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Elena, molto più di un copilota. Ecco cosa perde Loeb

Loeb, convinto da Prodrive, ha annunciato che non correrà più alla Dakar con lo storico navigatore Elena perché considerato il problema dopo la deludente edizione 2021. Analizziamo cosa perderà certamente il "Cannibale" senza avere accanto Elena dopo 23 anni di sodalizio.

Podium: Sébastien Loeb, Daniel Elena, Hyundai Motorsport Hyundai i20 Coupe WRC

Nulla è per sempre. Così è nella vita, figurarsi nel motorsport, dove le cose cambiano in maniera repentina di anno in anno e, a volte, addirittura di gara in gara. Si spostano equilibri, cambiano i team, cambiano i piloti e a rimanere sono le competizioni, contenitori di passaggi di uomini, mezzi e team che, di volta in volta, iscrivono il loro nome nell'albo d'oro.

Ci sono però situazioni in cui, va detto con onestà intellettuale, l'arrivo improvviso di un addio scatena emozioni contrastanti, uno stallo da cui è difficile uscire nel breve periodo. Vengono a mancare certezze, da sempre ritenute come assunti, come cose immutabili e inscalfibili. Lo era, anzi, sembrava esserlo anche il sodalizio più vincente della storia del motorsport, quello formato da Sébastien Loeb e Daniel Elena.

Nella sera del 16 marzo, Sébastien Loeb ha dato l'annuncio, seguito pochi minuti dopo da Elena: i due non correranno più assieme nei prossimi eventi sportivi - la Dakar - a cui prenderà parte l'alsaziano. In realtà i due si erano già sentiti alle 11:45 di mattina, così come rivelato da Elena, ed è stato proprio quello il colloqui in cui Loeb ha annunciato la fine del sodalizio durato 23 anni. Interrotti sì per qualche tempo quando Séb aveva cercato fortuna con Citroen nel WTCC, ma mai sciolto.

Poi, in una giornata di sole, a un passo dall'arrivo della primavera 2021, un addio sportivo che sembrava impossibile. Ai fan, così come - probabilmente - anche a loro. E ora, un futuro tutto da scrivere dopo oltre 2 decenni di successi straordinari che non saranno cancellati da una decisione che, almeno al momento, ha lasciato perplessi tutti meno che i vertici del team Prodrive impegnato anche alla prossima Dakar.

Loeb-Elena, i più vincenti di sempre nel WRC

 

Difficile affermare con certezza chi sia stato l'equipaggio più forte di tutti i tempi nel WRC. E' un esercizio che spesso trova grandi interpreti nelle discussioni vis-à-vis, ma i regolamenti cambiano, le vetture anche, per non parlare delle tecnologie. Resta però un dato inconfutabile: Sébastien Loeb e Daniel Elena sono stati l'equipaggio più vincente della storia dei rally.

Lo dice il numero di titoli iridati vinti: 9, più di tutti gli altri. Lo dice il numero di vittorie nel Mondiale Rally, 79. Anche qui, più di tutti gli altri. Ma potremmo andare avanti dicendo che sono anche i recordmen per quanto riguarda il numero di podi complessivi, per numero di speciali vinte e per il numero di gare comandate.

I numeri, come detto, non vanno solo letti, ma interpretati. 9 titoli iridati sono stati colti nell'epopea d'oro di Citroen, che però non è stata sempre impegnata in via ufficiale. Senza contare che l'ultimo successo ottenuto nel WRC dai due è arrivato al volante della Citroen C3 WRC Plus (al Rally di Catalogna del 2019), una vettura nata per ribadire i fasti di inizio anni 2000 del Double Chevron, e invece rivelatasi un buco nell'acqua anche nelle mani di leggende del WRC come lo stesso Loeb, ma anche Ogier.

Perché Loeb non perde solo un navigatore

Nei 9 anni di successi ininterrotti, Loeb ed Elena hanno potuto rendere sempre più solida la loro amicizia, iniziata dalla seconda metà degli anni 90 e, stando a quanto affermato dai diretti interessati, mai conclusa nonostante la scelta fatta da Loeb nel corso delle ultime ore.

I due sono cresciuti assieme, un sodalizio rinsaldato di speciale in speciale diventato - perdonerete il gioco di parole tutt'altro che elegante, ma estremamente efficace - speciale. Non si vincono 9 titoli iridati per caso, non si vincono nemmeno avendo a disposizione una vettura competitiva, un team da Mondiale, un talento forse mai visto in precedenza.

E' questione di feeling, di essere in sintonia, di essere complementari. Il saper sopperire alle mancanze dell'altro con proprie peculiarità, in modo tale da non entrare in conflitto, ma dare il proprio apporto al raggiungimento di un obiettivo comune.

Da pilota, soprattutto ai tempi di Citroen nel WRC, Loeb si è sempre distinto per un carattere forte, freddo, distaccato, quasi scorbutico in più occasioni. Viceversa, Elena è sempre stato il guascone, il volto sorridente della coppia, spesso riconoscibile dal sorriso stampato sulle labbra, avvolgendo l'ennesima sigaretta, e occhi stretti, guance alte, battuta pronta.

 

Proprio come quando intervistammo Elena alla vigilia del Rallye Monte-Carlo 2015. Il monegasco ci disse: "In cosa è migliorato Séb dopo l'avventura in WTCC? - disse ridendo - nella frenata. E' proprio migliorato tanto. Si vede che ha fatto un bel salto di qualità". Però, nella risposta, si fece estremamente serio. Sempre celando lo sguardo dietro la nuvola di fumo che aveva appena soffiato via, mentre era intento a guardare il porto del Principato dal balcone dello Yacht Club della città.

Proprio la sua capacità di stemperare la tensione ha aiutato Loeb a vincere così tanto, senza dimenticare la sua proverbiale capacità di dare ritmo a Séb nel corso delle prove speciali dettandogli le note stese nel corso delle ricognizioni fatte qualche giorno prima.

Di Daniel abbiamo detto tanto, ma c'è forse un episodio che spicca tra tanti, capace di consegnare l'esatta fotografia di ciò che sono stati Sébastien e Daniel, assieme, come equipaggio, come complici, come squadra verso un obiettivo - l'obiettivo - che tutti i piloti rally ambiscono a raggiungere.

Stiamo parlando del Rally del Messico 2005, terzo appuntamento del WRC di quella stagione. Nella seconda speciale Ortega-La Esperanza l'equipaggio francese esce di strada e rompe la sospensione posteriore destra, perdendo per altro oltre 3 minuti. Finita la prova i due provano a riparare la sospensione, ma senza successo.

A quel punto prendono una decisione a dir poco folle: Daniel Elena si appende letteralmente al finestrino lato pilota della Xara per cercare di sopperire alla mancanza di una ruota e rovinare il meno possibile la vettura per permettere al team di riparare la macchina e ripartire in gara. Durante il trasferimento, però, Loeb ed Elena vengono fermati da una pattuglia per le condizioni della vettura e, soprattutto, per Elena, completamente esposto fuori dalla macchina.

Dalla multa, che sembra probabile, alla scorta: la pattuglia scorta Séb e "Danos" al Parco Assistenza. Un gesto, quello di Elena, folle. Ma che ben spiega la potenza e il feeling tra Sébastian e Daniel. Loeb non sa ancora chi sarà il suo nuovo navigatore, ma sa benissimo cosa ha perso, rinunciando a Daniel per il prossimo futuro.

Elena contro Prodrive: un'unione nata male e finita peggio

 

Il 1 ottobre 2020 Sébastien Loeb ha annunciato la volontà di partecipare alla Dakar 2021 assieme a Prodrive e il team BRX. Per questo ha deciso di non rinnovare il contratto con Hyundai Motorsport, pur rimanendo in ottimi rapporti con il team di Alzenau. Il progetto di Prodrive era ambizioso, supportato da sponsor munifici.

Ma la gara non è andata come il team si aspettava. La Top 5 finale raggiunta da Nani Roma è ben lontana dai progetti iniziali. Loeb ed Elena sono stati protagonisti di una Dakar disastrosa, tra una serie di forature interminabile, errori di navigazione, di valutazione (questa volta a causa di Loeb). Tanto da essere costretti al ritiro.

Alla fine di un'edizione della Dakar a dir poco deludente per Loeb ma, a conti fatti, anche per il team, in Prodrive sono stati fatti debrief approfonditi per cercare di capire quali siano stati i problemi, da dove siano nati per poter intervenire. E' stato fatto sia dal punto di vista tecnico, dunque concentrandosi sulla Hunter, che a livello di team.

Da questi debrief il risultato a livello umano ha parlato chiaro: secondo il team uno dei grossi problemi da risolvere, per quanto riguarda Loeb, ha avuto riscontro nel nome di Daniel Elena: Danos è stato ritenuto responsabile di diversi errori di navigazione che avrebbero nascosto non solo il potenziale di Loeb, ma anche della vettura. A quel punto, giunti a quel risultato, il navigatore è stato sostituito 2 mesi dopo il termine della Dakar 2021.

La carriera ha la meglio sull'amicizia

 

Sébastien Loeb, che non è stato denominato "Il Cannibale" a caso, ha ancora fame di successi. Dopo i debrief con il team deve essersi trovato d'accordo nel fatto che Elena sia stato uno dei punti deboli della sua ultima Dakar svolta a inizio gennaio. La sua età - Loeb ha 47 anni - ha spinto il 9 volte iridato a dare ulteriormente ascolto alla sua squadra.

"Non è stata una telefonata facile da fare, perché abbiamo passato 23 anni assieme e Daniel è un amico. Non mi restano tanti anni per riuscire a vincere la Dakar, dunque voglio provare a giocarmi tutte le carte a disposizione. Il futuro dirà se questa sia stata una decisione giusta. Ma questo non cambierà il rapporto che ho con Daniel, con cui ho condiviso molte cose", ha dichiarato Loeb.

"Ok, mi sono perso durante la prima fase perché stavo scoprendo come funziona il roadbook digitale che ha sostituito quello cartaceo, ma non credo di aver fatto più errori di navigazione degli altri. Abbiamo fatto 2 podi assieme alla Dakar (nel 2017 e nel 2019, ndr) e forse siamo quelli che hanno vinto più tappe delle 4 Dakar a cui abbiamo partecipato", è stata la risposta di Elena.

Di fatto, Loeb ha la giusta ambizione di aggiungere una Dakar al suo palmarès già superbo grazie ai 9 iridi WRC. Lo farà senza Elena al suo fianco dopo 23 anni assieme. Il passaggio dal roadbook cartaceo a quello elettronico ha di fatto spezzato un sodalizio che sembrava inciso su pietra. La pietra si è rotta, sgretolata dal poco tempo concesso a uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi, dalla voglia di vincere e dall'ego di un pilota, Loeb, che non pensa di poter perdere tempo ulteriore. 

Elena ha puntato il dito contro la vettura, definendola "una cipolla", e il team: "Si credono i migliori, ma non vincono nei rally dal 2003". Il team e Loeb vedono in Daniel la causa di tutti i mali. Per scoprire la verità, dovremo aspettare 9 mesi. Nel frattempo, l'unica cosa che è certa, è cosa Loeb perderà nelle sue avventure nel motorsport.

 

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