24h Le Mans, 21a Ora: Rebellion sul podio, Aston allunga in LMGTE
La Toyota #8 è saldamente al comando e le R13 inseguono ad una manciata di giri, anche se la #3 passa davanti alla #1 sfruttandone un problema. La TS050 #7 sempre quarta, United Autosports leader LMP2. Le Vantage staccano le rivali, ma la Ferrari non molla.
Foto di: Paul Foster
Mancano ormai 180' al termine della 24h di Le Mans 2020 e cominciano a delinearsi le posizioni finali dell'edizione numero 88 della gara endurance francese.
Mentre la Toyota tiene il primo posto LMP1 tranquillamente con la TS050 Hybrid #8 di Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley, le due Rebellion R13 continuano a completare il podio, ma invertendosi le posizioni.
Nel corso della 18a ora, infatti, la #1 di Bruno Senna, Gustavo Menezes e Norman Nato ha effettuato un pit-stop più lungo del previsto a causa di un problema con il muso, scivolando terza dietro alla R13 #3 gemella di Nathanaël Berthon, Romain Dumas e Louis Delétraz, che hanno però 5 giri di ritardo dalla Toyota.
La TS050 #7 continua la sua rincorsa al podio con Kamui Kobayashi, José María López e Mike Conway , ma avendo due tornate da recuperare nei confronti della sopracitata Rebellion #1.
In Top5 ci sono sempre i leader della Classe LMP2, ossia Filipe Albuquerque, Paul Di Resta e Phil Hanson, che con la Oreca 07-Gibson #22 di United Autosports hanno allungato sensibilmente su quella della Jota Sport (#38 Roberto González, Anthony Davidson, António-Félix Da Costa), incapace di reggerne il passo.
Questo terzetto però dovrà fare molta attenzione a non rallentare troppo il passo perché alle sue spalle sta rinvenendo rapidamente la Aurus #26 di G-Drive Racing che Jean-Éric Vergne, Mikkel Jensen, Roman Rusinov, passati davanti alla Oreca #31 della Panis Racing affidata a Nicolas Jamin, Julien Canal e Matthieu Vaxivière.
In gioco per il podio della categoria abbiamo anche James Allen, Vincent Capillaire e Charles Milesi sulla 07 #39 della SO24-Has By Graff e gli ottimi ragazzi della Signatech Alpine #36 - Thomas Laurent, André Negrão, Pierre Ragues - in rapida ascesa dopo un avvio dal fondo, mentre perde terreno la Oreca #42 della Cool Racing con sopra Nicolas Lapierre, Antonin Borga ed Alexandre Coigny.
Altre posizioni guadagnate per la Dallara #47 di Cetilar Racing: Andrea Belicchi, Giorgio Sernagiotto e Roberto Lacorte si trovano al momento in 11a di LMP2 e 15a assoluta.
Per la prima volta in LMGTE Pro c'è un allungo e si tratta della Aston Martin #97 di Harry Tincknell, Maxime Martin ed Alex Lynn, i quali hanno approdittato del pit-stop lungo per sostituire i freni anteriore effettuato dalla Ferrari #51 di AF Corse (Alessandro Pier Guidi, James Calado e Daniel Serra) per guadagnare una cinquantina di secondi sui rivali.
Il podio viene completato dalla Vantage #95 di Marco Sørensen, Nicky Thiim e Richard Westbrook, con dietro le 488 #71 di Sam Bird, Miguel Molina e Davide Rigon (AF Corse) e #82 di Jules Gounon, Sébastien Bourdais ed Olivier Pla (Risi Competizione).
Sembra che non ci sia nulla da fare per le Porsche: le 911 di Frédéric Makowiecki, Gimmi Bruni, Richard Lietz (#91) e Laurens Vanthoor, Michael Christensen, Kévin Estre (#92) accusano rispettivamente 11 e 15 giri di margine dalla vetta, con altri problemini accusati dalla seconda 911.
Aston Martin che prova a dare uno strappo anche in LMGTE Am: la Vantage #90 di TF Sport nelle mani di Salih Yoluç, Jonathan Adam e Charles Eastwood ha un giro di vantaggio sulle Porsche di Team Project 1 (#56 Matteo Cairoli, Egidio Perfetti e Larry Ten Voorde) e Dempsey-Proton Racing (#77 Matt Campbell, Riccardo Pera e Christian Ried), che però dovranno giocarsi il podio con l'arrembante Ferrari #83 preparata dalla AF Corse con su François Perrodo, Emmanuel Collard e Nicklas Nielsen.
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