F1 | Addio Ricciardo, Marko: “Non era al livello per tornare in Red Bull”
Il ritorno di Ricciardo in F1 non ha funzionato come sperato e si è concluso con la separazione da Racing Bulls. Marko ha spiegato i retroscena dell'addio e che il rientro di Ricciardo era finalizzato a un passaggio in Red Bull, ma le prestazioni dell'australiano non sono state all'altezza. Red Bull ha quindi deciso di dare spazio ai giovani.
A Singapore si era già intuito, con tutto il team e il paddock raccolto attorno a lui, ma oggi è arrivata la conferma ufficiale. Daniel Ricciardo non sarà più sulla griglia di partenza a partire dal prossimo GP degli Stati Uniti ad Austin, dove verrà sostituito da Liam Lawson, il quale disputerà la parte conclusiva della stagione 2024 affiancando Yuki Tsunoda.
Una sostituzione che fa pensare a quello che è stato il percorso negli ultimi mesi dell’australiano in F1 che, dalla possibilità di sostituire Sergio Perez in Red Bull, è passato a perdere il sedile a favore di Lawson, il quale aveva ben figurato nello scorso campionato proprio sostituendo l’infortunato Ricciardo.
Il percorso in qualche modo sperato e sognato dalla Red Bull di riportare “il figliol prodigo” nella squadra ufficiale dopo la scelta di abbandonare il marchio a favore delle avventure in Renault e McLaren, non si è però concretizzato. Come spiegato da Helmut Marko, che ha commentato l’addio di Ricciardo alla F1 dopo l’annuncio della sua sostituzione con Lawson, ciò ha aperto le porte ad altre valutazioni, in primis il fatto di poter dare spazio e giudicare il valore gli altri piloti del junior team.
Daniel Ricciardo, Visa Cash App RB F1 Team
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
“Ricciardo è stato riportato in F1 con la possibilità di passare alla Red Bull Racing se avesse dimostrato prestazioni adeguate in Racing Bulls. Ma bisogna vederlo in un contesto più ampio. Abbiamo un buon numero di giovani piloti come Hadjar e Lawson”, ha commentato Helmut Marko in un’intervista alla testata gemella di Motorsport.com, motorsport-total.com, sottolineando come vi siano altri piloti in rampa di lancio di cui sarà importante valutare il futuro.
Hadjar è al momento al secondo posto in Formula 2 dopo aver perso la testa della classifica proprio nel corso dell’ultimo appuntamento a Baku, anche se il francese ha ancora due fine settimana a disposizione per tentare di ribaltare le sorti del campionato e riprendersi la leadership. Tuttavia, ci sono anche altri piloti, come Iwasa, ritornato in Giappone dove sta disputando la Super Formula dopo aver completato due anni in F2 dove ha ottenuto un quinto e un quarto posto nella graduatoria generale.
“C’è anche Iwasa, senza fare classifiche. Dobbiamo guardare al futuro e vogliamo anche fare dei confronti: dove si colloca Lawson rispetto a Yuki [Tsunoda]? E poi, per il futuro, quali saranno le lineup dei piloti per le nostre due squadre?”, ha aggiunto Marko.
L’annuncio della sostituzione di Ricciardo arriva dopo un Gran Premio di Singapore in cui l’ex pilota della Racing Bulls ha ottenuto il giro veloce: una sorta di commiato, che in realtà è tornato utile anche proprio alla Red Bull nella lotta per il mondiale contro Lando Norris, dato che gli è stato strappato il punto extra. Ricciardo era stato informato che quella di Marina Bay sarebbe stata la sua ultima gara con i colori della squadra di Faenza, ma non è stato nemmeno comunicato ufficialmente alla stampa e ai tifosi, in quello che si è rivelato un addio quasi surreale.
“Era stato informato e la prestazione degna di addio è stata, credo, il giro più veloce”, ha detto Marko, prima di spiegare come Red Bull ha gestito sia la comunicazione dell’addio a Ricciardo, sia il perché non vi sia stato un comunicato ufficiale da parte del team prima di oggi.
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Foto di: Red Bull Racing
“Entrambe le cose sono legate a una serie di fattori e obblighi. Bisogna anche prestare attenzione agli sponsor. Ma Ricciardo ha detto molto bene che è in pace con sé stesso, che ha accettato la situazione e che vedremo quali sono i suoi piani per il futuro”.
“Ma anche il giro più veloce a Singapore è, a mio avviso, un buon addio. E ha comunque dimostrato il suo potenziale, non continuo e non al livello che avrebbe giustificato il suo arrivo alla Red Bull Racing”.
Proprio il suo passaggio in Red Bull è una delle chiavi di lettura di questa storia, perché fino a qualche mese fa si era parlato intensamente di un suo ritorno nella squadra di vertice che, però, alla fine non si è mai concretizzato, anche per la conferma di Sergio Perez durante la pausa estiva. Su questa storia ci sono diversi elementi, ma è anche vero che, da quando è tornato in AlphaTauri a metà 2023, ha spesso alternato prestazioni convincenti a momenti più difficili, dove non è riuscito a convincere.
Nel tempo passato nuovamente a Faenza, indubbiamente spiccano la settima posizione in Messico nel 2023, oltre al bel quarto posto nella sprint di Miami quest’anno e le top ten in Canada, Austria e Belgio. Risultati sicuramente interessanti, che confermano come Ricciardo avesse ancora quella scintilla, ma fin troppo sporadici e sicuramente non sufficienti per convincere Red Bull a puntare nuovamente su di lui anche sulla lunga distanza, specie con il rischio di perdere Lawson, con Sauber e Audi interessate a un su potenziale ingaggio in vista della prossima stagione.
Daniel Ricciardo, RB F1 Team VCARB 01
Foto di: Lionel Ng / Motorsport Images
“Penso che gli fosse stato comunicato chiaramente che avrebbe dovuto essere significativamente migliore di Yuki Tsunoda. E ci è riuscito solo in poche gare”, ha spiegato Marko quando gli è stato chiesto se e come vi è stata una possibilità concreta per Ricciardo di tornare in Red Bull, anche perché prima della pausa estiva era emerso in maniera abbastanza chiara come l’australiano fosse in pole per il sedile di Perez, causando anche le ire dello stesso Tsunoda, che si riteneva pronto al grande salto.
“Credo un quarto posto in una gara sprint, ma per il resto Yuki era il pilota più forte e quindi era chiaro che questo ritorno o questa storia del figliol prodigo che rientra in Red Bull Racing purtroppo non ha funzionato”.
Dopo l’addio alla Racing Bulls, il futuro di Ricciardo non è chiaro, ma l’australiano ha già spiegato di non voler essere un pilota di riserva o addetto al simulatore. Un piano che ha funzionato nel 2023, ma solo perché in quel momento voleva mantenere i contatti con la Formula 1 e non uscire completamente dal giro nella speranza di un ritorno. Tuttavia ora, dato che la sua carriera nella massima serie sembra giunta al termine, Ricciardo non è più interessato a quel ruolo, nonostante Red Bull vorrebbe mantenerlo come riserva, anche per motivi commerciali.
“Abbiamo avuto una conversazione ed è chiaro che siamo interessati ad averlo come terzo pilota. È uno dei piloti di Formula 1 più popolari, soprattutto negli Stati Uniti. Ma vuole del tempo per considerare tutto il suo futuro. Non credo che gareggerà in un'altra categoria. E d'altra parte, se non gareggerà più attivamente, non vorrà mai fare queste attività di sponsor e pubbliche relazioni. Ricciardo ha anche un buon conto in banca e direi che tocca a lui capire come vuole plasmare la sua vita futura”, ha aggiunto Marko.
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