F1 | McLaren: scattano le papaya rules 2.0 e Piastri sta al gioco
Dopo i punti buttati via a Monza, la squadra di Woking ha rivisto gli accordi fra i piloti: Oscar è pronto ad aiutare Norris nella lotta per i due mondiali, ma l'australiano non sarà costretto a rinunciare a una vittoria se si dovesse trovare davanti. Ora nel team scommettono anche sul titolo piloti, stante la crisi Red Bull.
Oscar Piastri, McLaren F1 Team e Lando Norris, McLaren F1 Team
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
A Baku scatteranno le ‘Papaya rules 2.0’. A otto gare (più tre ‘sprint’) dal termine del mondiale, la McLaren ha deciso di indirizzare maggiormente gli sforzi su Lando Norris per consentirgli di ridurre il divario da Max Verstappen nella classifica piloti.
I sessantadue punti che separano i due contendenti sono un gap importante, ma se la Red Bull non dovesse dare segnali di ripresa dopo il negativo weekend di Monza, ipotizzare un recupero di Norris è una possibilità concreta.
Dopo il Gran Premio d’Italia la McLaren ha rivisto le sue linee guida. Sia Norris che Oscar Piastri hanno confermato che a partire da questo fine settimana le cose saranno un po' diverse, ma senza entrare troppo nel dettaglio.
Lando Norris, McLaren F1 Team
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
Meno rischi in pista (come è accaduto nel corso del primo giro a Monza) e possibili aiuti da parte di Piastri se le condizioni lo permetteranno. Ma, almeno a parole, non ci sarà un uso spregiudicato dei ‘team order’. “Se (Oscar) si dovesse trovare nella posizione di meritare una vittoria credo sia giusto che si aggiudichi la gara – ha spiegato Norris – ma potrebbe essere un aiuto comunque importante fare il possibile se ci dovessimo trovare in altre posizioni”.
Tornando su un ipotetico scambio di posizioni per ottenere una vittoria, Lando è stato chiaro. “Uno scenario del genere in ottica campionato potrebbe essere un po' doloroso per la mia classifica – ha ammesso – ma sono qui per correre, e se un pilota fa un lavoro migliore del mio sta a me rimboccarmi le maniche e fare in modo di ottenere il massimo. Non voglio togliere il successo ad altri piloti, non mi piace neanche l’idea di vincere un mondiale in questo modo".
"Sotto certi aspetti sarebbe fantastico portare a casa il titolo, ma nel lungo periodo non ne sarei tanto orgoglioso. Non è così che voglio vincere un campionato, ma combattendo contro Max, battendo lui e gli altri avversari. Devo dimostrare di essere il migliore in pista, è così che voglio vincere”.
Oscar Piastri, McLaren F1 Team
Foto di: Andrew Ferraro / Motorsport Images
“Abbiamo discusso molto negli ultimi giorni – ha confermato Piastri – vedendola egoisticamente da pilota gli ordini di squadra non sono divertenti, ma sono consapevole che c'è un quadro molto più ampio in questo momento. Corro per una squadra che mi ha offerto la grande opportunità di essere in Formula 1 e di vincere il mio primo Gran Premio a 18 mesi dal mio esordio, quindi non posso che essere molto grato".
"E ripeto, c’è molto in ballo, stiamo cercando di vincere entrambi i campionati, il che per la squadra è una cosa incredibilmente grande. Se mi chiedete come la vedo, egoisticamente preferirei non ricevere alcun ordine, ma allo stesso tempo sono felice di poter dare un supporto a questo punto della stagione. Credo che prima di oggi sarebbe stato probabilmente eccessivo, ma ora è il momento giusto per provare ad aiutare la squadra a vincere entrambi i campionati”.
Oltre a possibili scambi di posizione, che non dovrebbero penalizzare Piastri qualora si trovasse in una leadership consolidata, la McLaren vuole evitare che si ripetano situazione come quella accaduto alla Roggia subito dopo il via del Gran Premio d’Italia. “
Credo che ci siano momenti in cui non è intelligente combattere – ha spiegato Norris – se attacchi al primo giro di gara ed è quello che avevi in mente, è l'approccio sbagliato. Dopo Monza ci siamo parlati e abbiamo risolto. La cosa più importante è che siamo usciti dalla curva 4 in prima e terza posizione, e prima di entrare in curva eravamo primo e secondo con ampio margine. Credo che in una circostanza come quella sia meglio allungare, prendere margine ed andare avanti. Non era così che avremmo dovuto correre a Monza, ora abbiamo indicazioni più chiare su come possiamo gareggiare l'uno contro l'altro e su quanto possiamo rischiare l'uno con l'altro”.
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