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Porsche 919 Hybrid stakanovista

Una vettura con differente configurazione aerodinamica e priva della colorazione ufficiale ha girato martedi e mercoledi a Spa-Francorchamps nonostante neve e freddo. Buone le risultanze cronometriche . Test al Ricard per le rivali

Porsche 919 Hybrid

Porsche 919 Hybrid

Porsche AG

Brendon Hartley, Porsche Team
Ingegneri del Porsche Team
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Romain Dumas, Neel Jani, Marc Lieb
Porsche 919 Hybrid
Porsche 919 Hybrid
Porsche 919 Hybrid, il motore 4 cilindri turbo

Se si dovesse procedere a una rapida analisi del chilometraggio raggiunto dalla Porsche 919 Hybrid nel corso dell'inverno e di questi primi giorni di primavera si potrebbe tranquillamente affermare che la vettura e la squadra campioni del mondo 2015 hanno già percorso ben più della distanza di un intera serie iridata. Perché subito dopo i test del Ricard, dove la 919 Hybrid non soltanto è sempre stata la più veloce della comitiva ma anche quella che ha girato con maggiore costanza, il team della Casa di Weissach è partito alla volta di Spa-Francorchamps per proseguire i collaudi in vista della stagione iridata, la cui apertura è per il week end del 17 aprile con la 6 Ore di Silverstone.

Nonostante il circuito belga fosse al massimo della propria fama, ovvero pioggia violenta, squarci di sereno, addirittura neve, gli uomini di Porsche sono riusciti se non a completare quanto speravano almeno a girare con una certa regolarità, ad eccezione della prima giornata in cui le bassissime temperature e il nevischio hanno compromesso il loro programma di test. Alla fine, comunque, anche questo collaudo è andato in porto nonostante le oggettive difficoltà con piena soddisfazione degli equipaggi.

La Porsche si è presentata in terra belga con una vettura differente da quella usata nel prologo WEC al Ricard. La conformazione aerodinamica appariva più scarica e simile a quella che dovrebbe vedersi alla 24 Ore di Le Mans, anche se con carico  adatto alla pista delle Ardenne. Il primo giorno hanno girato Neel Jani, Marc Lieb e Romain Dumas mentre il mercoledi è stata la volta di Brendon Hartley, Timo Bernhard e Mark Webber, ovvero nello stesso ordine con il quale gli equipaggi di Weissach avevano provato nel prologo francese dello scorso fine settimana.

Buone le risultanze cronometriche che, sebbene non ufficiali perché si trattava di test privati e blindati al pubblico, si sono assestate sotto i 2'00 con punte sull'1'57" nella giornata di martedi e inferiori il mercoledi pomeriggio, quando la pioggia della mattinata ha lasciato il posto all'asciutto. Considerando le condizioni di freddo e di continui mutamenti si tratta di tempi molto importanti perché dimostrano che nonostante la limitazione del flusso di energia disponibile, le vetture della LMP1 non hanno perduto troppo rispetto all'anno passato. Per la cronaca la pole position del 2015, in condizioni di asciutto, fu appannaggio di Timo Bernhard con 1'54"755.

Ma la Porsche non è stata la sola a scendere in pista: al Paul Ricard, dopo il prologo, hanno girato l'Audi, che ha fatto salire sulla nuova R18 numero 8 Lucas Di Grassi, Loic Duval e Oliver Jarvis, la Ford, la Toyota e l'Aston Martin.

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