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Formula E: un inizio controverso tra incidenti e missili!

Con la nuova stagione di Formula E che ha preso il via in Arabia Saudita, il campionato è sembrato cercare di recuperare il tempo perduto con un eccesso di azione e polemiche dentro e fuori la pista. Mentre alcuni punti di discussione potrebbero avere gravi ripercussioni, è stata un'apertura di 2021 esplosiva per molte ragioni.

Robin Frijns, Envision Virgin Racing, Audi e-tron FE07, davanti a 
 Sam Bird, Panasonic Jaguar Racing, Jaguar I-Type 5, Sergio Sette Camara, Dragon Penske Autosport, Penske EV-4, and the rest of the field at the start

Robin Frijns, Envision Virgin Racing, Audi e-tron FE07, davanti a Sam Bird, Panasonic Jaguar Racing, Jaguar I-Type 5, Sergio Sette Camara, Dragon Penske Autosport, Penske EV-4, and the rest of the field at the start

Alastair Staley / Motorsport Images

Il 'Diriyah E-Prix' di Formula E andato in scena sul Riyadh Street Circuit avrebbe potuto tranquillamente avere il nome di 'Motorsport's Greatest Hits: Volume 1', regalando davvero il meglio del meglio dell'automobilismo.

Tra dominio Mercedes, sorpassi a non finire, un Sam Bird vittorioso che estende un record, compagni di squadra Campioni che si scontrano, due incidenti terrificanti, tentativi di scazzottate e un mucchio di polemiche sportive e politiche, ecco servito il weeked dell'Arabia Saudita.

Il campionato ha sottolineato la sua imprevedibilità, con 10 squadre evidentemente in grado di vincere una gara. Tuttavia, la conferenza stampa per i media del venerdì sera andata in scena per pochi ci ha mostrato piloti già pronti a respingere le domande su un possibile dominio di Mercedes portato dalla F1 alla FE.

Il formato di qualifica a gruppi, con sei piloti su pista vuota e scivolosa che si giocano un accesso alla Super Pole, è stato studiato apposta per prevenire un monopolio da parte di qualsiasi squadra o concorrente. Eppure, dal modo in cui Nyck De Vries è emerso in ogni sessione a bordo della sua Silver Arrow 02, forse una risposta a quelle domande sopracitate è stata data.

Mai prima d'ora in FE un pilota aveva chiuso al comando entrambe le sessioni di prove libere, comandato le qualifiche al termine dei gruppi e firmato la Super Pole, per poi svettare pure in gara. Via radio, il campione FIA F2 2019 si è mostrato più che composto, soddisfatto dell'equilibrio dell'auto e dell'ottima gestione dell'energia in tutti i frangenti. Il freddo pilota olandese ha poi pronunciato una serie di codici sconcertanti con il suo ingegnere di gara Albert Lau: "Kilo-Alpha-Eight-November-Golf... Kilo-Cinque-Alfa-Quebec-Charlie".

Il suo impeccabile trionfo di 4"1 sulla Venturi di Edoardo Mortara (spinta da powertrain Mercedes) ha fatto sì che il team ufficiale si sia assicurato una vittoria su due, dopo che il suo compagno di squadra Stoffel Vandoorne aveva trionfato nella gara finale della scorsa stagione.

Una serie di errori tecnici e gestionali nel 2019-20 aveva nascosto il talento di De Vries, che si era classificato all'11° posto nella classifica finale. Vandoorne ha finito per essere lontanissimo dal Campione in carica, Antonio Felix da Costa, ma sotto le faretti LED alimentati tramite energia rinnovabile in Arabia Saudita, il ritmo e l'abilità di De Vries hanno brillato di luce propria. Il team principal Ian James ha detto che il suo pilota era "on fire" quando ha parlato con Motorsport.com.

Nyck de Vries, Mercedes Benz EQ celebrates with his trophy

Nyck de Vries, Mercedes Benz EQ celebrates with his trophy

Photo by: Alastair Staley / Motorsport Images

In verità, la maggior parte dei 32 giri di Gara 1 sono stati poco più che una processione. Per gli standard della FE, i cambiamenti di altitudine sul percorso sono risultati drammatici. I cambi di direzione veloci e scorrevoli da sinistra a destra, uniti alla polvere che si accumula fuori dalla traiettoria, hanno fatto sì che la maggior parte degli attacchi avvenissero alla violenta staccata della curva 18. Addirittura Mortara ha effettuato un doppio sorpasso mozzafiato e perfetto al millimetro.

Con Pascal Wehrlein su Porsche che stava soffrendo, la Jaguar di Mitch Evans lo ha cominciato a pressare sul rettilineo opposto. Mortara ha preso la scia dei due e sfruttando i 35kW dell'attack mode ha superato Evans sulla destra e poi ha infilato pure Wehrlein, conquistando un grandissimo secondo posto con una mossa che ha scomodato paragoni con il sandwich Mika Hakkinen-Ricardo Zonta-Michael Schumacher del Gran Premio del Belgio 2000.

Un'altra somiglianza con Spa ce l'ha fornita Alex Lynn, che alla prima curva ha cercato di difendere il suo sesto posto dall'attacco di Bird chiudendo brutalmente il portacolori Jaguar. L'inglese non aveva spazio per poter evitare l'impatto e Lynn, girandosi, ha potuto vedere chiaramente i gesti di disappunto che gli stava facendo Bird.

Con la sospensione rotta, Lynn si è dovuto ritirare, mentre Bird ha proseguito comunicando via radio di strani rumori. Sette giri dopo si è arreso e, saltando fuori dalla sua I-Type 5, si è precipitato da Lynn per affrontarlo con parole durissime, seppur divisi dai meccanici come avvenne nella zuffa tra Schumacher e David Coulthard al GP del Belgio del 1998.

Con lo zero in classifica, Bird si è quindi ritrovato nel gruppo quattro per le qualifiche in vista di gara due. In questo modo ha trovato asfalto ben gommato, mentre tanti suoi rivali erano finiti indietro nel frattempo. E uno era proprio il compagno di squadra Evans.

Pascal Wehrlein, Tag Heuer Porsche, Porsche 99X Electric battles with Alex Lynn, Mahindra Racing, M7Electro behind Mitch Evans, Panasonic Jaguar Racing, Jaguar I-Type 5

Pascal Wehrlein, Tag Heuer Porsche, Porsche 99X Electric battles with Alex Lynn, Mahindra Racing, M7Electro behind Mitch Evans, Panasonic Jaguar Racing, Jaguar I-Type 5

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Il neozelandese sarebbe dovuto essere il primo rivale di Da Costa l'anno scorso, ma la Jaguar a Berlino ha fatto cilecca e con un solo pilota capace di prendere punti, ha chiuso in settima posizione fra i team. A Diriyah, quando Evans è uscito per il suo tentativo nel gruppo uno - proveniendo dal box situato più indietro rispetto agli altri, si è trovato la Nissan e.dams di Oliver Rowland davanti. Il britannico ha preparato con calma il suo giro veloce, tant'è che sia Evans che René Rast hanno preso bandiera a scacchi.

"È stato fatto deliberatamente per tenerci dietro - ha detto Evans - È uscito proprio davanti a noi, andando lento in pitlane e proseguendo così. Quando siamo arrivati alla curva 5 eravamo già in ritardo".

Con André Lotterer fermo dopo aver distrutto la sua Porsche nelle libere finali, le probabilità che Bird ottenesse la pole aumentavano, anche perché nel frattempo si registrava l'assenza di tutte le auto a ppowertrain Mercedes a causa di quello che, purtroppo, è stato il primo di due incidenti terribili che hanno mandato i piloti in ospedale. Mortara si è trovato infilato dentro la barriera TecPro nella via di fuga della curva 1. Terminando sesto in FP3, lo svizzero ha eseguito una prova di partenza, ma la sua auto non ha mai rallentato arrivando in curva, e ha tirato dritto. Il pedale era completamente premuto e la pressione dei freni ha registrato uno zero preoccupante. "Ho pensato che fosse praticamente la fine per me", ha detto più tardi.

Come fatto notare dall'ex-pilota Audi e NIO 333, Daniel Abt, su Twitter, è stato tutto molto simile al suo incidente di Città del Messico, quando anche il tedesco dovette andare in ospedale. Fortunatamente Mortara è stato definito subito cosciente, in grado di parlare e muovere tutte le sue dita, prima ancora che l'ambulanza lasciasse il paddock.

James ha poi rivelato a Motorsport.com: "Ci sono due questioni in ballo qui. Uno è il problema all'impianto frenante anteriore e due che il sistema che interviene tramite software in un caso del genere non è intervenuto".

Si è quindi trattato di un problema di software e così gli ingegneri Mercedes hanno immediatamente capito il problema e fatto le regolazioni necessarie. Nel frattempo, secondo la FIA, "se il concorrente non può dimostrare al delegato tecnico della FIA che la macchina è sicura, verrà fermata". Ecco perché Mercedes e Venturi hanno saltato le qualifiche, fra grandi battibecchi politici e sportivi a prendere il sopravvento.

Il risultato è stato che De Vries, Mortara e Vandoorne non hanno potuto insidiare Bird, mentre Robin Frijns con la Virgin Racing è salito sugli scudi. L'olandese aveva iniziato con un incidente nelle prove libere 2 che ha fatto scattare il sensore G e costretto McLaren Applied a cambiare la batteria della sua auto. Frijns ha perso le qualifiche di Gara 1 e, partendo ultimo, ha chiuso 17°.

A causa del taglio di personale per abbassare i costi e aumentare l'efficienza dei viaggi in FE, il direttore tecnico del team, Chris Gorne, si trovava a lavorare da remoto a Silverstone tramite una videochiamata.

"Abbiamo avuto un incontro su Zoom di 2 ore insieme alla squadra con chi era a Silverstone per discutere quello che dovevamo cambiare - ha detto Frijns - Non potevamo rischiare di passare un altro giorno come quello di venerdì, per cui è stato fatto un cambiamento drastico, anche in termini di assetto".

La correzione ha funzionato in modo clamoroso. Frijns ha firmato la Pole per 0"289 precedendo la sorpresa Sergio Sette Camara (Dragon Penske Autosport). Bird si è ritrovato terzo.

Proprio come aveva fatto De Vries, Frijns ha dovuto gestire problemi di energia e non ha potuto resistere ad uno scatenato Bird, il quale ha continuato con un trend di alti e bassi che alla fine lo porta ad essere l'unico capace di vincere almeno una gara in tutte le stagioni di FE fin qui disputate.

La DS Techeetah ha dimostrato ancora una volta la difficoltà nel gestire la sua grande coppia di piloti, Jean-Eric Vergne e Da Costa. I due sono venuti a contatto nella lotta per un posto sul podio, con il portoghese che ha messo da parte la gentilezza andando a spingere il suo compagno di scuderia pericolosamente vicino al muro. Da Costa si è dovuto accontentare del quarto posto, ma il terzo gli è stato donato quando Vergne ha ricevuto 24" di penalità per non aver utilizzato il secondo attack mode. Ma come avrebbe dovuto fare, dato che la gara era stata interrotta dalla bandiera rossa con tre minuti sul cronometro?

Questa è una domanda alla quale FE e FIA dovranno rispondere, che nel contesto sopracitato in realtà è poco più di un dettaglio. Anche perché bisogna segnalare pure l'azzardo che Lynn ha provato con Evans, finendo con il pilota della Mahindra Racing che è decollato planando contro il muro, in quella che è stata la migliore imitazione di Mark Webber nel GP d'Europa 2010.

Finito a testa in giù, Lynn si è schiantato a terra proseguendo lungo la pista e fermandosi contro le barriere TecPro. Evans si è fermato immediatamente per controllare come stesse il rivale, che è stato poi dimesso dall'ospedale senza lesioni.

Un Evans evidentemente nero ha detto a Motorsport.com: "Ha preso la mia ruota posteriore ed è partito come un aereo. È stato davvero brutto. A un certo punto ho potuto vederlo sopra di me. Poi è finito contro il muro e quindi sono saltato fuori dall'auto per assicurarmi che stesse bene".

E in tutto questo minestrone di episodi, sarebbe potuto mancare nel nostro 'greatest hit' qualcos'altro? Certamente no, per cui ecco che una squadra militare saudita ha intercettato un attacco missilistico sopra Riyadh. Questo è quel che sappiamo. Accusati i ribelli Houthi dello Yemen, i rapporti locali dicono che la presenza del principe ereditario Mohammed bin Salman sulla griglia avrebbe fatto della FE un bersaglio. Ma questo non è dato saperlo con esattezza.

In compenso, nel paddock del deserto esplodevano i fuochi d'artificio e tra uno scoppio e l'altro, anche un bel po' di panico e sconcerto per una settimana che ci ha lasciato un retrogusto amaro.

Alex Lynn, Mahindra Racing, M7Electro upside down

Alex Lynn, Mahindra Racing, M7Electro upside down

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

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