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Prove Libere

Shanghai, Libere 2: Porsche nel duello di long run

Miglior tempo per Webber ma stupiscono i trenta giri di Jani e i ventinove di Treluyer. Bene le 458 in GTEPRO

#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley

#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley

Porsche AG

#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#18 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#18 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#92 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Frédéric Makowiecki, Patrick Pilet
#18 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
#17 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Mark Webber, Brendon Hartley
#2 Toyota Racing Toyota TS040 Hybrid
#29 Pegasus Racing Morgan-Nissan
#50 Larbre Competition Corvette C7.R
#51 AF Corse Ferrari 458 GTE: Gianmaria Bruni, Toni Vilander
#91 Porsche Team Manthey Porsche 911 RSR: Richard Lietz, Michael Christensen

D'accordo sono prove libere, eppure le indicazioni che giungono dalla seconda sessione della prima giornata della 6 Ore di Shanghai indicano un sostanziale equilibrio delle forze in campo. La Porsche, dopo aver trascorso i primi novanta minuti del mattino alla ricerca della messa a punto ideale, ha, come pronostico, piazzato le sue due 919 Hybrid davanti a tutti con Mark Webber che a poco meno di venti minuti dalla conclusione ha piazzato il miglior tempo di giornata con 1'45"111 davanti a Neel Jani, 1'45"351 e all'Audi di Oliver Jarvis, 1'45"930, tempo questo che non migliora il rilievo fatto registrare dall'esemplare di Lotterer in mattinata.

Ma non è la prestazione pura a interessare quanto come Porsche e Audi si sono sfidate, applicando sostanzialmente la stessa tattica. Con due vetture impegnate in uno stint lunghissimo, 30 giri filati per Neel Jani, 29 per Benoit Treluyer scattato all'accensione del verde e durato fino ad esaurimento di carburante e gomme. Porsche  più veloce fin dalle prime battute: Jani ha realizzato il proprio tempo al terzo giro lanciato, ma poi ha girato sugli stessi livelli dell'Audi di punta sul passo gara, con una leggera predominanza della R18 e tron Quattro verso la fase finale dello stint lungo.

Problemi? Non proprio ma logica conseguenza delle simulazioni che si volevano provare. Si è scoperto, per esempio, che la pista, relativamente fredda come temperatura all'asfalto che non ha mai superato i 20 gradi, riempendosi di detriti gommosi creava qualche difficoltà. " Lo sporco ha modificato di molto il comportamento delle gomme- ha commentato un visibilmente soddisfatto Neel Jani subito dopo essere sceso dall'abitacolo-con la conseguenza che tutto il bilanciamento andava a farsi benedire. Se questo dovesse accadere in corsa prevedo parecchie situazioni critiche". Ed è uno dei motivi per i quali i suoi tempi si sono progressivamente alzati, anche se dall'altra parte della barricata, in casa Audi, c'è stato un ritmo simile non più veloce e comunque non in grado, in una ipotetica corsa, di riuscire a recuperare lo svantaggio iniziale.

In ogni caso sarà una corsa combattuta e incerta perché la forbice tra Weissach e Ingolstadt sembra per davvero essere meno aperta di quanto si potesse prevedere. Merito delle novità che l'Audi ha introdotto nella corsa precedente. In tutto questo ha meno importanza il tempo fatto registrare da Mark Webber: è stato il più veloce ma in una situazione meno probante di quella vissuta dal collega svizzero che è stato imitato da Timo Bernhard nella prima ora di prove. Il tedesco, che divide la 919 con Webber e Hartley, pur fermandosi dopo pochi giri ha poi inanellato ventisette giri di seguito, provando pure lui uno stint lungo.

In LMP2 è proseguito il duello tra la Oreca e il resto del "mondo". Nick Tandy ha piazzato subito il tempone, 1'54"185 ma gli avversari gli sono stati molto vicini con l'Alpine della Signatech seconda a un decimo e la seconda Ligier della G Drive, quella di Derani-Yacaman-Gonzalez staccata di cinque e otto. Anche nella classe minore dei prototipi si prevede battaglia accesa in un campionato che ancora è apertissimo tra i due della KCMG, ovvero Howson e Brandley visto che Tandy ha corso dividendosi l'abitacolo con Lapierre, e i due equipaggi della G Drive, con Bird-Canal e Rusinov al momento al comando della classifica iridata e i tre centroamericani potenzialmente ancora in lotta.

In GTEPRO nel secondo turno c'è stato il ribaltone che si prevedeva:le due Ferrari 458 della AF Corse che a Shanghai hanno un oggettivo vantaggio sul fronte della prestazione pura, sono andate a conquistare le prime due posizioni con Davide Rigon e James Calado autori del tempo da battere, 2'03"028 davanti a Bruni e a Vilander, 2'03"947. Gli unici a resistere alle vetture di Maranello sono stati i tre dell'Aston Martin MacDowall-Rees-Stanaway, rimasti nello stesso secondo dei ferraristi mentre le due Porsche nel pomeriggio hanno migliorato ma di poco i rilievi della mattina con Pilet-Makowiecki davanti a Lietz-Christensen, chiamati a dover per forza programmare una corsa di sofferenza e molto tattica su una pista che non favorisce le caratteristiche delle 991 RSR. E il tempo fatto segnare da Rigon, con gomma nuova, forse indica che in AF Corse Bruni e Vilander dovranno gareggiare soprattutto per favorire i due giovani del team, staccati di soli sette punti da Lietz in classifica mondiale di categoria. Conferme, infine, in GTE AM con la 458 di Shaytar-Basov-Bertolini e la Corvette di Ruberti-Roda-Sylvest che si sono scambiate le posizioni della mattina:questa volta a primeggiare è stata la vettura italiana. Ma anche qui l'equilibrio sembra essere totale. Domani, alle 2 le terze e ultime prove libere, il giorno della prima verità: quello delle qualifiche.

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