Boullier: "E' colpa della FIA se è nato un caso Budkowski"
Il Racing Director della McLaren non se la prende con il tecnico polacco, né con la Renault che lo assumerà da aprile, quanto con la FIA che lascia andare via i funzionari a conoscenza dei dati sensibili delle squadre, senza tutelare i team.
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Il caso Budkowski continua a tenere banco nel paddock. La Renault ha ufficializzato oggi la firma con l’ex responsabile del dipartimento tecnico della FIA nelle vesti di Executive Director, confermando i sospetti emersi la scorsa settimana in Malesia.
Nelle altre squadre il disappunto è unanime, e soprattutto a microfoni spenti le critiche nei confronti della FIA sono furenti.
L’accusa è quella di non aver prestato attenzione nel porre i vincoli contrattuali alla figura chiave per eccellenza nella gestione tecnica del campionato di F.1.
A sorpresa la Renault ha confermato che Budkowski sarà operativo nel team a partire dal prossimo 1 aprile (ovvero tre mesi dopo il previsto) ma non è bastato per calmare gli animi.
“No, non credo che sia sufficiente – ha spiegato Eric Boullier, Racing Director della McLaren – è una persona che è a conoscenza dei progetti 2018 delle monoposto di tutti i team. Marcin è stato coinvolto in molte confronti tra le squadre e la Federazione, soprattutto quando un team ha cercato di verificare la giusta interpretazione del regolamento. Penso che una figura chiave di questo tipo debba avere un gardening di almeno un anno. Dovremo parlare assolutamente dell’accaduto nel prossimo Strategy Group”.
L’impressione è che ormai il caso Budkowski sia di fatto concluso, ovvero che non ci siano margini di manovra per bloccare l’ingegnere polacco. Ma la volontà è di evitare che possa accadere nuovamente una situazione del genere.
“Niente contro la Renault – ha proseguito Boullier – lo hanno solo preso, e contrattualmente era possibile farlo. Ma vogliamo sollevare la questione con la FIA, noi come team abbiamo fiducia nella Federazione, ma bisogna che anche le squadre siano tutelate, e che figure chiave abbiano un gardening maggiore".
"Abbiamo sentito che la legge svizzera non permette un periodo maggiori di tre mesi, ma la FIA è in gran parte francese, con sede in Francia. Non penso sia complesso siglare un contratto in Francia, no? Bisogna proteggere il know-how delle squadre, questo è il punto".
"Del resto le squadre lo hanno fatto, e da tempo, vincolando i loro tecnici su questo fronte con dei gardening anche di diciotto mesi. Ormai è tardi per Marcin, ma non per fare pressioni sulla FIA, ed è quello che faremo”.
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