F1 | Australia ‘93, la chiusura del cerchio tra Senna e Prost
Nel 1993, il Gran Premio d’Australia sancisce la chiusura di uno dei capitoli mai dimenticati nella storia della Formula 1. Il tratto mancante del cerchio della sfida tra Ayrton Senna e Alain Prost...
“Australia, coste alte e mare aperto”, cantava Mango. Una poesia resa musica dedicata a una terra custodita gelosamente da uno degli angoli più affascinanti del pianeta. Una terra di natura, bellezza, che al mondo delle corse, al mondo della Formula 1, è legata profondamente.
Il Gran Premio d’Australia ha scritto pagine e pagine di quella che è la massima serie delle corse automobilistiche. Pagine in cui sono trascritte imprese, debutti, avvii di stagione significativi, mondiali decisi, spettacolari incidenti, cambiamenti. O la chiusura di un cerchio.
“Il vento è come un gran respiro che va, e spazza via confini e città...”, continua la canzone. Il vento che caratterizza la domenica del 7 novembre del 1993, spazza via all’improvviso una delle parentesi più intense, una delle rivalità leggendarie. Una lotta di talento, egoismo, determinazione che trovava radici nel 1988.
Un film nel film, quello della storia della Formula 1, in qui Ayrton Senna e Alain Prost erano i protagonisti principali. Un film nel film che, ad Adelaide, nel 1993, trova il suo finale.
Senna aveva dovuto affrontare un periodo... complicato. Nonostante la forza del motore Ford della McLaren si fosse affievolita, Ayrton riesce a compiere l’impossibile. Un impossibile chiamato Interlagos. Un impossibile chiamato Gran Premio di Monaco. Un impossibile chiamato Donington.
Ayrton Senna, McLaren MP4/8
Photo by: Sutton Images
Un impossibile, ottenuto in un 1993 dominato da un team impeccabile, dominatore insaziabile. La Williams sale ancora sul trono dei vincitori assoluti, con Prost campione del mondo per la quarta volta in carriera, pronto ad appendere il casco al chiodo a fine stagione, e con Sir Frank che vede la sua creatura salire sulla vetta della classifica costruttori con 168 punti. Il doppio degli 84 del team di Ron Dennis.
Ma l’impossibile, Ayrton, lo compie anche in Australia. Alla fine di un campionato in cui, privato della possibilità di stare al volante della monoposto più desiderata del Circus, accetta un contratto a gettone con McLaren.
Ad Adelaide, ottiene la partenza dal palo con quasi mezzo secondo di vantaggio sugli inglesi rivali, e taglia il traguardo conducendo la gara dall’inizio alla fine, con nove secondi di distacco da Alain.
Il vincitore Ayrton Senna, McLaren MP4-8 Ford
Photo by: Ercole Colombo
Finisce così, uno insieme all’altro, uno accanto all’altro, ancora una volta. Salgono sul podio, insieme. E con un abbraccio, improvvisamente i due fermano il tempo. Per un istante, gli oltre quattro anni di polemiche, di accuse reciproche, di scontri, di torti fatti e subiti, si annebbiano. Si cancellano.
Ed è giusto, a questo punto, chiudere come abbiamo iniziato questo ricordo. Riprendendo, però, le parole finali della poesia del cantautore italiano: “Io mi ritrovo quasi sperso, nell’universo. Senza passato più leggero, io mi risento ancora puro nell’universo. Mentre la luce piano sale, alzo le vele...”.
Così leggero ma così sperso. Ti sentivi così, quella domenica australiana, Ayrton?
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