F1 | Piani Ferrari: con Serra e D'Ambrosio nessuna rivoluzione
Il 1° ottobre, debuttano a Maranello il nuovo direttore tecnico francese e il vice team principal belga. I due si inseriranno in una struttura collaudata: tecnici "italiani" proseguono lo sviluppo della SF-24 con le ali flessibili, mentre Serra si dedicherà alla revisione della 677 e al progetto 2026. D'Ambrosio darà nuovo impulso alla FDA.
Carlos Sainz, Ferrari SF-24
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Il deludente risultato del GP di Singapore non ha minato il morale all’interno della Ferrari. Nel Reparto Corse c’è un’attività febbrile per preparare l’ultimo quarto di campionato, visto che ci sono ancora sei delle ventiquattro gare in calendario.
Il mese di sosta dopo Marina Bay arriva a fagiolo perché corrisponde a una sorta di vera e propria ripartenza della stagione. Tanto per cominciare domani 1° ottobre ci sarà il debutto ufficiale di Loic Serra nel ruolo di direttore tecnico per la parte telaio e di Jerome D’Ambrosio in qualità di vice team principal di Fred Vasseur.
Loic Serra, direttore tecnico, Jerome d’Ambrosio, vice team principal, operativi da domani a Maranello
Foto di: Ferrari
La Scuderia, quindi, prenderà un indirizzo francofono visto che i tre uomini di vertice della GeS due sono transalpini e uno belga. Fred potrà rilasciare il ruolo ad interim di DT (ha vinto il GP d’Italia a capo degli ingegneri), ma il piano di sviluppo della SF-24 procede secondo i programmi che erano già stati stilati.
Dopo le foto di rito, Serra e D’Ambrosio avranno modo di parlare con i loro primi livelli, vale a dire le persone con le quali collaboreranno in maniera più stretta una volta preso possesso dei rispettivi uffici. Ci sarà un ingresso soft, senza fanfara, perché la squadra è impegnatissima in un rush finale molto impegnativo.
L’interfaccia di Loic è un manipolo di ingegneri italianissimi che sono stati motivati per essere il cuore del Cavallino a livello tecnico. I nomi sono quelli noti: Enrico Gualtieri (Technical Director Power Unit); Fabio Montecchi (Chassis Project Engineering); Marco Adurno (Vehicle Performance), Diego Tondi (Aerodynamics); Matteo Togninalli (Track Engineering); Diego Ioverno (Chassis Operations), affidata a Diego Ioverno, che è anche Direttore Sportivo e interloquirà anche con Jerome D’Ambrosio.
Enrico Gualtieri, Direttore Tecnico Power Unit Ferrari
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
L’arrivo di Adrian Newey nel sistema costruito da Fred Vasseur avrebbe avuto certamente effetti molto diversi, perché l’inglese avrebbe preteso l’arrivo di suoi collaboratori di fiducia, scardinando un’organizzazione che ora sembra coesa e cooperativa. La reazione positiva del gruppo all’uscita di Enrico Cardile, il toscano direttore tecnico che si è dimesso dal Cavallino per andare all’Aston Martin, è misurabile con la ritrovata competitività della SF-24 dopo la crisi di inizio estate.
Gli “italiani” sono impegnatissimi nel deliberare l’ultimo pacchetto di aggiornamenti che si vedrà sulla rossa dal GP degli Stati Uniti. La Ferrari ha anticipato a Singapore il debutto della nuova ala flessibile che doveva arrivare ad Austin. In Texas già vedremo l’evoluzione del concetto che dovrebbe avvicinare Maranello ai concetti di aeroelasticità di McLaren e Mercedes. Il tracciato americano è poco adatto alla SF-24, ma il lavoro di simulazione indica che si possono nutrire buone speranze di essere competitivi anche nella gara americana.
Austin vedrà il riarmo di tutti i top team che spareranno le ultime cartucce stagionali, nella consapevolezza che i soldi spesi negli sviluppi non saranno a fondo perduto, ma avranno una buona ricaduta anche sulle monoposto 2025 che nasceranno a vigenza dell’attuale regolamento.
Confronto tra le ali anteriori della Ferrari SF-24 viste a Baku e Singapore
Foto di: Giorgio Piola
Loic Serra, quindi, avrà modo di supervisionare la 677, la macchina del prossimo anno che sarà totalmente nuova: telaio, cambio più corto e schema della sospensione anteriore pull anziché push, sono gli ingredienti di una rossa che avrà l’ambizione di sfidare McLaren e Red Bull con Lewis Hamilton e Charles Leclerc.
Per quanto riguarda Jerome D’Ambrosio, invece, domani dovrebbe vedere Jock Clear, il tecnico che ha curato la FDA dopo l’uscita di Laurent Mekies. Sull’Academy si erano rincorse le voci secondo le quali la Ferrari avrebbe chiuso quell’esperienza, preferendo un reclutamento dei giovani piloti grazie ad un’attività di scouting. I piani non sarebbero questi, ma l’intenzione è di andare avanti con una strategia operativa che Jerome metterà a punto.
La Ferrari, insomma, senza clamori entra in una nuova fase operativa: non c’è nessuna rivoluzione, ma l’evoluzione di un sistema di lavoro nel quale Fred Vasseur crede molto…
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