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WRC | Quale futuro post Rally1? Servono decisioni e il tempo stringe

Il WRC sta per iniziare la stagione 2023, ma è il momento di pensare al futuro e al nuovo regolamento e il tempo stringe. Altre categorie (F1 e WEC) si sono mosse per tempo, ma nei rally sembra mancare lungimiranza.

Sebastien Loeb, Isabelle Galmiche, M-Sport Ford World Rally Team Ford Puma Rally1

Il 2025, per un Costruttore, è già ieri. Di primo acchito, questa, può sembrare un'esagerazione, eppure questa frase pronunciata da un ingegnere e udita nel corso di uno dei 12 eventi del WRC 2022 ha sempre più il sapore di verità.

Preso solo, questo assunto può voler dire poco. Ma se contestualizzato apre un mondo di considerazioni che il Mondiale Rally deve - o meglio, dovrebbe - farsi in ottica futura.

Ostaggio della propria creatura, ossia del regolamento tecnico attuale, il WRC non ha ancora deciso cosa fare del suo futuro. L'attuale regolamento tecnico terminerà nel 2024 e tra poche settimane scatterà la seconda delle tre stagioni in cui le Rally1 saranno regine del World Rally Championship.

La travagliata serie di norme che hanno disegnato le Rally1 ibride non ha ancora un futuro certo: nessuno sa se sarà prolungato o sostituito. Come incerta è stata la gestazione dello stesso tra il 2019 e il 2020, quando è stato faticosamente stilato tra minacce di ritiro, addii effettivi, retromarce inattese e proposte alternative bocciate senza effettivi perché.

Il WRC non ha capito, in quei momenti, che stava andando a produrre un regolamento che avrebbe dato macchine molto care, complicate - così come il regolamento - e che non sarebbero riuscite ad attrarre altre case come invece auspicato a più riprese dalla FIA.

Inoltre, anche con questo tipo di regolamento, anche il promotore avrebbe potuto fare un lavoro differente sulla pubblicità del futuro del campionato stesso. Basti analizzare quanto fatto dal WEC nel corso degli ultimi anni.

 

Deciso un regolamento, decise le classi regine (Hypercar e LMDh) e il BoP, nonostante una serie di norme molto complicate anche in merito alla gestione dell'energia elettrica che ne determina l'utilizzo in pista, quel Mondiale FIA sta vedendo arrivare una Casa dietro l'altra.

Il WEC può contare su gare-palcoscenico come la 24 Ore di Le Mans su tutte, ma anche altri eventi europei che attirano le Case. E la risposta di queste, con l'arrivo in massa in pochi anni, è la fotografia perfetta del momento storico che stiamo vivendo.

Un affollamento realizzato e non disatteso come quello WRC che ha portato alle Rally1. Attualmente al WRC sembra mancare una visione a lungo termine. C'è il presente, che è il regolamento attuale. Ma le domande sono tante e il tempo per dare risposte e agire inizia a scarseggiare.

Nel 2023, tra pochi giorni, scatterà il secondo dei tre anni di utilizzo delle vetture Rally1. Come vi abbiamo già raccontato nell'articolo in cui abbiamo svelato retroscena su come sia stato generato l'attuale regolamento, nessuna Casa ha deciso di entrare nel WRC. Anzi, il sistema ha perso Citroen Racing. Senza contare che Ford ha preferito rimanere dietro le quinte nonostante avesse asserito di poter rientrare adottando la propulsione ibrida.

Ora WRC, FIA e promotori del campionato dovranno riunirsi e prendere decisioni importanti: allungare di 2 anni l'attuale regolamento come fatto con le WRC Plus o realizzare velocemente un nuovo regolamento per il triennio 2025-2027 con l'obiettivo di ridurre i costi e far divenire - forse - il WRC maggiormente attrattivo per Case oggi fuori dal campionato.

Il tempo stringe. La Formula 1 parla dei regolamenti 2026 da diversi mesi. Il WEC ha svelato i regolamenti Hypercar-LMDh a maggio del 2020, in piena pandemia COVID, ma con un margine temporale utile da permettere alle Case interessate di realizzare le proprie vetture (anche a costo di sacrificare una stagione, la 2022, in cui Toyota ha corso praticamente da sola).

Oltre all'orologio che, inesorabile, continua con il suo ticchettio a scandire i momenti della vita di tutti, c'è anche la questione - non meno fondamentale - della direzione da prendere per cambiare le cose che, così, proprio non vanno. Serve una sterzata decisa, serve imboccare qualcosa di diverso. Forse meno sfarzoso, ma che possa rubare l'occhio per altri motivi e convincere chi guarda a entrare e "comprare" il prodotto, sposare il progetto.

Serve coraggio, certo. Serviranno altri investimenti? Forse. Ma andranno prese decisioni guardando al futuro. Ecco perché il WRC dovrà necessariamente agire nei prossimi mesi. Lo dovrà fare per non rimanere ulteriormente attardato con in mano vetture sopportate più che supportate e che, oltre ad aver reso soddisfatta la precedente reggenza della FIA, non ha attirato nessuno pur essendosi vestita con l'abito all'ultima moda.

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