Hamilton, pole numero 100: "Sono in estasi"
Lewis Hamilton conquista la pole position numero 100 in cariera in Formula 1. L'inglese precede la Red Bull di Max Verstappen e l'altra Mercedes di Bottas. Ma negli occhi del campione del mondo in carica si nota tutta la gioia per un traguardo destinato ad aprirli ulteriormente le porte della leggenda.

Alzi la mano chi, nel GP d'Australia 2007, guardando al rookie della McLaren schierato al fianco di Fernando Alonso avrebbe mai pensato di scorgere il volto del primo uomo nella storia capace di conquistare 100 pole position in carriera in Formula 1.
Il tracciato del Montmelò di Barcellona è teatro di una delle pagine memorabili di questo sport, con Lewis Hamilton che - con il consueto mix di classe, testa e talento - strappa la pole del GP di Spagna ad uno stellare Max Verstappen, che paga 36 millesimi di ritardo all'inglese.
"Siamo andati bene nella terza sessione di Prove Libere, ma abbiamo fatto qualche cambiamento in vista delle qualifiche, fattore che mi ha fatto venire un po' d'ansia perché bisogna tenere sempre a mente anche la gara. Appena uscito in pista mi è sembrato avessimo preso la strada sbagliata. Ho inseguito per tutte le qualifiche, ho usato qualche trucchetto strada facendo... Ma il primo giro è stato il migliore fatto in Q3, pensavo di essermi migliorato nel secondo tentativo, ma ho fatto fatica tenere l'auto in uscita di curva", dichiara Hamilton.
Intervistato al parco chiuso dal suo ex compagno di team in McLaren, Pedro de la Rosa, Lewis si scioglie in un sorriso che mostra tutta la consapevolezza di chi sa di aver conquistato qualcosa che - probabilmente - rimarrà unico nella storia.
"Non ci posso credere, 100 pole. Lo devo ai ragazzi e alle ragazze in fabbrica che continuano ad alzare l'asticella. Non si fermano mai, è un sogno lavorare con queste persone. Il sostegno che ho è incredibile. Stiamo facendo un lavoro immenso, non lo avrei mai pensato quando ho firmato per il team nel 2013. Son onorato, in estasi come fosse la prima pole", commenta Lewis, visibilmente emozionato
Ma Hamilton è noto per essere un perfezionista, e anche in questa circostanza coglie le sfumature che sono da rivedere sul comportamento della sua W12. "Con l'assetto avevo tantissimo sottosterzo, l'auto era molto pigra, ho dovuto attendere e attendere con dei piccolo aggiustamenti, cercando di far girare comunque la macchina nella maniera migliore, rosicchiando un millimetro dopo l'altro", conclude l'inglese.
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