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F1 | Telemetrie: Sainz paga le gomme fredde, Red Bull forte ovunque

Ancora una volta, davanti a tutti scatterà una Red Bull, la quale a Melbourne si è confermata competitiva in ogni zona del tracciato nonostante una strategia differente a livello di preparazione gomme. Al contrario, Ferrari ha pagato una strategia mal gestita nella fase di riscaldamento degli pneumatici, che non ha permesso a Sainz di spingere come avrebbe voluto nel primo settore.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Foto di: Jake Grant / Motorsport Images

Tre su tre. Qualifica dopo qualifica, il bottino in casa Red Bull continua a farsi sempre più ricco, con la terza pole consecutiva su tre appuntamenti fino a questo momento disputati. Una supremazia chiara, questa volta ritoccata con circa due decimi e mezzo di vantaggio sulla concorrenza, a partire da quel George Russell oggi in grado di inserirsi nella “classica” lotta tra Red Bull e Ferrari conquistando la seconda posizione.

Infatti, se nelle prime due tappe della campionato quantomeno una vettura del Cavallino si era sempre posta come prima delle inseguitrici sul giro secco, in Australia quel ruolo è toccato alla Mercedes, capace di piazzare entrambe le proprie monoposto non solo davanti a Fernando Alonso, ma anche alle Rosse.

Un risultato che lascia la porta aperta a qualche sorpresa in vista della gara di domani, non tanto nella lotta al vertice, dove Red Bull punta a conquistare l’ennesimo trofeo, quanto piuttosto in quella sfida che coinvolge la squadra della Stella, Ferrari e Aston Martin. Come ha specificato anche Carlos Sainz durante le interviste, il risultato odierno è tra prendere con un sorriso a metà, tra un potenziale inespresso e una classifica amara.

Sainz paga le gomme fredde a inizio giro

Se con Charles Leclerc non ha pagato la scelta di non fare un giro di preparazione aggiuntivo per il timore che potesse giungere la pioggia, i problemi che hanno rallentato Carlos Sainz sono differenti. Per quanto anche il passivo da Mercedes sia di quelli importanti, tre decimi, il quinto posto finale non deve ingannare, perché in effetti il madrileno avrebbe potuto inserirsi nella lotta quantomeno per la seconda fila.

Tutto è girato attorno all’ultimo tentativo, quando, nonostante il possibile arrivo della pioggia, Ferrari aveva optato per una differente strategia tra i suoi due piloti. A Sainz era stato suggerito di effettuare un “prep-lap” oltre al classico giro d’uscita, mentre Leclerc aveva optato, in accordo con il team, di spingere direttamente senza effettuare una secondo passaggio di warm-up.

Avendo ricevuto tardi la comunicazione del cambio di piano con Leclerc, sotto consiglio del suo ingegnere di pista lo spagnolo aveva tentato di fornire la scia al compagno di casacca, per poi lasciarlo passare nella parte conclusiva del primo settore. Il vero problema, tuttavia, si è posto qualche secondo più tardi, quando lo stesso ingegnere del madrileno aveva confermato via radio che alle sue spalle stessero sopraggiungendo altri piloti impegnati in un giro veloce, come Fernando Alonso, quando in realtà si trovavano sulla medesima strategia del Ferrarista.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Carlos Sainz, Ferrari SF-23

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Una situazione che ha creato confusione, costringendo lo spagnolo ad attendere fuori traiettoria il passaggio del connazionale. Ciò, unito al fatto che nel terzo settore Sainz avrebbe dovuto prendere spazio da Alonso, aveva fatto sì che il pilota del Cavallino si fosse ritrovato ad affrontare il primo settore con gomme fredde. Per dare un’idea, nel settore in cui Sainz ha lasciato passare Leclerc, Sainz è stato due secondi più lento del passo che aveva mantenuto nel prep-lap del primo tentativo, mentre nel terzo intertempo quel gap è tocca quasi i nove secondi.  

Questo aspetto lo si può apprezzare anche mettendo a confronto i due giri completati dallo spagnolo durante la Q3, con velocità di percorrenza nettamente superiori nel primo di inizio manche. Non è un caso che Sainz al termine della sessione abbia voluto sottolineare i due decimi persi nel primo intertempo dell’ultimo run su sé stesso, i quali avrebbero potuto inserirlo nella lotta tra le due “Frecce Nere”.

Telemetria Qualifiche GP Australia: Sainz tentativo 1 e 2

Telemetria Qualifiche GP Australia: Sainz tentativo 1 e 2

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Red Bull competitiva in ogni settore e con una diversa strategia

Un aspetto che è emerso in maniera importante riguarda la differenza che è stata in grado di fare la Red Bull in tutti gli aspetti, a partire proprio dal modo in cui scaldare gli pneumatici. Se altre squadre hanno deciso di effettuare due giri di preparazione prima di lanciarsi, sin dal venerdì la squadra di Milton Keynes si era dimostrata in grado di poter scendere in pista e segnare rapidamente il tempo nonostante un asfalto piuttosto scivoloso, che offriva poco grip.

“È stato molto difficile far lavorare gli pneumatici alla curva 1 e ottenere un feeling confortevole in quella curva. È stata un po' la storia di tutto il weekend e credo che non sarebbe stato importante se avessimo girato al massimo nelle FP1 e FP2. È solo che qui è anche molto complesso con il nuovo asfalto”, ha spiegato Verstappen, sottolineando quanto fosse importante capire come affrontare come curva uno.

Una pista insidiosa, resa ancora più complicata dalle basse temperature (tra i 21 e il 24°C in qualifica) e dalla pioggia scesa nella giornata di ieri, che aveva spazzato la gomma depositata durante le libere. Questi fattori hanno reso ancor più complicato accendere le coperture, con il rischio di danneggiare quelle anteriori nel caso si fosse spinto eccessivamente nel primo settore.

Sergio Perez, Red Bull Racing RB19

Sergio Perez, Red Bull Racing RB19

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

L’elemento da sottolineare è come Verstappen sia stato in grado di gestire alla perfezione questo aspetto, mantenendo comunque ottimi tempi nel primo settore ma senza esagerare, per arrivare ad avere comunque abbastanza gomma per segnare il crono più rapido in assoluto nell’ultimo intertempo.

Osservando i dati telemetrici, infatti, emerge come Verstappen sia stato in grado di percorrere curva 1 circa con un vantaggio di circa 7 km/h rispetto a George Russell, 17 se prendiamo invece Sainz, che invece, avendo gomme fredde, aveva dovuto lottare contro la vettura perdendo ulteriore velocità.

È realistico pensare che l’olandese abbia tenuto qualcosa da parte nel primo settore, tanto che anche la W14 si è dimostrata competitiva nel cambio di direzione 3-4-5, dove invece Ferrari ha sofferto maggiormente in entrambi i tentativi e con entrambi i piloti. I due alfieri del Cavallino, infatti, erano sempre costretti a rimanere vicino al cordolo interno per impostare il successivo cambio di direzione, mentre Verstappen, come già visto in altri appuntamenti, poteva permettersi di portare tanta velocità in percorrenza ma senza perdere troppo in uscita.

Telemetria Qualifiche GP Australia: Verstappen-Sainz

Telemetria Qualifiche GP Australia: Verstappen-Sainz

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Rispetto al venerdì, sono cambiati i valori in campo sui rettilinei. Con quattro zone in cui poter sfruttare il DRS anche in qualifica, il due volte campione del mondo ha infine optato per l’assetto più carico a disposizione scelto al venerdì da Perez, mentre Ferrari è salita di potenza, riducendo quel gap che si era osservato al venerdì. Infatti, il distacco evidenziato dalla Rossa sugli allunghi deriva più da quanto perso in precedenza: con gomme fredde Sainz ha perso in uscita da curva 1, portandosi quel gap anche sull’allungo che porta a curva 3.

Lo stesso discorso si può fare anche per la staccata che porta alla 11, mentre sul rettilineo che porta alla rapida chicane 9-10, essendoci più tempo per recuperare, la SF-23 ha mostrato velocità di punta in linea con la RB-18. Un tratto, quello del cambio di direzione, dove la monoposto di Maranello ha evidenziato una certa sofferenza anche nei confronti della W14, come ben evidenziato dalle telemetrie in cui risaltano le difficoltà nelle curve veloci.

Telemetria Qualifiche GP Australia: Russell-Sainz

Telemetria Qualifiche GP Australia: Russell-Sainz

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Ferrari che, tuttavia, si è comportata molto bene proprio nella staccata successiva, quella di curva 11, interpretata meglio sia rispetto alla Red Bull che nei confronti della Mercedes. Un po’ a sorpresa, infatti, nonostante quanto perso nel cambio di direzione 10-11, la SF-23 ha mostrato un crono piuttosto convincente nell’ultimo intertempo, in particolare nella zona più lenta, anche in questo caso quasi in controtendenza rispetto al venerdì.

 

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