Dumas e le avvisaglie del guasto
Già da qualche giro il francese aveva notato reazioni strane sulla 919 fermata dall'elettronica
Foto di: XPB Images
È stato, come si presumeva, un problema elettronico a uno dei sistemi a costringere Romain Dumas-Neel Jani-Marc Lieb alla resa quando mancava poco più di mezz'ora alla conclusione della 6 Ore delle Americhe. Un guaio che sembra affliggere spesso la vettura numero 18 della Porsche che, tra le due è quella che nel corso dell'anno ha avuto i maggiori problemi. A Le Mans tutti e tre i piloti che avevano conquistato la pole position avevano dovuto rallentare il ritmo con un bilanciamento in frenata che li ha portati alcune volte a non avere di fatto forza frenante in staccata. La storia si è ripetuta parzialmente nel corso delle prove libere di Austin, come aveva candidamente ammesso Jani nell'intervista pubblicata da omnicorse.it e motorsport.com. In qualifica la potenza era scemata all'improvviso dopo la ripartenza dal regime di bandiera rossa, con ancora una volta Jani impossibilitato a girare a un ritmo competitivo. Il guaio poi era sparito, consentendo dapprima a Lieb e poi allo stesso elvetico di abbassare i tempi e di conquistare la pole con un tempo che aveva lasciati stupiti.
Qualcosa, quindi, non sta funzionando nel complesso meccanismo che governa i vari apparati della 919 Hybrid numero 18 e le analisi che verranno fatte a Weissach saranno più che approfondite. Perchè la Porsche ora si sta lanciando verso il titolo mondiale costruttori e non può permettersi, con tre corse ancora da disputare, di lasciare ai rivali dell'Audi una posizione sul podio.
"Al momento- ha commentato un deluso Marc Lieb subito dopo la corsa-stiamo analizzando tutta la telemetria per comprendere l'origine del guasto. Posso dire che si tratta di elettronica ma bisognerà aspettare per dare il verdetto definitivo". Il guaio si è palesato qualche giro prima della sosta ai box come conferma Dumas: "Si ci sono state delle avvisaglie.All'improvviso la vettura si comportava in maniera strana, dava delle reazioni diverse da quelle alle quali siamo abituati. Poi è andato in tilt tutto quanto. Abbiamo provato a resettare dall'abitacolo e a modificare il settaggio ma nulla da fare, non c'era alcun tipo di reazione".
Neel Jani, che nella notte è andato fortissimo, ha invece smentito presunte difficoltà tecniche nella prima parte di corsa, quando non è mai riuscito a reggere il ritmo di Webber:" Avevamo strategie diverse in fatto di gomme e il traffico non mi ha agevolato di sicuro. Qui era difficile districarsi. C'erano giri in cui ho perduto anche 5" in un colpo nel tentare doppiaggi e allo stesso tempo nel non prendere troppi rischi per non rovinare la corsa.Però, rallentando così tanto, le gomme raccoglievano lo sporco e la mescola inziava a non funzionare. Dovevo quindi aspettare un giro senza gente davanti per riportare tutto quanto alla normalità. Con il buio poi è stato ancora più difficile".
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