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I piloti di MotoGP uniti contro gli haters dei social

I principali protagonisti della MotoGP hanno offerto il loro pensiero sul ruolo dei social media nella loro vita professionale, dopo la decisione di Maverick Vinales di lasciare Twitter dopo Portimao.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Vinales stava rispondendo alle fake news apparse in Spagna secondo cui aveva minacciato di lasciare la MotoGP dopo che in Portogallo si era visto cancellare un giro da pole position per una violazione dei track limits.

Una situazione che ha portato lo spagnolo a scattare 12esimo e a chiudere solamente 11esimo in una gara travagliata. Il tutto mentre il compagno di squadra Fabio Quartararo invece vinceva il Gran Premio.

La reazione degli utenti di Twitter su questa notizia è stata molto dura e Vinales ha risposto con rabbia, prima di chiudere il suo account, affermando: "Se qualcuno vuole criticarmi, dovrebbe cancellarmi dal suo feed Twitter, altrimenti sarò io a cancellare il mio account".

Vinales ha chiarito la sua decisione alla vigilia del Gran Premio di Spagna, sostenendo di aver fatto questa scelta perché si trattava della piattaforma che utilizza di meno.

"Fondamentalmente, è una app che non uso troppo", ha detto. "Così alla fine ho deciso di cancellarla. Uso di più Instagram e Tiktok, per i video ed i reels".

"Questo è quello che mi piace fare e Twitter a volte è troppo serio. Twitter non era il migliore, non ero tutti i giorni a postare cose lì. Quindi ho deciso di cancellarlo e di concentrarmi su Instagram e Tiktok"

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Maverick Vinales, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Questa non è la prima volta che un pilota di MotoGP scappa dalla morsa dei social nel 2021. In precedenza, Jack Miller aveva ammesso di averli "spenti" dopo le due gare in Qatar per evitare di incappare nei commenti negativi.

Il mondo dello sport sta cercando di imporre alle piattaforme social di diventare più dure nei confronti degli haters, con il calcio inglese che ha lanciato una campagna contro gli insulti razzisti rivolti ai giocatori per esempio,

Tuttavia, i social media sono un "male necessario" secondo lo stesso Miller, perché servono agli atleti professionisti come vetrina per promuovere se stessi ed i marchi che li sponsorizzano.

Ma, naturalmente, c'è anche un uso personale, che permette ai piloti di interfacciarsi con i loro tifosi in un modo che era impossibile in passato.

Durante il lockdown dello scorso anno, abbiamo visto numerose stelle della Formula 1 interagire con i propri fan sui loro canali Twitch. Ma anche in quel caso ci si era resi conto che i social media aprono la porta agli insulti di chiunque.

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Aleix Espargaro, Aprilia Racing Team Gresini

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Aleix Espargaro, al quale è capitato spesso di ricevere critiche su Twitter - all'inizio dell'anno anche da Jorge Lorenzo - ha spiegato che questo fa parte del gioco, ammettendo però di essere molto arrabbiato per la situazione di Vinales.

"L'unica cosa che posso dire è che con questo odio che stiamo vedendo sui social media, i piloti lasceranno gestire i propri profili dalle aziende e non lo faranno più personalmente".

"Dobbiamo affrontare delle persone a cui può non piacere qualcosa di noi, ma per migliorare e nella vita a volte bisogna accettare le critiche. Ma c'è tanto odio e questo non è giusto, perché conosco Maverick".

"E' una delle persone migliori che abbia conosciuto nella mia vita, è un ragazzo molto buono. Se guidare la MotoGP è il suo lavoro, cerca di farlo nel miglior modo possibile, ma tutti possono avere una brutta giornata".

"Ma perché deve fare i conti con l'odio della gente su una volta finisce una gara 12esimo? Sono molto arrabbiato per questa cosa".

Aleix ha ammesso che a sua volta sta pensando di chiudere il suo account, dicendosi convinto che finiranno per farlo tutti gli atleti se questa situazione non cambierà.

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Fabio Quartararo, Yamaha Factory Racing

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Il calcio sta facendo sforzi enormi per cercare di migliorare la situazione e forse la MotoGP potrebbe provare a seguire lo stesso percorso. Secondo Fabio Quartararo, però, non è così facile per uno sport controllare i social.

"Penso che sia abbastanza difficile, perché siamo tutti esseri umani", ha detto quando gli è stato domandato da Motorsport.com se la MotoGP possa fare qualcosa per proteggere i suoi piloti dagli attacchi sui social.

"Ho avuto momenti difficili in passato ed è facile commentare quando sei sul divano davanti alla TV e magari qualcuno ha fatto una brutta gara o sta vivendo un brutto momento".

"Da parte mia, cerco di guardare il meno possibile ai commenti. Ma ci saranno sempre persone che dicono cose brutte di te quando le cose vanno male. E forse la stessa persona dirà anche qualcosa di carino se vincerai. Ma penso che la cosa più importante sia non guardare i commenti. Aiuta molto".

 

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