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Intervista

Brawn: "Sono deluso dal ritorno delle pinne sulle nuove vetture"

Ross Brawn ha dichiarato tutto il proprio disappunto nel vedere le linee delle nuove monoposto rovinate con vele e T-Wings di dubbio gusto ed affermando che in passato i team si erano opposti alla loro reintroduzione.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08 with sharkfin

Foto di: XPB Images

Lance Stroll, Williams FW40
Scuderia Toro Rosso STR12 shark fin engine cover detail
Haas F1 Team VF-17, pinna del cofano motore
Sahara Force India F1 VJM10, la pinna sul cofano
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, pinna aperta
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H, pneumatico Pirelli, pinna, e paratia dell'ala posteriore
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, pinna aperta
Ross Brawn, Mercedes AMG F1 Team Principal, con Steve Clark,  Capo degli Ingegneri Ferrari
Ross Brawn, Mercedes AMG F1 Team Principal

Dal suo rientro in Formula 1 insieme all'ingresso di Liberty Media, Ross Brawn non ha mai fatto mistero di non essere un fan delle pinne poste alle estremità dei cofani motore e delle T-wings apparse sulle nuove monoposto.

In una intervista rilasciata a Motorsport.com, Brawn ha espresso palesemente il proprio disappunto per la comparsa di queste soluzioni, affermando come non sempre le direzioni prese dal mondo della F.1 convergano verso l'interesse dello sport ed affermando come i team si siano opposti alla loro reintroduzione nel 2012 quando il presidente della FIA, Jean Todt, voleva utilizzarle per fare in modo che si potessero apporre dei numeri delle vetture ben visibili.

"Una parte del discorso relativo alle regole per le nuove monoposto era quella di avere delle auto dall'aspetto affascinante" ha dichiarato Brawn.

"Siamo riusciti a centrare questo obiettivo solo in parte vista la presenza delle T-wings e delle altre stranezze apparse sulle vetture".

"Posso capire che queste soluzioni siano state adottate anche in considerazione delle nuove regole, ma in futuro dovremo essere certi che queste appendici non vengano più utilizzate".

"La cosa frustrante è che ai tempi Jean Todt voleva che le pinne applicate all'estremità del cofano motore fossero utilizzate per apporre dei numeri di gara visibili anche dalle tribune dato che il pubblico sugli difficilmente riesce a riconoscere un pilota dal casco".

"Abbiamo portato avanti questa idea, ma metà dei team si è opposta. Abbiamo anche effettuato dei test, provando a fotografare le monoposto, ma tutti avevano detto che era una soluzione orribile".

Con l'ingresso di Liberty Media in Formula 1, il gruppo americano proverà a far intraprendere una nuova strada alla massima categoria a ruote scoperte e Brawn spera che i team possano seguire le indicazioni della nuova proprietà anche se è consapevole che sarà complicato fare in modo che le singole squadre mettano da parte gli interessi particolari per il bene comune.

"Spero si capisca che le scelte verrano prese nell'interesse dello sport, ma non dobbiamo essere ingenui. Liberty Media vuole trarre un profitto economico da questa operazione, non sono entrati in Formula 1 per beneficenza, ma sono consapevoli che può espandersi e diventare migliore con i giusti investimenti ed il tempo necessario. La filosofia è totalmente differente".

"Loro sono esperti nel creare un business e se guardiamo alla loro storia sono riusciti a creare delle ottime cose per un notevole lasso di tempo".

"Hanno inserito un team operativo concedendogli la possibilità di poter crescere sia grazie ad investimenti provenienti dall'interno che dall'esterno. Spero che le persone capiscano che il nostro obiettivo è quello di migliorare la Formula 1".

"Sin quando opereremo senza distorcere le regole per evitare che un team domini, e questa è una cosa che non accadrà mai, nessuno dovrà mai preoccuparsi circa le motivazioni che ci hanno spinto ad entrare in questo sport".

"Probabilmente potranno essere in disaccordo con noi, ma non potranno mai contestare le nostre ragioni che sono quelle di rendere la Formula 1 più entusiasmante e più attraente da un punto di vista commerciale". 

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