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Muller: "Sono molto arrabbiato con me stesso!"

Il francese azzera il vantaggio in classifica su Huff dopo il drive through di Sonoma

Muller:
Immagino che vogliate sapere cosa provo dopo la trasferta di Sonoma, dove il WTCC è andato per la prima volta. Per la Chevrolet lo sbarco negli Usa era una tappa molto importante perché correvamo davanti al pubblico di casa del marchio del cravattino e avevamo la possibilità di conquistare il terzo titolo costruttori del mondiale turismo con largo anticipo. SONO FURIOSO CON ME STESSO Ebbene vi dico che sono furioso, perché alla squadra sono mancati i miei punti in Gara 2 per raggiungere l’obiettivo iridato e, in particolare, perché ho perso tutto il vantaggio che mi ero costruito in classifica nel mondiale piloti. Anche se non si vede, sono arrabbiatissimo con me stesso e ci vorrà un po’ di tempo prima che riesca a sbollire questa delusione. OTTO VITTORIE CONTRO QUATTRO Sono in testa al mondiale dalla prima corsa stagionale a Monza e vorrei restarci fino alla fine per cogliere il terzo titolo piloti di seguito con la Chevrolet, che sarebbe anche il quarto in carriera: finora ho centrato otto vittorie contro le quattro di Rob Huff, ma la realtà è che siamo a pari punti prima della tripla trasferta asiatica, visto che ci giocheremo il campionato in Giappone, Cina e Macao. Ho pagato due drive through e un ritiro al Salzburgring per un dechappamento della gomma mentre ero al comando. DESOLATO PER IL DRIVE THROUGH Sono desolato per la penalizzazione che mi è stata inflitta domenica in Gara 2 perché potrebbe dare una svolta alla stagione. Purtroppo ho commesso un errore dopo una buona partenza che mi aveva permesso di risalire subito al quarto posto dall’ottava piazza in griglia, frutto dell’inversione dei primi dieci nei tempi in qualifica. POTEVO ASPETTARE UN ATTIMO Le cose si stavano mettendo bene per me: Stefano d’Aste e Mehdi Bennani che mi stavano davanti hanno commesso un errore e mi sono ritrovato piuttosto facilmente al secondo alle spalle della BMW 320 di Franz Engstler che stava conducendo la corsa. Se avessi ragionato pensando al campionato, sarei rimasto dietro al tedesco cercando un attacco senza rischi nel corso della gara. HO GIRATO ENGSTLER E, invece, mi sono trovato fra le mani una Cruze 1.6 Turbo molto competitiva: ho toccato leggermente Engstler nello spigolo del paraurti posteriore nel lungo curvone a sinistra in discesa. Non era mia intenzione urtarlo, il contatto non è stato violento, ma è stato sufficiente per mandarlo in testacoda. Era inevitabile che i commissari sportivi punissero la mia manovra con un drive through: non sta a me giudicare se la sanzione sia stata giusta oppure no, dal momento che non era intenzionale. La riprova è data che non gli ho nemmeno strisciato la carrozzeria. SONO RIENTRATO ULTIMO La corsia dei box di Sonoma è molto lunga, per cui quando sono rientrato in pista dopo aver scontato la mia penalità, mi sono ritrovato in fondo al gruppo, anche perché nel frattempo era entrata in pista la safety car che aveva raggruppato tutte le vetture. Quando si dice che le cose non vanno per il verso giusto! DEVO SBOLLIRE LA DELUSIONE Adesso devo sbollire la delusione americana per concentrarmi sul prossimo appuntamento che è in programma a Suzuka fra poco meno di un mese, il 20 e 21 ottobre. Non mi sono gustato nemmeno l’ottava vittoria di Gara 1: sapevo che potevano esserci dei problemi alla prima curva, e così sono state molto attendo dietro Alain Menu e Gabriele Tarquini che partivano in prima fila. I due si sono urtati e ho avuto l’opportunità di infilare la Seat. Poi Alain ha accusato un problema tecnico allo sterzo a seguito del contatto con Tarquini e sono stato in grado di passare anche lui. Nella parte finale della gara ho dovuto controllare Rob per evitare che potesse tentare un attacco. Stava andando tutto meravigliosamente bene. A SUZUKA MI VOGLIO RIFARE Mi è spiaciuto molto che la squadra non abbia potuto festeggiare il titolo costruttori davanti all’appassionato pubblico americano: cercheremo di rifarci in Giappone: voglio riprendere il cammino che ho interrotto a Sonoma. Sono perfettamente consapevole del mio potenziale e di quello della mia Cruze: adesso la partita per il titolo sembra essersi ristretta fra Rob e me. E non vorrei deludervi ancora…

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