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Dakar: l'apocalisse di Oruro

Il nubifragio che ha investito il sudamerica non ha portato solamente alla cancellazione della Tappa 6 della Dakar, ma anche numerosi problemi agli addetti ai lavori.

Allagamenti al bivacco in Oruro
Allagamenti al bivacco in Oruro
Allagamenti al bivacco in Oruro
#347 Suzuki: Tim Coronel
#347 Suzuki: Tim Coronel
#322 X-Raid Team Mini: Mohamed Abu-Issa, Xavier Panseri
#316 Orlen Team Mini: Jakub Przygonski, Tom Colsoul
#303 X-Raid Team Mini: Mikko Hirvonen, Michel Périn
#310 Toyota: Erik van Loon, Wouter Rosegaar
#310 Toyota: Erik van Loon, Wouter Rosegaar
Dettaglio del fanale #303 X-Raid Team Mini: Mikko Hirvonen, Michel Périn

L'accoglienza di La Paz fa quasi dimenticare alla carovana della Dakar la delusione della speciale annullata, la sesta di questa edizione 2017.

Quella che doveva fare la differenza. La più lunga e la più difficile, talmente difficile che i piloti avevano il diritto di arrivare, solo per questa tappa, il giorno dopo, cioè domenica 8 gennaio.

E' stata annullata, ma non era possibile fare nulla di diverso. Ieri a Oruro non è semplicemente piovuto. Dalle 14 alle 2 di notte la città e tutti i suoi dintorni, bivacco della Dakar compreso, sono stati tartassati da un nubifragio senza sosta che ha allagato tutto e tutti.

Inizialmente solo accorciata, stanotte la speciale è stata definitivamente annullata, per impraticabilità del terreno ed anche perchè una buona parte dei concorrenti era ancora dentro la speciale che da Tupiza portava a Oruro. E se questo è stato il primo problema per la ASO da affrontare il secondo è stato come far uscire tutti i mezzi dal bivacco che nel frattempo si era trasformato in una palude, con l'acqua alta fino alle ginocchia.

Qualcuno potrebbe obiettare che già lo scorso anno era accaduto a San Salvador de Jujuy, ma non è vero. La situazione qui era molto diversa. A San Salvador il bivacco era all'interno di una caserma, e quindi con moltissimi caseggiati dentro i quali rifugiarsi, a Oruro non c'era nulla, neanche un albero. Solo una immensa distesa di terra brulla. Ripararsi era impossibile, non camminare in mezzo all'acqua idem. E tutta la logistica della gara, quella che precede ogni bivacco si è ritrovata bloccata, imprigionata.

I pullman che portano tutti da un bivacco all'altro erano annegati nella palude e non si riusciva a farli uscire. Il primo ce l'ha fatta alle 23 di ieri sera, gli altri sono stati presi d'assalto da chi cercava un posto riparato dove dormire. Un'apocalisse! Vento, pioggia e circa zero gradi di temperatura (altra grossa differenza dallo scorso anno a San Salvador).

Così alla fine davanti alla palude si è venuto via via creando un secondo bivacco, sui lati della strada in asfalto e le assistenze hanno sistemato là i loro gazebi e i mezzi da riparare in attesa di capire che cosa avrebbero fatto stamattina.

Una volta data la notizia dell'annullamento tutti se la sono presa comoda partendo da Oruro alla spicciolata per raggiungere La Paz - e il bivacco che ospiterà la tappa di riposo domani - con un trasferimento di 250km circa.

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