F1 | Allarme Red Bull: anche il mondiale piloti sembra attaccabile
Bisogna andare indietro di quattro anni per trovare Verstappen che per sei GP non ha vinto una gara. La Red Bull nel GP d'Italia a Monza è parsa addirittura la quarta forza e nel team campione del mondo è scattato l'allarme; in dubbio non c'è solo il mondiale Costruttori, ma si comincia a temere anche per quello piloti. Baku deve dare una svolta.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB20
Foto di: Red Bull Content Pool
Sono trascorsi quattro anni dall’ultima volta in cui Max Verstappen e la Red Bull hanno disputato sei Gran Premi senza ottenere almeno una vittoria. Dopo il successo sul circuito di Catalunya dello scorso 23 giungo, nessuno avrebbe potuto immaginare che il leader del mondiale (vincitore di ben sette delle prime dieci gare stagionali) sarebbe rimasto lontano dal gradino più alto del podio nelle successive sei tappe. Montreal, Silverstone, Hungaroring, Spa, Zandvoort e Monza hanno visto il ritorno al vertice della Mercedes (tre successi), la conferma della McLaren con due vittorie e il trionfo monzese della Ferrari.
Lando Norris, McLaren F1 Team, Oscar Piastri, McLaren F1 Team, festeggiano con il team i podi di Monza
Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images
Questa striscia di risultati ha rimodellato in modo drastico la classifica Costruttori. Dei 93 punti di vantaggio che la Red Bull vantava sulla McLaren all’indomani del Gran Premio di Spagna ne sono rimasti 8, mentre nella classifica piloti il gap tra Verstappen e Norris è sceso di solo 7 lunghezze, grazie ai molti harakiri del tandem Lando-McLaren.
Non scopriamo certo oggi (e tantomeno non lo scopre la Red Bull) che la McLaren ha cambiato passo, questo è un punto chiaro e fermo da tempo. Ma dando per scontato che Verstappen e la Red Bull dovranno inseguire le due monoposto ‘papaya’ fino alla bandiera a scacchi di Yas Marina, la partita si gioca sull’entità delle sconfitte di tappa.
In ottica mondiale piloti il verdetto di Zandvoort (con Norris vincitore e Verstappen secondo) tutto sommato non è stato un allarme rosso per Max, altra cosa è invece quanto emerso a Monza, dove la Red Bull si è confermata quarta forza. Nella tappa italiana, nonostante la discutibile strategia della McLaren che non ha permesso a Norris di andare oltre la terza posizione, Verstappen ha lasciato sul campo 8 punti nel confronto con l’avversario diretto. Avrebbero potuto essere 18, e questo in Red Bull lo sanno molto bene, al punto che nel debriefing post gara l’allarme è suonato.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB20
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Spetterà al fine settimana di Baku dire se l’eccezione (in negativo) è stato il weekend del Gran Premio d’Italia, o se la Red Bull deve prepararsi ad un finale di stagione all’insegna della sofferenza. Oggi appare improbabile pensare di poter fermare la cavalcata McLaren nella classifica costruttori, ma dopo le performance di Monza sono emersi dei timori in merito al quarto mondiale di Max, titolo dato ormai in cassaforte ad inizio estate.
Sull’onda euforica del weekend monzese c’è chi ha battezzato una Red Bull destinata nella classifica Costruttori a far largo anche alla Ferrari, ma la situazione della Scuderia è molto simile, seppure in termini opposti. Nel caso delle ‘rosse’, Baku dovrà dire se l’exploit di Monza è stato legato alle caratteristiche specifiche della pista o se il passo avanti sarà da considerare permanente.
La Formula 1 va così veloce da aver capovolto gli scenari. Ora la Red Bull appare una squadra presa alla sprovvista e senza una direzione chiara, un malessere cresciuto progressivamente nel corso di un’estate in cui l’unico punto fermo è stato Verstappen. I nove giorni che separano il sabato di Baku dalla domenica sera di Singapore diranno molto sulla situazione e sugli obiettivi a cui potrà ambire la Red Bull nelle ultime sei gare della stagione.
Max Verstappen parla con Helmut Marko e Christian Horner: la Red Bull non riesce più a vincere
Foto di: Erik Junius
È incredibile pensare che il soggetto di queste valutazioni sia la squadra che ha marchiato a fuoco la prima parte di campionato, ma il trend è sotto gli occhi di tutti, ad iniziare da quelli di Christian Horner ed Helmut Marko. Sono stati loro, all’indomani del Gran Premio d’Italia, a parlare di “mondiali a rischio”. Non era mai accaduto prima.
Sul titolo Costruttori sono davvero in pochi a crederci, anche a Milton Keynes c’è chi ha deciso di non mettere in conto il bonus di fine anno (legato al titolo a squadre) ma il mondiale di Verstappen, che sembrava già sigillato in cassaforte, resta comunque alla portata.
Non è indispensabile ritrovare la forma di inizio anno, ma è fondamentale non riconfermarsi sugli standard di Monza, weekend i cui la Red Bull non è stato in grado di tenere il passo di McLaren, Ferrari ed anche Mercedes. La risposta, non definitiva ma potenzialmente molto forte, arriverà dal tour asiatico delle prossime due settimane.
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