IndyCar: si comincia a pensare all'unità ibrida per il 2022
La IndyCar ha cominciato ad analizzare le 10 candidature per la fornitura di una unità ibrida in vista della nuova generazione di motori che verrà introdotta nel 2022.
Felix Rosenqvist, Chip Ganassi Racing Honda
Michael L. Levitt LAT Photo USA
Ad agosto, infatti, era stato dato il via per poter capire chi si aggiudicherà il sistema che porterà a 900CV le monoposto statunitensi e ora il processo di scrutinio è ufficialmente avviato.
"Abbiamo 10 candidature e due si sono escluse da sole perché non avevano i requisiti che cerchiamo - ha detto il Presidente della IndyCar, Jay Frye, a Motorsport.com - Un paio, invece, hanno una struttura e delle idee differenti che sono interessanti, per cui dico che almeno tre delle dieci sono buone e le porteremo avanti. Ora dobbiamo consultarci con Chevrolet ed Honda, capire quali sono le idee dei team e come metterle in pratica e lavorarci sopra, inclusa la discussione se comprare il pacchetto o effettuare dei leasing".
“Per ora tutto ci sta rendendo fiduciosi sul proseguire, è una strada che si può percorrere, anche se siamo ancora lontani dalla decisione finale, ma i passi preliminari sono stati fatti parlando con Chevrolet, Honda e coloro che ci hanno inviato la candidatura. Personalmente penso che arriveremo al dunque attorno a marzo del prossimo anno".
“Anche Dallara, ovviamente, è stata coinvolta perché bisogna capire dove alloggerà l'unità ibrida. Sarebbe fantastico poterlo fare nell'attuale cofano-motore, ma il resto degli elementi dove andrebbero? Da ora al 2022 le cose possono evolvere rapidamente, vedremo dove si arriverà".
A maggio 2018 la IndyCar aveva lanciato la proposta di un motore di nuova generazione, portando da 2,2 litri a 2,4 litri i propulsori, anche se attualmente la misura dei nuovi elementi è ancora da definire.
“Honda e Chevrolet hanno già lavorato su sistemi come questo in passato e anche ora lo fanno, per cui abbiamo solo da imparare da loro e lo faremo. Una volta presa la decisione su quale unità utilizzare, discuteremo coi costruttori per capire le dimensioni del motore, in modo da arrivare al nostro obiettivo".
Frye ha anche affermato che questa novità del 2022 teoricamente dovrebbe significare il passaggio anche ad un nuovo telaio.
"La linea temporale è chiaramente sott'occhio, nel 2020 ci sarà l'introduzione dell'aeroscreen, nel 2021 ci sono altre opportunità che si possono cogliere, ma bisogna pensare anche a livello economico cosa si può fare; probabilmente faremo alcuni cambiamenti rispetto a quello che ci eravamo prefissati. Per ora c'è un discreto movimento di pedine, ma è tutto molto fluido e di fatto abbiamo anche idee legate al 2026 e 2027, per cui stiamo attenti al discorso del denaro. In questo momento abbiamo tutti gli aspetti chiari e da valutare".
Sicuramente uno dei punti chiave finanziariamente parlando è quanto costerà modificare le attuali vetture per il 2022 e l'acquisto di un nuovo telaio, che unito a quello del motore diventerebbe un discorso importante da affrontare.
“Certo, ci stiamo attenti. Se si inizia con questa cosa nel 2022, nel 2021 bisognerà non solo lavorare su come migliorare le macchine, ma anche cominciare a strutturare un piano finanziario da parte dei team per controllare i costi. Come ho detto, per ora tutto procede bene, ma le situazioni possono cambiare rapidamente e se non si perderà tempo, le squadre potranno fare tutto secondo i piani e con calma".
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