Concludiamo il racconto della due-giorni francese in quel di
Le Mans, dove siamo stati ospiti della
Nissan per vivere in prima persona lo spettacolo della 24h.
Al nostro arrivo, gli addetti ci hanno accolto nella bella
Hospitality, posta all'ingresso del circuito in prossimità delle curve 13 e 14: sulla terrazzina coi divanetti, la vista sul circuito era fantastica, dato che c'era la possibilità di vedere le auto affrontare la
S Du Karting, per poi lanciarsi sul rettilineo prima delle due varianti finali. All'interno, vicino alla zona ristorante, un salotto con televisioni mostrava le immagini della gara e il
livetiming: sabato sera è giunto in visita anche il Presidente della FIA Jean Todt, che si è accomodato con i suoi collaboratori sulle poltroncine, proprio a fianco a noi.
E ai lati di questo tratto veloce di pista erano piazzati tutti gli
stand delle case motoristiche: come già detto nei giorni scorsi, il primo gazebo era quello del NismoLab, con a fianco parcheggiate le Nissan GT-R, 370Z in livrea GumBall 3000 e la Juke dotata di SkyCam, protagonista del progetto #JukeRide. Inoltre, il maxi-schermo che proiettava le immagini live della gara (l'unico in questa zona), ha attirato numerosissimi fan.
Ai visitatori del NismoLab poi, è stata offerta anche la possibilità di essere estratti per tre
eventi particolari: tour guidato in alcuni tratti del circuito, visita ai box e giro in elicottero. Il primo tratto (non aperto al pubblico) del circuito che abbiamo raggiunto è stata la prima
variante dopo la curva Tetre Rouge, con le auto che arrivano a 320Km/h sul rettilineo e staccano per la curva a destra, da affrontare attorno ai 100Km/h. Purtroppo, durante questa visita, ci è giunta la terribile notizia della scomparsa di Allan Simonsen.
Successivamente, siamo andati alla
curva Porsche, con i piloti che arrivano dal rettilineo di
Arnage a quasi 300Km/h e affrontano queste due curve veloci ai 200Km/h: in questo tratto si sono visti diversi sorpassi, molti dettati dal regolamento che impone alle auto delle categorie inferiori di cedere il passo ai più veloci. Questo implica molta attenzione da parte di tutti i piloti dato che che, seppur si tratti di una fase di "doppiaggio", non sempre è facile capirsi (chiedere ad Anthony Davidson e a Piergiuseppe Perazzini, protagonisti di uno spaventoso incidente nell'edizione 2012).
Abbiamo poi effettuato il
giro in elicottero: un evento emozionante, non adatto ai deboli di cuore e a chi soffre di mal d'auto, ma che un appassionato non può perdersi. Ci siamo alzati da terra alle 21 circa, quando le auto, non ancora immerse completamente nel buio, avevano già acceso i fari e i led luminosi sulle fiancate: bellissimo vedere dall'alto tutto il tracciato, coi piloti che passavano dai tratti più illuminati (rettilineo principale), a quelli "oscuri" nel bosco (
Mulsanne e
Arnage, per esempio). Due giri in volo con visuali da immagini televisive.
Infine, domenica mattina, siamo stati accompagnati nel paddock per la
visita al box del team Greaves Motorsport, impegnato nella categoria LMP2 con Lucas Ordonez, Jan Mardenborough e Michael Krumm alla guida della Zytek Z11SN Nissan Nismo. La fortuna ha voluto che, al nostro arrivo nel retrobox, i tecnici stessero studiando il momento opportuno per il PitStop: difatti, di lì a poco, ecco i meccanici correre con i pneumatici nuovi in PitLane, pronti per la sosta di Michael Krumm, effettuata in circa 40" (tenendo presente che il regolamento per l'intervento sulle auto è ben diverso da quello delle F1, dove i cambi gomme si effettuano in appena 3"). Ci è stato poi spiegato che, oltre alle analisi delle telemetrie, in questo week-end la media delle fermate ai box si aggirava attorno alla sosta ogni 11 tornate: questo perchè il meteo non è stato bello, con il cielo, coperto per entrambi i giorni, che alternava alcuni raggi di sole a momenti di pioggerellina fine e fastidiosa, aggiungendo alcuni scrosci violenti (ad esempio quello dell'ultima ora di gara), che mettevano in difficoltà sulle scelte strategiche.
Non si può dire assolutamente che a Le Mans ci si annoi, dato che i rombi dei motori accompagnano i visitatori per un giorno intero: e se la gara, lunga com'è, a volte può stancarti, ci sono comunque tante altre possibilità di vivere il week-end motoristico a pieno e divertendosi.
Potete trovare ulteriori informazioni sul mondo Nissan e le sue iniziative (anche al di fuori della pista) sulle pagine ufficiali Facebook e Twitter di Nissan Italia.