Sette Camara: "Trattativa veloce con Red Bull"
Il brasiliano rivela che le trattative con Helmut Marko sono durate appena due settimane
Foto di: Andy Chan
L'annuncio dell'ingresso di Sergio Sette Camara nella Red Bull academy è giunto a sorpresa nelle scorse settimane.
Il brasiliano ha disputato la scorsa stagione di Formula 3 Europea con la scuderia Motopark concludendo la stagione al quindicesimo posto in classifica. Anche nel 2016, Sette Camara, continuerà con lo stesso team seppur supportato dal brand austriaco.
Intervistato da Motorsport.com, il giovane brasiliano, ha spiegato che le trattative con Helmut Marko sono state rapide: "A novembre hanno contattato il mio manager prima della gara di Macau. Mi ha detto che Helmut Marko gli aveva chiesto il mio numero di telefono e che mi avrebbe ricontattato. Dieci minuti dopo mi hanno chiamato. Ci siamo incontrati in Austria il giorno dopo. La conversazione mi è sembrata positiva, mi hanno chiesto informazioni sulla mia carriera. Abbiamo lasciato l'Austria con la speranza di poter firmare il contratto dopo la gara di Macau ed è quello che è successo. E' avvenuto tutto nel giro di due settimane".
Le aspettative Red Bull sono molto elevate e Sergio Sette Camara ne è consapevole: "Ogni giovane pilota desidera entrare a far parte del loro programma. Sei consapevole che se ottieni risultati andrai avanti. Marko mi ha detto che i piloti della Red Bull academy devono lottare per vincere i campionati".
La Red Bull academy è nota per la grande pressione cui sottopone i piloti, ma questo aspetto non sembra spaventare il brasiliano: "Ogni pilota è sotto pressione sin dal primo momento. Quando inizi col kart sei consapevole degli sforzi che ha sostenuto la tua famiglia. Credo che questo tipo di pressione non influirà negativamente sulla mia carriera".
Sette Camara rivela, infine, che non sarà costretto a trasferirsi a Milton Keynes, ma potrà continuare a vivere nella più calda e soleggiata Barcellona: "Helmut Marko mi ha detto che mi sarei dovuto trasferire in Inghilterra, vicino al quartier generale Red Bull, ma gli ho spiegato dove vivo e perchè vivo a Barcellona. Il fatto che lui già conoscesse la città è stato fondamentale per non farmi trasferire. Crede in questa città e la Red Bull ha investito molto sia nei ciclisti che nel Centre D’Alt Rendiment, quindi la mia routine non cambierà molto".
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