Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Taramasso: "In Stiria Michelin indirizzerà sulla media"

Michelin ha raccolto buone indicazioni al Red Bull Ring, quindi è pronta per il secondo round sul tracciato austriaco. Ne abbiamo parlato con Piero Taramasso.

Piero Taramasso, Michelin

Piero Taramasso, Michelin

Michelin Sport

Nelle prime tre gare della stagione 2020 si era parlato tanto di gomme in MotoGP, con l'introduzione di una nuova costruzione posteriore che aveva creato qualche grattacapo ad alcuni piloti. L'approdo al Red Bull Ring, dove si corre con una carcassa più rigida pensata per le alte temperature che si generano al posteriore, sembra però aver messo tutti d'accordo. I riscontri raccolti in casa Michelin, infatti, sono stati molto positivi, e l'azienda francese si approccia con grande serenità al secondo appuntamento sul tracciato austriaco, come ha spiegato a Motorsport.com il responsabile Piero Taramasso.

"Quasi tutti i piloti ci hanno detto che questa volta si sentiva che la gomma era molto più costante rispetto a Brno e garantiva un rendimento più stabile. In Repubblica Ceca avevamo avuto un grande decadimento delle performance, mentre in Austria il degrado non era così accentuato. Discorso che vale sia con la posteriore soft che con la media" ha detto Taramasso.

"Nella FP4, Pol Espargaro aveva fatto un long run molto interessante con la gomma media, riuscendo a fare un 1'24"2 dopo 15 o 16 giri. Ma anche Dovizioso nella seconda manche girava in 1'24" all'inizio ed anche verso la fine ha fatto un 1'24"5 quando ha creato il buco".

Dunque, sono state buone anche le performance, anche se non sono arrivati i nuovi record della pista...
"Credo che quel poco che è mancato sia dovuto al fatto che nella FP2 hanno girato pochissimo perché le condizioni erano miste. Poi non erano perfette neanche all'inizio della FP3, perché c'erano le curve 3, 4 e 5 che erano bagnate. Dunque, c'è stato poco tempo per girare sull'asciutto ed ottimizzare i setting delle moto. Sono convinto che andranno tutti più forte nella seconda gara, come abbiamo già visto anche a Jerez, nonostante ci fossero dieci gradi in più sull'asfalto rispetto alla settimana precedente".

Al posteriore la griglia si è divisa tra la soft e la media. Quale di queste era la scelta più giusta?
"Non c'era una gran differenza di performance tra la soft e la media. Per noi potevano vincere la gara sia una che l'altra. Nei primi quattro infatti c'erano due piloti con la soft e due piloti con la media. E anche Pol Espargaro e Rins stavano andando entrambi molto forte con la media. Nella seconda gara, penso che spingeremo i team ed i piloti ad andare sulla media e, magari anche sulla dura, se dovesse essere asciutto. La soft ha fatto i 20 giri bene, ma aveva un po' più d'usura rispetto alla media e la distanza di gara reale sarebbe stata di 28. Su questa distanza non pensiamo che sia la soluzione ideale".

L'anteriore invece ha dato proprio la sensazione di essere una questione di feeling dei piloti...
"Tra i primi quattro hanno adottato addirittura tutte e tre le soluzioni, perché Miller aveva la soft, Dovizioso e Mir avevano la media e Binder aveva addirittura optato per la dura. Quindi in questo caso possono funzionare tutte e tre le opzioni".

Nelle prime gare, Andrea Dovizioso era stato tra i più critici della nuova costruzione posteriore, ma finalmente sembra aver trovato la chiave per adattarsi. Come ci avevi già spiegato, era solo una questione di tempo...
"Ora mi sembra un po' più disteso, dice che ha capito come deve guidare, che può aggredire di più la gomma quando la moto è dritta, sia in frenata che in accelerazione, ma che poi deve essere più dolce nella fase della curva. Ma è normale che ci sia voluto un po' di tempo, perché non è facile cambiare stile di guida dall'oggi al domani. Ma noi forse siamo più contenti di lui, perché non è solo la questione di ricevere critiche. Anche noi siamo nel box Ducati con un nostro tecnico (come in tutti gli altri, ndr), che deve lavorare con loro e spiegargli come utilizzare al meglio le gomme, quindi quando lui non riusciva a capire come sfruttarle era un po' una sconfitta anche per noi. Quindi siamo contenti che anche lui sia riuscito a trovare la quadra".

Dopo la gara, Pol Espargaro ha spiegato di essere stato in difficoltà dopo la ripartenza perché è stato costretto a passare dalla media alla soft al posteriore, non avendo più medie nuove. Sommando le due manche, la distanza di gara sarebbe stata la stessa: non avrebbe potuto azzardare e rimontare la media che aveva usato prima della bandiera rossa?
"Sono scelte che devi fare velocemente nel box, c'è poco tempo. A lui la media è sempre piaciuta fin dall'inizio e ci aveva fatto una FP4 strepitosa. La sua moto era proprio assettata per sfruttare al meglio la media. Quando è rientrato dopo la bandiera rossa, non ne aveva più una nuova, perché l'aveva utilizzata anche nel Warm-Up. In questo momento non saprei dire se sarebbe stato meglio rimontare la media usata, perché una gomma nuova ti offre sempre più grip. Probabilmente, essendo solo di 20 giri la seconda gara, ha pensato che la soft avrebbe tenuto e gli avrebbe garantito più grip, però questo cambio di mescola gli ha generato qualche problemino di bilanciamento. Mettendola subito in termocoperta, l'effetto termico non avrebbe avuto impatto sulla media usata, ma nei primi otto giri il ritmo era stato abbastanza elevato, quindi la gomma l'aveva già sfruttata. Rimontandola, sarebbe ripartito con parecchio grip in meno rispetto a chi aveva una gomma nuova, quindi non sarebbe stata la soluzione migliore forse".

Maverick Vinales invece ha ribadito un concetto che ci hai già espresso anche tu più volte: quando la MotoGP alla domenica va in pista dopo la Moto2, trova un grip della pista completamente diverso...
"Quella è un'evidenza. Ormai sono diverse stagioni che lo vediamo. I piloti ce lo dicono da sempre che sentono questa differenza. Viceversa, i piloti di Moto2 dicono che sentono sempre più grip nei primi 3-4 giri quando scendono in pista dopo la MotoGP. Se questa cosa la dicono in entrambi i sensi, è evidente che è una situazione reale".

Questa è considerata una pista critica sul bagnato. Che riscontri avete avuto nelle sessioni con l'asfalto umido?
"Non abbiamo girato sul bagnato vero e proprio, abbiamo girato soprattutto in condizioni miste. Penso che questa pista sia critica soprattutto in condizioni full wet, quando piove tanto. Se invece è solo umida, si possono fare anche dei buoni tempi, perché le gomme rain medie sono abbastanza resistenti in quelle condizioni, possono durare anche 10-15 giri senza particolari problemi. Purtroppo, guardando le previsioni meteo, si parla di pioggia sia per sabato che per domenica. L'abbiamo scampata lo scorso weekend, ma bisognerà vedere se saremo altrettanto fortunati questo fine settimana. Se dovesse piovere, il punto più critico è la frenata della curva 1, perché si deposita molto gomma per terra e con il bagnato crea quasi un effetto 'saponetta', quindi quando freni forte e metti tanto carico sull'anteriore è sempre un rischio".

Michelin tyre

Michelin tyre

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Foto di: Michelin Sport

Michelin tyres

Michelin tyres

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Michelin tyre

Michelin tyre

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Camion Michelin

Camion Michelin

Motorhome Michelin

Motorhome Michelin

Gomme Michelin

Gomme Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Pneumatici Michelin

Pneumatici Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Foto di: Michelin Sport

Un dipendente Michelin al lavoro

Un dipendente Michelin al lavoro

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Pneumatici Michelin

Pneumatici Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Un dipendente Michelin al lavoro

Un dipendente Michelin al lavoro

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport

Foto di: Michelin Sport

Pneumatici Michelin usati

Pneumatici Michelin usati

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Membri del team Michelin al lavoro

Membri del team Michelin al lavoro

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Michelin Technical Team

Michelin Technical Team

Foto di: Michelin Sport

Pneumatici Michelin

Pneumatici Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Michelin logo

Michelin logo

Foto di: Michelin Sport

Michelin Technical Team

Michelin Technical Team

Foto di: Michelin Sport

Piero Taramasso, Michelin

Piero Taramasso, Michelin

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

20

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente I commissari FIM convocano Zarco e Morbidelli
Prossimo Articolo Rossi sicuro: "Posso fare meglio del 5° posto in Austria"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia