2019

In realtà per il momento sono state ufficializzate solamente le date e le città che saranno toccate dalla maratona sudamericana, anche se queste permettono di iniziare a fare qualche ipotesi sulla gara.

#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel

#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel

Red Bull Content Pool

Il percorso della 41esima edizione della Dakar, al cento per cento in Perù, è stato presentato ieri, o meglio reso noto, in sordina. Niente comunicati stampa, neanche sul sito istituzionale, niente conferenze, ma solo un post composto di una sola cartina sui principali Social Media.

Un profilo molto basso, come da qualche settimana sta tenendo ASO, società organizzatrice della competizione che si correrà il prossimo gennaio dal 6 al 17. Più che di percorso si parla di città sedi di tappa, tanto è vero che sulla cartina pubblicata non c'è neanche una traccia. Però le città possono ovviamente aiutare a capire qualche cosa di più.

 

Il percorso ripercorre le tracce di quello 2018 visto che dopo la partenza dalla capitale, il 7 gennaio, la carovana della Dakar, che si prevede molto esigua, punterà a Sud, verso Pisco che già in questa 40esima edizione aveva ospitato la gara per i primi due giorni. Il giorno dopo si scende ancora, esattamente come quest'anno, verso San Juan de Marcona e tutti ricordano perfettamente i due anelli di inizio Dakar e la sabbia friabile e ingannevole di quelle zone.

Il 9 gennaio da San Juan de Marcona alla partenza della quarta tappa 2018 si registravano già 16 ritiri fra le due ruote, 4 per i quad, 15 auto e ben 20 camion tutti concorrenti che con grosse probabilità potrebbero non ripresentarsi al via nel 2019, ben conoscendo le insidie di quel tratto di percorso. Un totale di 55 ritiri in soli 4 giorni, su un totale di 332 veicoli, un 17 per cento circa.

Da San Juan de Marcona, ancora ricopiando il 2018, destinazione Arequipa e i piloti troveranno qui ad attenderli una prima tappa marathon per tutte le categorie in gara: moto e quad avranno un bivacco tutto per loro a Moquegua mentre gli altri si ritroveranno – assistenze escluse – a Tacna il punto più a sud di tutta la competizione. Da lì si ripartirà per la seconda parte della marathon che li riporterà tutti ad Arequipa per il giorno di riposo: in questo modo le assistenze non si muoveranno per tre giorni dalla cittadina del Perù.

Dal 13, dopo la giornata di riposo il 12, si riparte raggiungendo di nuovo San Juan de Marcona, che ospiterà anche una tappa ad anello il 14 per la settima tappa, mentre il 15 gennaio si ritornerà a Pisco, di nuovo una tappa ad anello e poi via verso il traguardo, di nuovo a Lima.

Tutto qui verrebbe da chiedersi? Sì, tutto qui. Niente esplorazione verso il nord del Paese, verso quell'Ecuador che il prossimo anno, 2020, ha promesso di esserci e di voler fermamente entrare a far parte della famiglia della Dakar. Chissà se la mancanza di un direttore sportivo, ininfluente secondo il direttore generale della Dakar, Etienne Lavigne, invece si è fatta sentire in questa prima fase di tracciatura di un percorso che ora ospiterà le equipe di scouting per disegnare il road book, stando alle voci ancora affidato allo spagnolo Xavi Colomer.

Lo scorso anno la Dakar in Perù, in sole cinque tappe aveva percorso poco meno di 4.000 chilometri, dopo però, fra Bolivia e Argentina, ne aveva fatti altri 4.500. Questo calcolo è importante perchè se in cinque giorni aveva fatto circa 3.500 chilometri e nel 2019 ne farà 5.000 nel doppio dei giorni significa, e basta un semplice calcolo matematico, che le tappe saranno davvero contenute.

Un ripasso? Nel 2018: 1. tappa Lima-Pisco 272 km, 2. tappa Pisco-Pisco 278km, 3. tappa Pisco – San Juan de Marcona 501km, 4. tappa San Juan de Marcona – San Juan de Marcona 444km, 5. tappa San Juan de Marcona-Arequipa 770 km (questo per le moto perchè auto e camion avevano avuto tappe anche da 932 km).

Ovviamente è ancora presto per conoscere i dettagli delle tappe, in termini di fondo – comunque sabbioso al 70 per cento – e chilometri ma è facile ipotizzare prove speciali non più lunghe di 300 chilometri e una navigazione difficile, visti i tanti passaggi nelle stesso zone e l'enorme numero di tracce presenti in terra, senza contare il deterioramento delle piste e delle dune dopo tanti passaggi... qualcuno ricorda la prima Dakar in Sud America nel 2009 ? La friabilità delle dune e i tanti passaggi dei mezzi in gara finirono per sgretolare il fondo sabbioso al punto che non si riusciva più ad affrontare le salite neanche a piedi, o a quattro zampe, come diversi video testimoniano ancora oggi.

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