F1 | Red Bull: nelle libere comparazione col fondo Frankenstein
La squadra di Milton Keynes ha deciso di proseguire anche a Monza la comparazione fra i due fondi utilizzati in Olanda. Quello di Verstappen è quello vecchio di inizio stagione con qualche piccolo aggiornamento. L'olandese non è convinto che sia più veloce. Secondo Max la crisi tecnica non dipende dall'uscita di Newey dal team.
Red Bull Racing RB20 dettaglio tecnico
Foto di: Franco Nugnes
Anche a Monza la Red Bull proverà il fondo “Frankenstein” che Max Verstappen ha utilizzato a Zandvoort. La squadra campione del mondo, quindi, anche se ha completato l’analisi dei dati del GP d’Olanda non ha tratto quelle informazioni che i tecnici di Milton Keynes speravano di raccogliere. Non deve sorprendere, quindi, se gli esperimenti proseguiranno anche nelle prove libere del GP d’Italia, dando la chiara sensazione che lo staff diretto da Pierre Waché abbia perso la strada dello sviluppo.
In Red Bull parlano di fondo “Frankenstein” per una ragione: è stata riproposta la soluzione che era stata utilizzata fino a Imola, vale a dire quello di inizio campionato che aveva fruttato vittorie e punti importanti, mentre la versione introdotta dal Gran Premio dell'Emilia Romagna a maggio potrebbe essere la causa dei molti problemi di bilanciamento della RB20.
È per q uesto motivo che la squadra di Milton Keynes avrebbe deciso in Olanda di riproporre il fondo che aveva fruttato quattro vittorie nelle prime cinque gare. In realtà gli aerodinamici hanno incorporato alcuni aggiornamenti più recenti, nella consapevolezza che quei particolari dovrebbero certamente funzionare.
È per questa ragione che il fondo è stato soprannominato “Frankenstein”, proprio come il mostro descritto dalla scrittrice britannica Mary Shelley, assemblato che diverse parti del corpo. Verstappen ha corso con questa configurazione in Olanda, ma le condizioni meteorologiche variabili durante il weekend hanno reso difficile ottenere una valutazione adeguata delle prestazioni rispetto alla versione più recente utilizzata da Sergio Perez.
Nei commenti post Zandvoort alcuni esponenti del team avevano detto che l’assetto migliore lo aveva il messicano, per cui non avendo risolto i dubbi la comparazione fra le due soluzioni verrà riproposta nelle libere di Monza.
Max Verstappen, Red Bull Racing
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Max Verstappen ha ammesso qualche perplessità: “Tornare alla soluzione più vecchia nella speranza di trovare un bilanciamento migliore, non significa necessariamente che la vettura sia più veloce”.
L’olandese ha aggiunto: “Ora tocca a noi cercare di rendere la macchina semplicemente più facile da guidare e più competitiva. Penso che si stia capendo dove dobbiamo mettere le mani da cosa vediamo in galleria del vento e al CFD. Non è quello il problema”.
Inevitabile chiedere al tre volte campione del mondo se l’uscita da Red Bull di Adrian Newey possa essere stata condizionante…
"Normalmente no. È solo che da quando è stata annunciata la sua uscita, tutto è stato più difficile. Non dovrebbe contare se uno se n’è andato all’improvviso, perché la macchina è sempre stata la stessa".
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