Sainz: "In questa Dakar non andrò all'attacco sin dall'inizio"
Lo spagnolo ha dichiarato di voler affrontare la gara in modo prudente all'inizio nonostante la previsione di velocità medie superiori rispetto al passato.
Foto di: X-Raid Team
Carlos Sainz trasmette ottimismo e soprattutto tranquillità nelle verifiche prima della Dakar 2020. Il pilota di Madrid, due volte vincitore dell'evento nel 2010 e nel 2018 ha affermato come la nuova filosofia introdotta da David Castera sarà una variabile chiave nella gara: le perdite di tempo saranno maggiori e ci sarà un'alternanza in gara.
Tuttavia, nonostante si possa ritenere che le velocità medie aumenteranno in questa edizione, Sainz assicura che il suo approccio alla gara non sarà quello di partire in testa fin dall'inizio.
“Presumo che il percorso sarà lo stesso di tutte le Dakar: sorprendente e impegnativo. Quello che è vero è che nella prima settimana, da quanto ci è stato detto, a causa del numero di strade, incroci e sentieri, la navigazione sarà complicata. Quest'anno, inoltre, ci daranno il road book al mattino del secondo e terzo giorno, e ogni pratica antisportiva sarà controllata. Questo significa che in alcuni casi si potranno perdere molti minuti, in altri pochi, ma ci sarà un'alternanza”, ha dichiarato lo spagnolo a un ristretto gruppo di media tra cui Motorsport.com.
“Da quello che ho visto nella Lower Sharqiya, in pieno deserto, si dovrebbero raggiungere i 170-180 km/h. Ci sono poche dune e molta sabbia e bisognerà fare molta attenzione. Bisognerà sfruttare tutte le proprie qualità relativa all’ingresso in curva, al controllo dell'auto e della trazione. Bisogna essere preparati a tutto”.
“Dobbiamo vedere a che punto siamo, fare una strategia adeguata, capire un po' come sta andando il roadbook. Soprattutto nella prima settimana sembra essere un fattore determinante. Penso che l'obiettivo debba essere quello di non perdere troppo tempo per non rimanere indietro e poi la seconda settimana, dove affronteremo dune e sabbia, sperare che tutto vada bene”.
Questa volta, a differenza del 2019, MINI X-Raid avrà solo Peterhansel e Sainz con le vetture a due ruote motrici, a differenza delle numerose 4x4 dei piloti privati. Questo potrebbe giocare un ruolo chiave nella battaglia contro la Toyota, che ha quattro piloti ufficiali e diverse unità Overdrive.
“Può essere uno svantaggio soprattutto in caso di foratura qualora si sia a corto di ruote. Ne abbiamo due, e può essere un problema soprattutto se si fora all'inizio della gara. Per il resto, speriamo che non si debba aspettare nessuno o fermarsi per aiutare gli altri”.
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